MAAM, il museo vivente

Roma – Il MAAM (Museo dell’Altro e dell’Altrove di Metropoliz) è un museo davvero originale per diversi motivi. Innanzitutto per la sua decentralità. Infatti, il terzo museo di arte contemporanea della Capitale (dopo Macro e Maxxi) si trova in periferia e precisamente a Tor Sapienza sulla Prenestina. Poi, per la sua gestione, in quanto non può contare su fondi. Infine, perché si può definire museo vivente poiché in costante evoluzione grazie all’apporto spontaneo continuativo di artisti italiani e internazionali.

A dirla tutta, chiamarlo museo è un po’ riduttivo. Si tratta dell’ex salumificio Fiorucci, dunque un complesso industriale, occupato e autogestito dal 2009 da alcune famiglie di etnie diverse che ospita almeno quattrocento opere d’arte contemporanea. La Street Art predomina, ma non mancano altre espressioni artistiche tra cui la scultura. Una per tutte: la Venere degli Stracci di Michelangelo Pistoletto.

L’esperienza di Metropoliz, con l’annesso Museo dell’Altro e dell’Altrove, nasce da un’idea visionaria di Giorgio de Finis, antropologo ed agitatore culturale, curatore dello spazio underground della Casa dell’Architettura dell’ex Acquario Romano.

Il pubblico può accedere solo il sabato a partire dalle 11 pagando il prezzo simbolico di 2 euro. All’interno è presente una caffetteria dove è possibile degustare piatti etnici nonché una ludoteca per i bambini. Per il calendario degli eventi, consultare la pagina Facebook del museo.

Pablo Echaurren – pittore, fumettista e scrittore italiano – ha sintetizzato il senso del MAAM affermando che “il MAAM è un anti-museo basato sull’economia del dono e sul fatto che l’arte non deve essere appannaggio esclusivo di un sacerdozio laico che si arroga il diritto di custodirne i segreti e i riti”.

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