Italia delle Regioni
Preannunciate dal Presidente Massimiliano Fedriga, subito dopo l’approvazione da parte della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, le “Linee Guida per la riapertura delle attività economiche e sociali” nell’emergenza da Covid-19 sono state recepite da un’ordinanza del Ministro della Salute.
Le Linee guida riguardano i seguenti settori: ristorazione e cerimonie, attività turistiche e ricettive, cinema e spettacoli dal vivo, piscine termali e centri benessere, servizi alla persona, commercio, musei, archivi, biblioteche, luoghi della cultura e mostre, parchi tematici e di divertimento, circoli culturali, centri sociali e ricreativi, convegni e congressi, sale giochi, sale scommesse, sale bingo e casinò, sagre e fiere locali, corsi di formazione, sale da ballo e discoteche.
Il presidente dell’Associazione dei Comuni Italiani Decaro: “Accolto l’appello dell’Anci, i Comuni potranno assumere per attuare i progetti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza”. Al termine di un incontro a palazzo Chigi, presenti i ministri Franco, Gelmini, Carfagna e Brunetta e il sottosegretario alla presidenza del consiglio Garofoli, il presidente dell’Anci Antonio Decaro ha commentato positivamente le aperture del governo per un rafforzamento della capacità amministrativa dei Comuni necessaria alla realizzazione dei progetti del PNRR.
“Il governo ha accolto l’allarme lanciato dall’Assemblea Anci di Parma – ha detto Decaro – e ha definito un pacchetto di interventi che potranno consentire ai Comuni un parziale recupero della gravissima perdita di personale causata dalla crisi e dalle politiche di austerità, che è stata di oltre il 20 per cento negli ultimi dieci anni, cioè circa 120 mila unità”.
“Con un emendamento al decreto legge 152 sul PNRR, attualmente in fase di conversione alla Camera, per i Comuni italiani sarà possibile assumere, sulla base delle proprie disponibilità finanziarie, fino a 15mila persone con qualifiche non dirigenziali, grazie al riconoscimento di uno spazio ulteriore in deroga ai vincoli che attualmente limitano la capacità di assunzione dei Comuni a parametri fermi al 2009”.
“E’ una prima risposta – ha commentato il presidente dell’Anci – ma dobbiamo salutarla come un passo avanti, indispensabile affinché i Comuni possano far fronte allo stesso tempo alle loro funzioni ordinarie e, in aggiunta, all’impegno straordinario di varare e poi attuare i programmi del PNRR che li riguardano e che valgono oltre 40 miliardi di euro. Importante anche aver eliminato autorizzazioni per enti in crisi e aver previsto un fondo dedicato per i piccoli Comuni”.
“E’ importante anche che venga varata presto la circolare ministeriale che semplificherà le norme sull’assunzione a tempo determinato di tecnici specificatamente dedicati ai progetti PNRR – ha aggiunto Decaro – perché le procedure attualmente previste rischiano di far perdere troppo tempo per le varie autorizzazioni ministeriali”.
Conferenza Unificata da il via libera al riparto di 150 milioni per nuove piste ciclabili entro il 2026. Saranno 150 i milioni, per i Comuni con più di 50 mila abitanti, con sede universitaria, che saranno destinati alla realizzazione di nuove ciclovie, piste e corsie ciclabili. E’ quanto deciso dalla Conferenza Unificata che ha trovato l’intesa su un provvedimento che da qui al 2026 porterà alla realizzazione di 565 chilometri di ciclovie (200 entro il 2023 e 265 entro il 2026) come previsto dal Pnrr.
Emiliano Falconio sul sito di Snci riferisce della soddisfazione sull’intesa che è stata espressa dal vicepresidente vicario dell’Anci Roberto Pella che ha preso parte alla riunione. “Si tratta – ha spiegato Pella – di un provvedimento importante in cui sono state accettate due raccomandazioni dell’Anci. Da una parte l’allineamento della scadenza del DM di agosto 2020, che contribuisce alla prima fase di interventi con il target del Pnrr, quindi non più agosto 2022 ma dicembre 2023. E, sempre su richiesta dell’Anci, la rimodulazione dei target di ciascun Comune a seguito di una ricognizione degli obiettivi di ciascun Comune da effettuarsi nel corso del 2022 per rendere più sostenibili gli interventi”.
Intesa anche sullo schema di decreto che definisce i contenuti del Piano integrato di attività e organizzazione (Piao), il nuovo strumento di programmazione che ogni pubblica amministrazione sarà tenuta ad adottare entro il 31 gennaio di ogni anno a partire dal 2022. Nel sottolineare come siano state accolte le richiesta Anci nel testo definitivo, Pella ha rimarcato quanto sia necessario “evitare di ridurre il Piao ad una mera collazione di adempimenti già esistenti. Auspichiamo – ha aggiunto – che il nuovo piano di programmazione porti ad una reale semplificazione attraverso l’abrogazione e il superamento definitivo di tutti gli oneri e adempimenti inutili e ripetitivi. Il Ministro – ha concluso Pella – ha inoltre accolto la richiesta di una proroga di qualche mese per l’entrata in vigore del nuovo Piano che sarà inserita nel decreto Milleproroghe di fine anno”.
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