mYSLm
Con l’auspicio di poter ricominciare presto a viaggiare, questa settimana proponiamo uno “scorcio” sul mYSLm, ovvero il Museo sorto a Marrakech in onore di Yves Saint Laurent, universalmente considerato un’icona raffinata ed innovativa dell’alta moda.
Inaugurato nel 2018, a dieci anni di distanza dalla scomparsa dello stilista, è stato subito inserito nei circuiti turistici per la bellezza architettonica, per la preziosa collezione di abiti esposta e per i servizi complementari offerti (sala cinema e biblioteca), riscuotendo un grande successo di pubblico.
Naturalmente lo stile architettonico scelto trae ispirazione dalla città. L’edificio, realizzato su progetto dello Studio KO degli architetti parigini Karl Fournier e Olivier Marty, ha tratti monumentali con alternanza tra linee levigate e ruvide. Il museo include un auditorium e una libreria collocata al secondo piano. Presso la libreria sono conservati volumi rari alcuni dei quali risalenti al XVII secolo, per la maggior parte di proprietà di Yves Sant Laurent e Pierre Bergé, suo compagno di una vita. Moda, architettura, botanica, una preziosa raccolta di studi sulla cultura berbera nonché numerosi testi dedicati al Marocco, alla storia del suo regno, alla sua letteratura e alle sue arti.
Ma perché un museo proprio a Marrakech? Lo stilista ne era profondamente innamorato e non appena poteva saliva su un aereo per trascorrervi più tempo possibile. Non solo per diletto, ma anche per lavoro. Aveva scelto infatti la capitale del Marocco per disegnare le sue collezioni di haute couture ispirato dai colori, dai profumi, dai panorami e dalle geometrie locali.
Come nasce l’idea della realizzazione di questi musei? Già negli anni ’90 Yves Saint Laurent aveva espresso il desiderio di raccogliere e catalogare i suoi disegni per lasciare una sorta di eredità ai posteri affinché ne facessero materia di studio e di ricerca. Bergé comincia la catalogazione negli anni ’60. Alla morte di Saint Laurent, decide di realizzare il suo desiderio con la costruzione di due musei, uno a Parigi, in Avenue Marceau 5 e uno appunto in Marocco. Purtroppo Bergé viene a mancare poco tempo prima della loro inaugurazione.
Bergé riesce invece in un altro gesto di carattere umanitario nel 2009, devolvendo alla ricerca in favore dell’AIDS parte dei ricavati della vendita delle opere (circa 730 tra quadri, sculture e oggetti) collezionate durante 50 anni di vita trascorsi con lo stilista.
Si può senz’altro affermare che il mYSLm è andato al di là dell’auspicio del couturier. Oltre a rappresentare il suo spirito creatore, conosciuto in tutto il mondo, risulta essere un autorevole portavoce della storia del Marocco. Vi sono infatti conservati anche 3000 pezzi mai esposti prima provenienti del Berber Museum dei Jardins Majorelle, acquisiti dalla coppia Bergé e Saint Laurent nel 1980.
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