Italia delle Regioni

Dal presidente delle Regioni Stefano Bonaccini e dal suo vice, Giovanni Toti richiesti al Governo interventi straordinari e coordinati per superare l’emergenza coronavirus.

“Facciamo sistema!”. Questo l’imperativo rivolto da Stefano Bonaccini, Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, dopo l’incontro con il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, sull’emergenza coronavirus.  “Lanciamo insieme al Governo – dichiara Bonaccini – un messaggio positivo, di rilancio del nostro Paese. Con le risorse adeguate e dei corretti interventi studiati insieme alle Parti sociali, il sistema produttivo può ripartire. Vogliamo dimostrare così fattivamente ad aziende e cittadini colpiti di non essere soli.Sappiamo che sono gravi le conseguenze sul lavoro e il sistema produttivo legate all’epidemia. Va quindi innanzitutto garantita la continuità produttiva e gli indispensabili flussi di approvvigionamento e distribuzione. Servono interventi, come lo sblocco delle opere pubbliche, che favoriscano la tenuta dell’occupazione e il sostegno alle imprese più colpite, garantendo ammortizzatori sociali ai lavoratori, come la cassa integrazione, e il credito alle piccole e medie imprese”.

“È indispensabile sveltire le procedure – afferma il vicepresidente della Conferenza delle Regioni, Giovanni Toti – e misure speciali, come quelle per il Ponte Morandi, favorirebbero gli investimenti in infrastrutture. Servono anche interventi per il settore della scuola, aiuti alle famiglie e a tutti gli operatori colpiti dalla chiusura. Le attività legate al turismo sono le prime ad aver subito gli effetti della crisi, quindi prevediamo azioni integrate attraverso Enit, ma non sottovalutiamo gli effetti nei settori dei servizi, logistica, trasporti e quello del commercio o della manifattura. Con il pericolo di isolamento all’estero è difficile esportare e l’operatività delle nostre imprese. Prevediamo anche Piani industriali di sostegno all’export. Regioni e Governo lavorano su strumenti di incentivazione integrati, che rafforzino l’internazionalizzazione e facciano ripartire il sistema Paese”.

“Una “Task force” Governo, Regioni e Parti sociali – aggiunge Bonaccini – può servire per programmare le azioni economiche e sociali in modo omogeneo e coordinato, prevedendo strumenti normativi e anche specifici tavoli settoriali, come ad esempio il sostegno degli investimenti all’innovazione e per il digitale, e quindi alle imprese per Industria 4.0”. “Sono da prevedere inoltre – evidenzia Toti – misure di natura fiscale e finanziaria per sostenere l’accesso al credito, consentendo anche alle famiglie la sospensione del rimborso dei mutui. La stessa Unione europea dovrà meglio tutelare il Made in Italy, a partire dall’agroalimentare, anche alla luce di messaggi e comportamenti di concorrenza sleale che rischiano di far perdere importanti quote di mercato. Nel contempo l’Unione europea, e questo è un punto fondamentale, deve consentire la deroga al Patto di Stabilità, facilitando i finanziamenti e gli investimenti sul territorio, permettendo così più larghi margini di manovra nei bilanci delle economie più colpite dalla diffusione del Coronavirus. Senza, è difficile ripartire”.

Per Girolamo Turano della Commissione Attività Produttive della Conferenza delle Regioni occorrono interventi straordinari per la promozione del Made in Italy. “Abbiamo chiesto al Governo l’adozione di un ‘pacchetto’ di misure e interventi straordinari a favore dell’internazionalizzazione delle nostre imprese. E l’emergenza Coronavirus deve servire ad accelerare questi processi”. Così Girolamo Turano (vicario coordinatore della commissione Attività produttive della Conferenza delle Regioni e assessore regione Sicilia) spiega la posizione della Conferenza delle Regioni nel corso della presentazione alla Farnesina del Piano straordinario 2020 per la promozione del Made in Italy.

“E’’ necessario intervenire subito perché altrimenti si perde la possibilità – spiega Turano – di entrare in nuovi mercati o di promuoverli nel mondo con la chiusura delle fiere specializzate. E’ difficile l’operatività delle nostre imprese all’estero, rischiamo di restare isolati, proprio nell’export che è la vera forza del made in Italy e cioè della nostra economia. Dobbiamo scongiurare la perdita di quote di mercato a favore di Paesi concorrenti.  Lo stesso calo delle esportazioni in Cina sottolinea l’urgenza di questi interventi. Le Regioni sono pronte ad intervenire con strumenti di incentivazione integrati, rafforzando gli stanziamenti già sostenuti per l’internazionalizzazione. Insieme agli interventi e alle strategie nazionali potremo far ripartire il sistema Paese e sbloccare questa situazione di lenta paralisi del nostro sistema produttivo”.

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