L’Appello dei 24

Mentre c’è ancora (pare incredibile ma è vero) gente di pochi lumi che continua a sbraitare che la pandemia non esiste, che è una diabolica invenzione dei governi per controllare i cittadini, e intanto questi muoiono ormai a milioni, 24 leader mondiali, tra cui Macron, Johnson e la Merkel, hanno firmato un articolo-appello, ripreso dai più importanti quotidiani europei, ricordando che la crisi provocata dal Covid, con il suo carattere globale, richiede risposte globali, fatte di solidarietà e responsabilità reciproca, per esempio nella trasparenza dei dati – specialmente quelli che, se tempestivamente diffusi, servono a far adottare misure appropriate a limitare l’espandersi del virus – e beninteso nella ricerca scientifica e nella distribuzione dei vaccini. L’appello è rivolto, specificamente, a evitare isolazionismi e nazionalismi (parrebbe ovvio, ma in questa crisi se n’è visti fin troppi).

Tra le firme mancano, significativamente, quella russa e quella cinese, ciò che non stupisce affatto, dato lo sprezzo degli uni e degli altri per i concetti espressi dai 24. La Cina, in particolare, va riconosciuta colpevole di scarsissima trasparenza, ma anche la Russia non scherza. Si sa, sono regimi in cui il segreto è un culto (per esempio: la stampa russa ha informato che Putin è stato vaccinato, ma non ha specificato né quando né con quale dei due vaccini prodotti in Russia, e non sono apparse le abituali fotografie dello storico evento). E ambedue vedono la crisi come un’opportunità per avanzare i propri fini strategici antioccidentali e i vaccini come uno strumento di propaganda.

Comunque, si tratta di un appello nobile e opportuno, anche se è prevedibile che si scontri nell’egoismo generalizzato. Ma tutti dovrebbero rifletterci (anche i miei amici negazionisti, che però qualche volta, di nascosto e vergognandosi un po’, corrono a vaccinarsi) perché niente ci dice che altre crisi non si produrranno in futuro quando questa, se Dio vuole, sarà finalmente passata.

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