La finestra di Overton, tra diritti e degenerazione in Rete
Immaginiamo se, alcuni secoli fa, qualcuno fosse sceso in piazza per rivendicare qualcosa che per noi, oggi, sembra assolutamente normale. Cosa sarebbe accaduto se, nel 1600, qualcuno avesse manifestato per i diritti degli omosessuali o per quello di voto alle donne o, ancora più semplicemente, proprio il diritto di voto. Probabilmente avrebbe accompagnato Giordano Bruno sul rogo o avrebbe trascorso lunghi periodi di tempo nelle poco confortevoli prigioni dell’epoca. Anche chiedere libertà per gli schiavi forse non sarebbe stato un messaggio che la maggioranza dell’epoca avrebbe accolto favorevolmente se addirittura si pensa che, oltre due secoli dopo, quando Lincoln decise di abolire la schiavitù negli Stati Uniti esplose una delle più sanguinose guerre civili della storia.
Eppure con gli anni, talvolta con i secoli, situazioni e pensieri che che erano assolutamente inconcepibili sono state accettate: dai diritti degli omosessuali alla parità tra uomo e donna; dall’aborto al diritto di voto. Un’idea, una posizione, un concetto possono passare da una fase, ovvero un periodo in cui anche il solo parlarne è considerato un abominio. Gli esempi citati rendono bene l’idea. Tuttavia, con il tempo, affrontando la situazione da altre prospettive, con l’affermarsi di nuovi contesti sociali, ciò che una volta non poteva essere neppure nominato ed era inconcepibile passa ad un livello di posizione estrema, per poi diventare accettabile anche se, forse, ancora si guarda con diffidenza. Il passaggio successivo è quello di apparire ragionevole e poi, addirittura, un pensiero diffuso e, finalmente, diventa una situazione legalizzata. Pensiamo anche solo all’aborto.
E’ accaduto anche per la minigonna e, al contrario, con il proibizionismo negli Stati Uniti; probabilmente potrà accadere anche con alcune droghe che un domani potrebbero essere definitivamente legalizzate e il processo descritto è il concetto definito in sociologia “La finestra di Overton” dal nome di chi lo ha introdotto, il sociologo statunitense Joseph Overton, morto in un incidente aereo a soli 43 anni nel 2003. Le sei possibili situazioni o fasi intorno ad una idea, o anche un valore, che possono presentarsi [inconcepibile (unthinkable); estrema (radical); accettabile (acceptable); ragionevole (sensible); diffusa (popular) legalizzata (policy)] sono anche quelle dell’evolversi e mutare dell’opinione pubblica e possono adattarsi anche ad un prodotto per quanto riguarda il commercio. Ipotizziamo una persona che ritiene assolutamente inconcepibile anche solo l’idea che ci si possa nutrire di pesce crudo e, con il tempo, diventa un assiduo frequentatore di sushi bar. Potrebbe venire lentamente convinto da articoli che parlano dei benefici della dieta giapponese, da amici che già lo mangiano, dalla voglia di provare le bacchette. Potrebbe accadere per qualsiasi cosa.
Lo stesso, tuttavia, potrebbe accadere anche per idee clamorosamente sbagliate o spudoratamente false. Il continuo parlare di qualcosa lo rende sempre meno inaccettabile e, non certo parlando per assurdo, diventa normale accettare che qualcuno ne parli; che magari esprima non solo un opinione, ma la motivi anche. Ed ecco che a furia di sentir parlare di idee assurde ed impossibili qualcuno potrebbe iniziare a non ritenere assurdo che la terra possa essere piatta, che l’uomo è nato frugivoro, che i clisteri di caffè e le limonate sono la cura migliore per i tumori, la sclerosi ed anche l’AIDS, ma solo su supportate da una terapia verbale e i fiori di Bach. Siamo davvero sicuri che stiamo parlando di qualcosa di impossibile o paradossale?
E non dimentichiamo che, oggi, dove chi parla usa lo strumento della Rete e si sente legittimato e protetto nell’esercitare il diritto alla libertà di opinione e parola, tappare la bocca a idee sbagliate o false, diventa quasi impossibile. Potrebbe per esempio accadere, e non è un paradosso ma un vero pericolo, se un numero sempre maggiore di persone chiedesse la pena di morte per la pedofilia o legalizzare la bigamia perché al mondo esistono più donne che uomini. La finestra di Overton, amplificata dal potere della Rete, potrebbe portare conseguenze drammatiche.
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