Estrema Destra in Germania
Liste di nemici politici, depositi di armi e odio nei confronti degli immigrati: secondo un inchiesta portata avanti da due media, questo cocktail esplosivo mostra l’esistenza di un “esercito dell’ombra” presente in seno al corpo militare tedesco. Rivelazioni che preoccupano.
E’ una lista che contiene nomi di persone – anche di politici – che “dovranno rispondere del proprio operato”. E’ stata scoperta nel corso di un’indagine nata dal sospetto dell’esistenza di una rete organizzata di estrema destra in seno all’esercito tedesco come rivela lo Spiegel lo scorso 12 Dicembre. L’esistenza di questo documento, rivelata dall’ufficio del procuratore generale in occasione di un’audizione davanti al comitato per gli affari interni del Parlamento tedesco, porta acqua al mulino di coloro che affermano che da qualche anno è stato costituito un ”esercito dell’ombra” come reazione all’ondata migratoria in Germania.
Il dibattito sulla presenza di una frangia radicale in seno all’esercito agita la Germania da più di un mese. Sono due inchieste condotte da media giudicati seri, una del quotidiano Tageszeitung e l’altra della rivista Focus, ad aver messo fuoco alle polveri lo scorso metà Novembre. Analizzano quello che assomiglia ad una cospirazione ordita dai membri del corpo dell’esercito, tra i quali alcuni soldati dei corpi speciali. La squadra si organizza attraverso Internet e tramite un’associazione di sostegno ai militari per prepararsi a passare all’azione il “Giorno G”, un riferimento che torna spesso nei messaggi scoperti da Focus. Il “Giorno G”, questi estremisti dovranno essere pronti a prendere le armi contro “il moltiplicarsi delle aggressioni perpetrate dai rifugiati su donne e bambini tedeschi”. Per farvi fronte, questo “esercito dell’ombra” avrebbe trovato dei locali in tutta la Germania, comprese alcune caserme militari, dove contano stoccare le armi. Avrebbero anche identificato diverse personalità di sinistra e alcuni politici da “eliminare o arrestare” al momento debito, afferma il Tageszeitung.
All’origine di queste rivelazioni, ci sarebbe il clamoroso scandalo del soldato Franco A., arrestato nel 2017. L’ufficiale dell’esercito tedesco si era iscritto sulla lista dei richiedenti asilo con la falsa identità di rifugiato siriano e aveva l’intenzione, secondo gli investigatori, di assassinare il Ministro della Giustizia dell’epoca, Heiko Maas. Sperava così che l’attentato esacerbasse l’odio nei confronti dei rifugiati in seno alla popolazione tedesca e innescasse dei ripensamenti sulla politica di accoglimento dei migranti. Già all’epoca, gli investigatori si erano chiesti se Franco A. avesse beneficiato dell’appoggio di una rete per organizzare il suo piano. Molte persone vicine a lui sono state interrogate e due altri soldati arrestati. E’ spulciando le sue conversazioni rilevate in un servizio di messaggistica privato che hanno scoperto che questo soldato era membro di un gruppo di “survivalisti”, ossia fanatici di sopravvivenza. Per i giornali Focus e Tageszeitung, questa comunità – molto frequentata dai militari – serviva come copertura all’”esercito dell’ombra”.
Uno degli amministratori di questo gruppo, conosciuto in rete con il nome di Hannibal, viene indicato essere una delle principali menti di questa rete di estrema destra. Identificato come ex membro di una unità di élite delle forze speciali tedesche, è stato interrogato dalla polizia criminale tedesca per capire come fosse collegato al soldato Franco A. e sulla sua attività in qualità di responsabile di Uniter, gruppo di sostegno ai militari. Secondo i due media, Uniter sarebbe, insieme a Franco A. e ai gruppi di survivalisti presenti in rete, il terzo tassello di un puzzle che dimostrerebbe l’esistenza di un ”esercito dell’ombra”. Ufficialmente, Uniter è un’associazione che assiste i soldati che hanno difficoltà ad integrarsi nel mondo civile dopo lunghe e pericolose missioni svolte all’estero. Questa organizzazione offre anche sostegno psicologico alle famiglie dei militari. Ma, per Focus e per Tageszeitung, Hannibal si è servito delle infrastrutture di Uniter per reclutare i membri della sua rete.
Queste due inchieste hanno spinto diversi dirigenti politici a chiedere che fosse fatta luce sulle affermazioni rivelate dai media. Marie-Agnes Strack-Zimmermann, responsabile degli affari interni del Partito Liberale FDP, a chiesto che il Parlamento si facesse carico del caso.
Ma le accuse nei confronti dell’”esercito dell’ombra” non ottengono l’unanimità in Germania. Il direttore dell’intelligence militare, Christof Gramm, ha affermato che un’inchiesta interna non aveva rivelato alcuna rete segreta di estrema destra in seno all’esercito. Uniter ha negato con forza di essere utilizzata come cellula di reclutamento per gruppi di quel tipo e ha ricordato, in un comunicato, che il sostegno a tesi estremiste fosse motivo di espulsione dall’organizzazione. All’inizio di Dicembre, la CDU, il Partito conservatore della Cancelliera Angela Merkel,ha fatto sapere che si rifiutava di alimentare il “sospetto generico nei confronti dell’esercito” e che aveva per questo bisogno di eventuali prove concrete. I detrattori della tesi di un’”esercito dell’ombra” non negano l’esistenza di pecore nere, come per esempio Franco A. Ma da qui ad immaginare che esista una rete organizzata pronta a prendere le armi il “Giorno G”… Equiparano semplicemente le discussioni online a elucubrazioni di “survivalisti” senza alcun rapporto con una reale organizzazione sul terreno.
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