Angeli politically correct
Per molti anni nell’immaginario erotico di molti uomini e donne ci sono stati gli angeli di Victoria’s secret. Bellissime, perfette e irraggiungibili, a un certo punto queste immagini così belle sono invecchiate. Ebbene sì.
Lo stereotipo della donna stupenda in lingerie per accalappiare l’uomo bavoso è finalmente passato di moda. Adesso i miti, le donne da portare ad esempio devono essere toste, gagliarde più che belle e provocanti. Si è scoperto, forse, che la bellezza patinata non tira più; soprattutto è politicamente scorretta.
Sono d’accordo in parte. Trovo dequalificante che foto di donne bellissime discinte poi possano giacere fino all’ingiallimento in armadietti polverosi di camionisti o camioniste; ma anche no. Se queste si fanno fotografare con il sedere coperto solo da un filo interdentale sanno bene, a colpi di dollaroni, a cosa poi vanno incontro.
Trovo superato il concetto di bella da morire perché la grande maggioranza delle donne è così così, bellina, magari molto, ma sicuramente di dee in giro ce ne sono poche. Allora è bene rivisitare una campagna pubblicitaria su modelli più reali e concreti.
E’ anche una mossa un po’ paraventa: hanno scelto le donne toste ma belle; non credo avrebbero osato con una taglia over, magari affogata nella cellulite. Ma va anche bene; certo è che certa biancheria intima è decisamente pensata a scopi erotici più che pratici; sono robine costose da togliere più che da indossare.
Comunque, con buona pace di tutte ce ne faremo anche noi una ragione mettendo questa notizia tra quelle di cui non ce ne importa nulla.
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