Welcome to Riyadh
Sono stata a Riyadh in Arabia Saudita. Per la prima volta in un Paese di cui sapevo poco; una donna sola in viaggio e una donna sola in Hotel. Tutto questo è possibile da circa due mesi grazie alle iniziative volute dal Principe ereditario Mohammad bin Salman; iniziative che rientrano nel programma Vision 2030, lanciato per ridurre l’indipendenza dal petrolio dell’Arabia Saudita, diversificando la sua economia e attrarre turisti dall’estero.
Un’altra novità è che fino ad ora le coppie saudite devono provare di essere regolarmente sposate per poter prenotare una camera d’albergo a Riyadh e nel resto del Paese, ma questa regola adesso non vale più per gli stranieri. Si respira un’aria nuova; nessuno si è stupito dei miei capelli scoperti o del fatto che camminassi senza guardiani; sono gentilissimi tutti, se chiedi loro una semplice informazione si mettono subito disposizione.
Ho avuto la fortuna di trovarmi in un contesto privilegiato; l’occasione era la cerimonia di passaggio tra la gestione giapponese del Women20 a quella dell’Arabia Saudita che ospiterà i lavori l’anno prossimo. L’Italia da me rappresentata in quanto delegata, sarà il Paese ospitante dopo di loro. Un gruppo di donne straordinarie, tutte belle e super preparate che stanno vivendo un momento storico importante, stanno entrando in un’epoca di modernità e di diritti. Qualcosa di inarrestabile e incredibilmente veloce che avviene grazie alla lungimiranza del principe Mohammad.
Mi hanno fatto entrare nelle loro case e mi hanno trattata come una vecchia amica; ognuno di loro sinceramente interessata a dialogare e a conoscermi meglio. Ho visitato il museo dove sono raccolte antiche vesti fatte a mano che sottolineano i momenti di vita delle donne delle varie province saudite; opere d’arte fatte a mano, tessuti preziosi, fili d’oro zecchino. E abbiamo visto al lavoro le artigiane che preparano le raffinate stoviglie in cui prendere il loro caffè chiaro o il loro tè bianco. Poi la città: tutta un cantiere dove stanno costruendo ben otto linee della Metro in contemporanea. Grattacieli altissimi e dalle forme più insolite svettanti in un orizzonte sabbioso e infinito che evoca storie di deserto e di accampamenti nelle Oasi.
Una scoperta. Una società intrigante, una cultura fascinosissima.
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