Giornate europee dello sviluppo 2019

“L’Europa non esiste da sola, ma ha degli obblighi verso gli altri Paesi – ha dichiarato il Presidente della Commissione Jean-Claude Juncker – la solidarietà e l’uguaglianza non sono belle parole nei Trattati e nei discorsi, ma un dovere quotidiano che si impone per ciascuno”, proseguendo: “il popolo del mondo è uno e se appaiono disuguaglianze al suo interno bisogna porre rimedio”, in questa prospettiva si comprende perché come motto delle Giornate sia stato scelto: “Think twice” (pensaci due volte), invito  riflettere su come le disuguaglianze siano pericolose e non devono essere tollerate.

“Comprendere le profonde disuguaglianze che ancora esistono è il primo passo verso la costruzione di un mondo che non dimentica nessuno” e questo è il senso delle Giornate europee per lo sviluppo, il principale momento d’incontro sullo Sviluppo e la Cooperazione internazionale, svoltesi a metà giugno, organizzato dalla Commissione Europea.

L’obiettivo è di fornire un momento d’incontro e di riflessione per condividere idee ed esperienze mirate per la creazione di nuove partnership e soluzioni per i problemi più urgenti da risolvere a livello geopoltico in tema di cooperazione e sviluppo internazionale.

Il tema che è stato scelto quest’anno è “Combattere le disuguaglianze: costruire un mondo che non lascia indietro nessuno” in una due giorni che ha visto la partecipazione di più 1200 Organizzazioni, 5.000 persone provenienti da 140 Paesi e che ha consentito di discutere dei successi e dei fallimenti della lotta contro le disuguaglianze, per studiare le strategie più efficaci per attuare gli obiettivi dell’agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.

Si è trattato di un’occasione nella quale, come mette bene in evidenza Juncker, “l’UE, in questi tempi burrascosi, propugna il bene nel mondo ed è un partner affidabile per tutti. (…) Siamo il più grande donatore mondiale di aiuti allo sviluppo, ma non si tratta di beneficenza, bensì di un investimento in crescita, posti di lavoro e per costruire un futuro migliore per i giovani di tutto il mondo”.

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