Cronache dai Palazzi

In questa estate assillata dal Covid le linee guida rimangono quelle “della prudenza, della saggezza, della cautela” ha ricordato il ministro della Salute Roberto Speranza, ma si discute sui limiti soprattutto tra governo e Regioni. “Sulle mascherine e le altre due regole essenziali che saranno alla base del nuovo Dpcm, distanziamento e lavaggio frequente delle mani, non c’è sinistra e non c’è destra. Quindi non dividiamoci”, ha affermato Speranza durante l’informativa al Senato. Un appello bipartisan per riunire tutte le forze politiche all’insegna del rispetto delle norme fondamentali per sconfiggere il virus Sars-Cov-2.

Contemporaneamente le Regioni hanno presentato a Palazzo Chigi il problema del trasporto pubblico locale, in quanto il distanziamento di un metro richiesto dagli scienziati è ritenuto dai “governatori” una misura non accettabile, tantoché la Conferenza delle Regioni ha inviato al governo un documento molto severo. Il presidente  della Conferenza, Stefano Bonaccini, ha chiesto di incontrare urgentemente i ministri Speranza, De Micheli e Boccia soprattutto per quanto riguarda i trasporti, focalizzandosi sul trasporto scolastico che dovrà essere necessariamente potenziato, “raddoppiato o triplicato”, ma per fare ciò occorrono “mezzi, risorse e personale” altrimenti “diventa difficile”, ha affermato il governatore Bonaccini. “I criteri previsti dalle linee guida allegate al Dpcm 14 luglio sono assolutamente inidonei ad assicurare livelli adeguati di servizio”, si legge sul documento della Conferenza delle Regioni. In definitiva, in vista della riapertura delle scuole a settembre, le Regioni chiederebbero un’integrazione dei trasporti non inferiore al 30 per cento, e in mancanza di nuovi mezzi i governatori pensano di ricorrere agli autobus gran turismo che in questo momento sono fermi dato che non possono fare le gite. Nello specifico le Regioni chiedono una norma ad hoc per utilizzare taxi, bus turistici, e persino Ncc, “in vista dell’inizio dell’anno scolastico” oltre a  “risorse aggiuntive per l’incremento e potenziamento dei servizi”.

È necessario un adeguato piano di riassetto del trasporto pubblico che spetta alle Regioni mettere in pratica ma che il Governo deve mettere nero su bianco. Per gestire il ritorno a scuola non basta in pratica assumere nuovi insegnanti. Per il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, “se il governo proseguirà sulla linea che ha voluto tracciare, di fatto non permetterà la riapertura delle scuole”. Il livello di rischio di autobus e scuolabus deve essere “allineato con quello dei treni a lunga percorrenza, che rimane sotto controllo”, ha affermato il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia.

Le Regioni si sono inoltre pronunciate sugli eventi sportivi dal vivo e hanno presentato una proposta al governo, in cui si specifica che la partecipazione del pubblico è consentita solo dove agli spettatori possono essere assegnati posti a sedere rispettando la distanza di un metro, “sia frontalmente che lateralmente”, e nei luoghi chiusi occorre indossare la mascherina. Dopo “un confronto positivo con il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora” il presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini ha spiegato che sono stati affrontanti “diversi temi che riguardano la possibilità di una partecipazione contingentata del pubblico agli eventi sportivi rispettando le regole generali di prevenzione relative al distanziamento e all’utilizzo della mascherina”. Bonaccini ha poi aggiunto che “per fare passi avanti” è necessaria “una finestra di opportunità” aperta già dall’ultimo Dpcm, “che consenta di lavorare nei prossimi giorni per definire insieme specifiche linee guida per tenere gli eventi sportivi alle presenze di un pubblico, sulla base peraltro di quanto già è stato stabilito in analogia per lo spettacolo dal vivo, garantendo l’assegnazione di “posti a sedere e ordinati accessi e uscite degli spettatori”.

Spazi adeguati e nuovi spazi, didattica a distanza e assunzioni di personale docente e non docente, sono invece i nodi da sciogliere per quanto riguarda la riapertura delle scuole a settembre. Il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina ha firmato il Protocollo per la ripresa in sicurezza dell’anno scolastico, anche se non sembra essere chiara la copertura finanziaria per sostenere il numero di nuovi docenti necessari per sopperire all’emergenza Covid, né quando saranno disponibili i nuovi banchi singoli o in che modo dovranno essere garantiti ingressi scaglionati e lezioni distanziate, anche usufruendo di locali extra presi in affitto per contrastare il sovraffollamento delle cosiddette classi “pollaio”.

Il Protocollo firmato da Azzolina prevede inoltre un “help desk” a supporto delle scuole, che sarà un punto di riferimento per studenti e personale scolastico. “Come Governo – ha spiegato il ministro dell’Istruzione – avevamo promesso di trovare le risorse per la ripresa e lo abbiamo fatto: abbiamo 2,9 miliardi e stiamo mettendo anche fondi per consentire agli Enti locali di affittare spazi per le lezioni. Non era un risultato facile, ma lo abbiamo ottenuto”. A proposito di risorse a disposizione, “daremo un budget ad ogni Ufficio scolastico che lo tradurrà, poi, in organico”, ha spiegato Azzolina. “Le scuole avranno oltre 50mila unità di personale in più per la ripresa fra docenti e ATA. Priorità massima sarà data alla scuola dell’infanzia e al primo ciclo di istruzione con particolare riferimento alla scuola primaria”. Azzolina ha assicurato che saranno assunti oltre 84mila insegnanti precari a tempo indeterminato.

Per la ripartenza della scuola in sicurezza sarà garantito a studenti e personale anche un sostegno psicologico, “una misura di prevenzione precauzionale indispensabile”, si legge sul Protocollo. Timore di contagio, rientro al lavoro in “presenza”, difficoltà di concentrazione, situazione di isolamento vissuta in precedenza, stress e insicurezza sono eventualmente le problematiche più frequenti che si presenteranno con la ripresa della scuola in “presenza”. Il servizio sarà coordinato dagli Uffici scolastici regionali in collaborazione con gli Ordini degli psicologi regionali. Il Protocollo auspica infine di potenziare il patto di alleanza Scuola-Famiglia con la creazione di sportelli di ascolto anche per insegnanti alle prese con studenti diversamente abili o metodologie didattiche innovative.

Nelle mense, invece, i ragazzi dovranno rimanerci per un tempo “limitato allo stretto necessario” e andarci in “fasce orarie differenziate” per evitare assembramenti. Il pasto sarà inoltre distribuito in mono-porzioni, insieme a posate, bicchiere e tovagliolo monouso. Ed ancora ingressi scaglionati supportati da un’opportuna segnaletica e da una dovuta informazione relativa alle regole da rispettare. Il singolo istituto dovrà stabilire in che modo mantenere il distanziamento sociale non solo in entrata e in uscita ma anche all’interno dell’edificio nei vari locali comuni. I ragazzi potranno essere accompagnati da un solo genitore che dovrà indossare la mascherina all’interno dell’edificio scolastico ma, in generale, l’accesso ai visitatori dovrà essere ridotto privilegiando le comunicazioni a distanza, anche per quanto riguarda eventuali ricevimenti che dovranno inoltre essere prenotati.

Qualora uno studente o un insegnante risultasse positivo al Coronavirus andrà isolato, ma per quanto riguarda l’eventuale messa in quarantena della classe sarà il Dipartimento di prevenzione territoriale della Asl competente a decidere. In ogni caso il singolo istituto dovrà attivare un monitoraggio attento con il Dipartimento per “identificare precocemente la comparsa di possibili altri casi che possano prefigurare l’insorgenza di un focolaio epidemico”. Un medico competente collaborerà infine con il dirigente scolastico per garantire il rispetto di tutte le misure di regolamentazione legate al Covid-19, prestando particolare attenzione ai “soggetti fragili” di fatto esposti ad un rischio potenzialmente maggiore.

Con il cosiddetto Decreto legge Agosto, il nuovo pacchetto da 25 miliardi di euro, entra invece in vigore la fiscalità di vantaggio per il Sud, ossia il taglio dei contributi del 30 per cento per le aziende del Mezzogiorno  che, a partire dal primo ottobre, assumeranno con contratto stabile o stabilizzeranno un lavoratore precario. Il blocco dei licenziamenti assumerà inoltre una scadenza variabile, da valutare caso per caso quando la singola azienda ha esaurito le 18 settimane di cassa integrazione a disposizione. Risulta poi confermato lo slittamento dell’acconto di novembre per le tasse di professionisti e autonomi e l’incentivo per i ristoratori che acquistano prodotti del made in Italy. I commercianti con esercizi all’interno dei centri storici delle città capoluogo turistiche potranno infine usufruire di un contributo a fondo perduto.

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