Pirateria aerea

Un aereo di Ryanair che volava da Atene a Vilnius con più di 120 passeggeri a bordo è stato obbligato ad atterrare in un aeroporto della Bielorussia. Dove due passeggeri, Roman Protasevich e la sua fidanzata, sono stati arrestati e portati via dalla polizia politica del regime. Protasevich, giornalista e direttore del sito Telegram, è accusato di aver aizzato la rivolta contro il Presidente Lukascenko che, come si ricorderà, lo scorso anno portò decine di migliaia di manifestanti nelle strade e nelle piazze del Paese. È un accusa che, in quel tipo di regime, può comportare fino a 15 anni di prigione e anche peggio.

Aver costretto un aereo di linea internazionale a deviare dal suo percorso e atterrare in un determinato aeroporto senza motivi tecnici o di sicurezza  è, comunque, un grave atto di vera e propria pirateria aerea e come tale è stato subito definito dai portavoce dell’UE, degli Stati Uniti e della Gran Bretagna. Ciascuno dei tre si è detto pronto a sanzionarlo con adeguate misure. Il ventaglio di quelle studiate a Bruxelles va dal sospendere ogni comunicazione aerea con la Bielorussia, all’interdire agli aerei del Paese di sorvolare il territorio dell’UE e all’applicare sanzioni contro gli individui ritenuti risposabili. Ricordiamo che Lukascenko, suo figlio e altri dirigenti bielorussi sono stati già sanzionati per la brutale repressione delle manifestazioni popolari.

Il fatto è che Lukascenko si rivela sempre di più per quello che è: un dittatore senza scrupoli, deciso a colpire gli oppositori con ogni mezzo. Non per niente da qualche tempo si è sempre di più riavvicinato a Putin, degno maestro in questa materia. Vi è da sperare che l’Europa reagisca con la dovuta fermezza e non si mostri una tigre di carta. Non si tratta di un paese semiorientale come la Russia, ma di un paese europeo e queste cose, in Europa, non dovrebbero essere tollerate.

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