L’altra metà della storia (Film, 2017)
Un film minimalista britannico tratto dal romanzo Il senso di una fine (2011) di Julian Barnes, diretto con misura dal (per me) poco noto Ritesh Batra, sceneggiato da Nick Payne, visto grazie a una lungimirante programmazione di Rai Movie, diretta da Alberto Farina, che ci permette di gustare pellicole poco commerciali.
La storia è narrata con numerosi flashback che raccontano il passato di Tony Webster e la sua storia d’amore con Veronica Ford, in seguito alla morte di Sarah Ford (la madre), che dispone come lascito testamentario per Tony il diario del suo vecchio compagno di scuola Adrian Finn (morto suicida). Veronica non consegna il diario ma lo brucia, perché contiene verità troppo scottanti, infine, per puro caso, il motivo del suicidio del compagno viene scoperto anche da Tony, non del tutto immune da colpe. L’altra metà della storia racconta con delicatezza un periodo della vita come la vecchiaia, la scoperta dei valori importanti dell’esistenza, il rapporto tra moglie e marito nonostante il divorzio, la nascita di un nipote e la scoperta (finalmente) della paternità. Il protagonista prende coscienza del suo passato e dei suoi errori, giunge persino a cambiare carattere, diventando più disponibile e aperto verso gli altri.
Fotografia intensa ed evocativa di una Londra plumbea e invernale, montaggio compassato, direzione di attori eccellente (tutti molto bravi), movimenti di macchina semplici ed essenziali. La sceneggiatura è piuttosto elaborata e macchinosa, ma alla fine tutto torna, seguendo la storia narrata dal romanzo, senza buchi o carenze di sorta. Charlotte Rampling (doppiata da Vittoria Febbi, che un tempo dava la voce a Edwige Fenech e molte altre icone sexy del cinema), la ricordiamo in Italia per Il portiere di notte e Yuppi Du, è attrice straordinaria, bella ed espressiva nonostante i 74 anni, in un ruolo determinante da vecchia fiamma del protagonista. Jim Broadbent è perfetto nel ruolo del vecchio misantropo, che vive la sua pensione in un negozio dove vende macchine fotografiche d’epoca, parla poco, frequenta l’ex moglie e si occupa senza passione della gravidanza della figlia.
Un film da vedere, vero e coinvolgente come un racconto di vita, che trovate ancora su RaiPlay.
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Regia: Ritesh Batra. Soggetto: Julian Barnes. Sceneggiatura: Nick Payne. Fotografia: Christopher Ross. Montaggio: John F. Lyons. Musiche: Max Richter. Costumi: Odile Dicks-Mireaux. Durata: 108’. Titolo originale: The Sense of an Ending. Paese di Origine: Regno Unito. Produttore: Origin Pictures, BBC Films, FilmNation Entertainment. Distribuzione: Bim Distribuzione. Interpreti: Charlotte Rampling (Veronica Ford) doppiata da Vittoria Febbi, Jim Broadbent (Tony Webster), Michelle Dockery (Susine), Emily Mortimer (Sarah Ford), Harriet Walter (Margaret), Joe Alwyn (Adrian Finn), Matthew Goode (Sig. Hunt), James Wilby (David Ford), Edward Holcroft (Jack Ford), Freya Mayor (Veronica giovane), Billy Howle (Tony giovane).
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[NdR – L’autore dell’articolo ha un suo blog “La Cineteca di Caino”]