Clima becero
Sul carattere di Matteo Salvini avevo pochi dubbi. Ma il vergognoso insulto ai Senatori a vita (“non morite mai, e quando morite è troppo tardi”) durante il dibattito sulla fiducia al Senato, ha superato ogni limite. E il fatto che lui si sia difeso (ma non scusato) dicendo di aver citato una frase di Beppe Grillo non lo giustifica (anzi, se si pensa alla scurrilità del comico genovese). Una cosa del genere non dovrebbe essere ammessa in un’Aula parlamentare di un Paese con la nostra storia, e la Presidente Casellati avrebbe dovuto immediatamente sospendere Salvini o almeno censurarlo seriamente e la parte sana del Senato avrebbe dovuto insorgere indignata. Ma nel clima becero ormai dominante, si può dire (e fare) di tutto senza pagarne il prezzo (testimone lo scambio di insulti Mastella-Calenda). Meno male che una senatrice a vita molto anziana, Liliana Segre, ha mostrato compostezza e senso dell’umorismo, commentando scaramanticamente “Salvini mi allunga la vita”.
Quella dei Senatori a vita è una ricorrente ossessione del populismo di destra (ci ricordiamo la ignobile canea contro il Premio Nobel Rita Levi-Montalcini?), convenientemente dimenticata solo quando essi hanno sostenuto – com’è accaduto in passato – un traballante governo Berlusconi. Sull’istituto in sé è naturalmente lecito a Salvini avere idee diverse, ma esso è previsto a chiare lettere nella Costituzione, e finché la Costituzione non si cambia, i Senatori vitalizi hanno diritti e doveri pari a tutti gli altri. La previsione costituzionale, del resto, ha un senso: permettere di dare un riconoscimento a persone che hanno realmente onorato l’Italia in vari campi e assicurare l’apporto della loro saggezza ed esperienza, e di quello degli ex-Presidenti della Repubblica, ai lavori di un ramo del Parlamento.
Non sempre le scelte fatte dai successivi Presidenti hanno corrisposto a questo ideale, talvolta il Senato a vita è stato usato per dare una mano a politici in calo, ma i Senatori attuali, da Renzo Piano a Mario Monti, sono veramente personalità di altissimo livello, che per l’Italia e la sua immagine nel mondo hanno fatto più di quanto abbia mai fatto quel politico che ora si permette di insultare gente che ha dato sempre prova di senso di responsabilità e, diciamolo, di una dignità non troppo diffuse nel nostro Parlamento.
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