Kay Sage, pittrice e poetessa del Surrealismo

Di Katherin Linn Sage, in arte Kay Sage, si può dire senza mezzi termini che sia stata un’anima inquieta, per niente accomodante e fondamentalmente refrattaria all’imbrigliamento sociale. Kay, nata a New York nel 1898, in una famiglia dell’alta borghesia, divide la sua tormentata esistenza tra la pittura e la scrittura, penalizzata dalla società maschilista dell’epoca.

Negli anni venti si stabilisce a Roma dove studia arte. È qui che conosce il Principe Ranieri di San Faustino che diventerà suo marito. Ma l’ambiente aristocratico le va stretto e, dopo dieci anni di matrimonio, divorzia. Si trasferisce a Parigi dove si inserisce nell’ambiente surrealista nonostante le iniziali resistenze dei colleghi, per le sue origini aristocratiche e per il fatto di essere donna. Nel 1937 conosce Yves Tanguy, anche lui pittore surrealista, con il quale si sposa tre anni più tardi. Con lo scoppio della Grande Guerra, Kay ritorna in America e nel 1942 partecipa all’Esposizione internazionale surrealista di New York.

Il tragico evento della morte del marito, avvenuto nel 1955, la spinge in uno stato di depressione dal quale non si riprenderà più. Tenta di togliersi la vita con il veleno nel 1959. Fallito il tentativo, lo ripeterà nel 1963, trovando stavolta la morte. La sua opera pittorica si rifà inequivocabilmente a Giorgio De Chirico. Il chiaro riferimento metafisico si esprime al meglio con i drappeggi a simboleggiare una finzione scenica in cui prevale uno stato di solitudine, ma anche con aperture e porte ad indicare il passaggio, la trasformazione, il trapasso e il desiderio di rinascita.

Kay Sage trasporta lo stesso tormento e la sensazione di tristezza e solitudine dei suoi quadri anche nella poesia. Nel 1957 le edizioni Seghers pubblicano la sua prima raccolta di poemi dal titolo Demain Monsieur Silber. Tutti i personaggi femminili di questa raccolta, seppur diversi, riflettono, tramite metafore infantili, la condizione di vedovanza, di nostalgia e di depressione della Sage.

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