Trump in difficoltà
Il Presidente Trump aveva dato l’impressione di poter superare, sia pure con grande difficoltà, le accuse dei democratici sfociate in una richiesta di impeachment che il Senato ha respinto. Ora, però, è incappato in un problema nuovo e molto più pericoloso per la sua immagine: gli effetti dilaganti del Coronavirus negli Stati Uniti.
Da molte e autorevoli voci è venuta l’accusa al Presidente di aver gestito la crisi con l’abituale, colpevole leggerezza: dapprima negandone o sottovalutandone al massimo la gravità potenziale, poi ritardando o limitando le misure necessarie, preoccupandosi solo di evitare danni all’economia. Lo accusano, con violenza, non solo gli avversari politici (tipo Nancy Pelosi) ma soprattutto rispettati esperti, e molte delle cose che ha dette o fatte sono state in contraddizione con il parere degli scienziati e degli stessi responsabili della sua Amministrazione.
Come conseguenza, la sua popolarità è in calo e non si vede come potrà rialzare la curva discendente. Affidarsi alla consueta scappatoia di accusare le Amministrazioni precedenti questa volta non funziona, anche perché egli viene accusato di aver cancellato al suo arrivo molte delle strutture di gestione o prevenzione delle crisi messe in atto da Obama e anche prima di lui e di aver licenziato i principali esperti della materia. Inoltre, è difficile dimenticare il suo fallito tentativo di abolire il sistema di assistenza sanitaria chiamato “Obamacare”, che si sta oggi dimostrando una salvezza per milioni di pazienti. Insomma, Trump ha agito da Trump anche nella più grave crisi che gli USA stiano affrontando dalla fine della II Guerra Mondiale e questo gli costerà più di altri errori e stranezze.
L’unico caveat sta nel fatto che il calo di consensi si sta verificando sopratutto nei grandi Stati a maggioranza democratici, già ostili a Trump. I guai veri cominceranno quando e se lo scontento si diffonderà al Sud repubblicano (Florida in special modo) ove Governatori del partito hanno seguito le indicazioni e quindi gli errori presidenziali. Sono situazioni in cui l’opposizione ha un compito relativamente facile e può limitarsi a sfruttare la condotta presidenziale, puntando sullo scontento e lo sconcerto della gente, sempre consistenti in drammi che coinvolgono tutti. Ma, anche se a pochi mesi ormai dalle elezioni, tutto è sempre possibile.
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