Nei cinque sensi e nell’alloro

Parole semplici ma dal tratto evocativo. Poesie spirituali che narrano una vicenda intima e profonda. Nei cinque sensi e nell’alloro (Edizioni Il Foglio, 2021) è una raccolta poetica di Fabio Strinati che nasce da un bisogno irrefrenabile di raccontare un dolore forte vissuto con il cuore in mano e la penna come compagna di un viaggio, a tratti sterminato; brevi poesie-preghiere che portano in superficie il dono della parola come testimonianza rara di una storia eterna.

Strinati, disegna versi partendo da un pensiero colto e raffinato; spontaneità e naturalezza, fanno da cornice a un grido che parte da lontano. La raccolta è dedicata “alla mia amata  nonna”, scrive il poeta marchigiano subito prima di lasciare spazio alla voce poetica. Una dedica toccante, che recita: “Dedico alla mia amata nonna questa raccolta che tanto assomiglia al suo volto luminoso; al suo cuore rosso, radioso, riposto nel fiore profumato d’una culla, lassù nel Paradiso che porta il nome di Teresa”. Parole pregne di significato. Versi che portano il peso di un dolore interminabile. Come fosse un lungo percorso illuminato dai fari d’una rinascita figlia della Vita, ogni poesia è pregna d’una Fede rara, che si manifesta con sincerità assoluta.

Se vuoi la guarigione,/ ascolta il tuo cuore/ raccolto tra le mani del Signore:/ sentine il respiro,/ il battito cardiaco,/ nel petto innamorato/ tra le braccia dell’amore. Rime che assomigliano a un canto luttuoso ma liberatorio.

Strinati, attraverso questa raccolta poetica e spirituale, si mette a nudo, camminando con il cuore scalzo lungo sentieri dove il Signore ha riposto la sua orma indelebile. Pianto e tribolazione, accoramento e passione, ma anche il sapore, la speranza e l’accecamento della Luce, che penetra a poco a poco, tra i versi rari e profondi, d’una eternità gioconda che lassù dimora fertile e perpetua.

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