Cronache dai Palazzi

Italia blindata da lunedì 15 marzo, a causa di una nuova impennata dei contagi. Il virus e le sue varianti continuano a imperversare in quasi tutte le Regioni in maniera rilevante e sono per questo necessari nuovi provvedimenti per limitare il peggio, almeno fino alle prossime vacanze pasquali che si preannunciano anch’esse in zona rossa. L’Istituto superiore di sanità avverte l’esecutivo: solo con misure più severe è possibile rallentare le varianti. Automatiche le chiusure con 250 casi settimanali ogni 100mila abitanti.

“I casi stanno aumentando, noi già la settimana scorsa abbiamo puntato l’indice sull’Rt che stava aumentando – ammonisce Giovanni Rezza, direttore della Prevenzione del ministero della Salute – e di fatto, in diverse Regioni, vediamo la circolazione delle varianti, soprattutto inglese e brasiliana, che circolano rapidamente. Questo fa sì che il numero di casi incrementi. Bisogna adottare misure restrittive per arginare la diffusione delle varianti e fare un invito ai cittadini a mantenere comportamenti estremamente prudenti”.

“Ne usciremo”, ha affermato il premier Draghi in visita al centro vaccinale di Fiumicino, definito dal presidente del Consiglio “un luogo medico” che è anche “un luogo di speranza”. In questa fase così dura ma decisiva è necessaria “una mobilitazione collettiva fondata sulla solidarietà”, ha affermato Draghi, sottolineando che “senza condivisione si perde entusiasmo in quella che è una battaglia comune”. “A più di un anno dall’inizio dell’emergenza sanitaria” assistiamo purtroppo a “una nuova ondata di contagi”, una “terza ondata” che si è rivelata insidiosa proprio a causa delle rapide mutazioni del virus.

In tali condizioni “i dati ci impongono la massima cautela per limitare il numero di morti e impedire la saturazione delle strutture sanitarie”. Si tratta di misure necessarie “per evitare un peggioramento che renderebbe inevitabili provvedimenti ancora più stringenti”. In questo frangente “il governo ha adottato misure restrittive che abbiamo giudicato adeguate e proporzionate. Lo abbiamo fatto con un decreto legge che vedrà il Parlamento pienamente coinvolto nella discussione”, ha spiegato il premier. “Le nostre scelte sono state condivise più volte nella Conferenza Stato-Regioni, nello spirito di massima collaborazione tra i diversi livelli dell’amministrazione”.

Al primo posto i vaccini: “Ho preso un impegno con i cittadini ed è quello di dare nuovo vigore alla campagna vaccinale” che proseguirà con “rinnovata intensità” – anche a ridosso del lotto AstraZeneca bloccato per precauzione – assicurando “somministrazioni sicure e rapide”, ha sottolineato Draghi lodando il lavoro di esercito, operatori sanitari e Croce rossa italiana.

“Abbiamo ricevuto 7,9 milioni di dosi” e “arriveremo a 500mila vaccini al giorno”. Secondo il capo dell’esecutivo la campagna vaccinale deve accelerare, e negli ultimi giorni si è assistito ad un deciso cambio di passo: “Solo nei primi undici giorni di marzo è stato somministrato quasi il 30% di tutte le vaccinazioni fatte fino all’inizio di questo mese: è il doppio della media dei due mesi precedenti. Il ritmo giornaliero attuale è di circa 170.000 somministrazioni al giorno”. L’obiettivo è triplicare la cifra delle 170.000 dosi giornaliere.

Non si vaccinerà solo negli ospedali. “Il nostro obiettivo, in accordo con il Ministro della Salute, Roberto Speranza, il Capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, e il Commissario straordinario all’emergenza, Generale Francesco Paolo Figliuolo, è quello di utilizzare tutti gli spazi utili disponibili per le vaccinazioni. Ci si potrà vaccinare non solo negli ospedali, ma anche nelle aziende, nelle palestre e nei parcheggi”, ha affermato il premier. “In Italia sono già operativi 1.694 siti vaccinali fissi e altri verranno individuati”. In sostanza “solo con una vaccinazione diffusa potremo fare a meno di restrizioni come quelle che abbiamo dovuto adottare”, ha sottolineato Mario Draghi che ha inoltre invitato tutti gli italiani ad “aspettare il proprio turno”, seguendo l’esempio del presidente Mattarella: “È un modo di mostrarci una comunità solidale, proteggendo chi più ha da temere per gli effetti della pandemia”.

Sul fronte economico, ai 32 miliardi già stanziati a sostegno di famiglie e imprese seguiranno nuove risorse. “Ho intenzione di proporre in Parlamento, in occasione della presentazione del Documento di Economia e Finanza, un nuovo scostamento di bilancio”, ha affermato il presidente del Consiglio. “Le misure previste nel decreto legge sono corpose, coprono una platea più ampia e arriveranno rapidamente. Tra i provvedimenti più significativi, c’è il prolungamento della cassa integrazione, un più ampio finanziamento degli strumenti di contrasto alla povertà, per sostenere i “nuovi poveri”, coloro che sono diventati maggioranza nelle file della Caritas. Agli autonomi e alle partite Iva che hanno patito perdite di fatturato”. Il governo assicura di riconoscere “contributi in forma più semplice e immediata, senza criteri settoriali”.

Secondo i dati di Coldiretti una famiglia su 4 è più povera, la stima per il 2020 identifica 5,6 milioni di individui in povertà assoluta. Si registrano inoltre 788mila occupati in meno tra i 20 e i 64 anni, il tasso di occupazione scende dal 62 al 60 per cento e circa 1,8 milioni di persone temono di perdere il lavoro. Infine il 28,8% delle famiglie ha dichiarato un peggioramento delle proprie condizioni economiche (nel 2019 era il 25,8%). In aumento anche i giovani tra i 15 e i 29 anni che non studiano e non lavorano, i cosiddetti Neet: nel secondo trimestre del 2020 i Neet ammontavano a 23,9% (21,2% nel 2019).

La pandemia ha infine acuito le diseguaglianze anche sul fronte dell’istruzione: le lezioni online non hanno raggiunto l’8% dei ragazzi e il 23% degli studenti disabili. La didattica a distanza continua ad essere un problema ancora oggi, a causa di queste nuove chiusure, rendendo la vita familiare un percorso ad ostacoli tra smart working e Dad. Ogni giorno circa 6 milioni di studenti seguono le lezioni dal proprio tablet o dal proprio pc. Secondo un sondaggio dell’Università Bicocca di Milano per il 65% delle mamme lavoratrici lavoro e Dad non sono facilmente conciliabili e alcune pensano addirittura di abbandonare la propria attività. I dati Istat evidenziano un aumento del 2,2% del tasso di inattività femminile tra il 2019 e il 2020, contro un +1,6% maschile.

“Per venire incontro alle esigenze delle famiglie, abbiamo deciso, già nel decreto legge di oggi, di garantire il diritto al lavoro agile per chi ha figli in didattica a distanza o in quarantena”, ha assicurato Mario Draghi. “Per chi svolge attività che non consentono lo smart working, sarà riconosciuto l’accesso ai congedi parentali straordinari o al contributo baby-sitting”, quest’ultimo fino a 100 euro a settimana per autonomi, operatori sanitari, forze dell’ordine.

Nello specifico, sono 290 i milioni di euro messi a disposizione per i congedi parentali, risorse che scadevano il 31 dicembre scorso e che sono ripartiti dal 1° gennaio 2021 in maniera retroattiva. La norma proposta dalla ministra per le Pari opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti, è stata approvata da Palazzo Chigi nell’ambito del nuovo decreto Covid, che ha dettato nuove chiusure in relazione all’aumento delle zone rosse. Sancito infine il diritto allo smart working per chi ha figli sotto i 16 anni. Nello specifico i congedi saranno “retribuiti al 50% sotto i 14 anni e dai 14 ai 16 anni saranno usufruibili senza retribuzione”, come ha spiegato la ministra Bonetti.

La pazienza “infinita” degli italiani, come l’ha definita il premier Draghi, è stata fino ad ora e continua ad essere un fattore fondamentale per superare le difficoltà legate a questo periodo storico così travagliato. “Sono consapevole che le misure di oggi avranno conseguenze sull’istruzione dei figli, sull’economia e sullo stato anche psicologico di noi tutti”, ha affermato il presidente del Consiglio lanciando “un messaggio di fiducia, di forza, di speranza” che si materializza nella campagna vaccinale, la vera via di uscita dalla pandemia.

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