Uomini e virus

Momento difficile che non dimenticheremo presto. Nei nostri discorsi e nei nostri scritti, torneremo spesso a quello che tutti noi abbiamo vissuto in questa primavera. Abbiamo imparato qualcosa? Presto per dirlo. Una volta mi raccontò una crudele contadina che aveva un cane che adorava mangiare le uova delle galline appena scodellate. Non c’era verso di impedirglielo. Lei, presa dalla disperazione, un giorno fece bollire un uovo e ancora bollente, prendendolo con una pinza, lo schiaffò in bocca al povero cane tenendola chiusa per qualche secondo. Il povero cane non toccò più un uovo in vita sua e fu ricordato per quanto era bravo, come faceva bene la guardia e via dicendo.

Il nostro uovo bollente è stato un minuscolo invisibile virus. Impareremo a essere più attenti a quello che tocchiamo, a chi tocchiamo? Rispetteremo come adesso i nostri operatori sanitari? Gente che davvero salva la vita. Credo di no, perché al contrario delle bestie non impariamo così in fretta; al contrario di loro abbiamo memoria corta. Soprattutto mi piacerebbe vedere da parte di certe famiglie l’affetto che davanti alle telecamere dimostrano verso vecchietti alloggiati in quelle strutture  che adesso si chiamano RSA e che sono in sostanza ospizi. Sarebbe bello se questi anziani tornassero ove possibile a vivere con le loro famiglie. Certo ci sono casi e casi, ma spesso è solo la frenesia della vita che non lo permette.

C’è una attenzione speciale sulla cura degli anziani da parte di istituzioni e associazioni. Siccome quasi sempre pesano sulle spalle della donna, sia la cura dei bambini che dei più deboli, gli anziani appunto, si sta pensando di aiutare queste famiglie a gestire situazioni di questo genere. Come? Intanto alcune aziende hanno stipulato convenzioni con centri RSA in modo che le loro impiegate possano usufruire gratuitamente di questi servizi durante le ore di lavoro. Come gli asili convenzionati per i bimbi. E si sta anche prevedendo la possibilità di estendere eventuali aiuti destinati alle famiglie con figli piccoli e mamme lavoratrici alle famiglie che ospitano anziani. Sarebbe bello anzi bellissimo se queste persone che adesso piangiamo come una generazione che ci ha dato tanto e che sta sparendo a causa di ospizi lager e disattenzione da parte di alcuni enti locali potessero concludere la loro esistenza in casa insieme ai propri cari.

Purtroppo molto dipenderà proprio dai cari. Vedo tanta insofferenza e lacrime finte. Chissà, mi piacerebbe molto ricredermi.

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