Sceneggiate dei nostri tempi
E così il nuovo vecchio Presidente è stato eletto. Una giostra di una settimana che ha dato davvero uno spettacolo indimenticabile. Vorrei parlarne in modo qualunquista perché così, a mio avviso, rende meglio.
Intanto quei poveri giornalisti che hanno passato ore e ore davanti al Parlamento per carpire amori e dissapori, screzi e amicizie ritrovate; ognuno di loro credo abbia un politometro, quanto cioè è importante intervistare questo piuttosto che quello. I personaggi in ordine di apparizione sempre gli stessi: Matteo il leghista sempre pronto ammiccando a dare la soluzione. Magistrale quando ha dichiarato “…e sarà una donna”, facendo l’occhiolino all’altra metà del mondo. Tutto quello che ha detto, come in un vecchio copione, non si è avverato. Credo che ormai non lo stia a sentire più nemmeno il custode dell’ampolla che contiene l’acqua del Po. E poi Letta il piccolo, sempre capitato per caso, sempre con il tono di voce giusto per non dire niente e lo sguardo lontano verso orizzonti che francamene vede solo lui. Poi Conte che ormai grida da sotto la mascherina e francamente capisco ben poco di quello che dice e non credo sia un male.
Queste interviste con dietro quei diversamente intelligenti che presenziano tutte le interviste più In cercando di rimpiazzare il vuoto lasciato dal vecchio Paolini. E poi, rappresentata in lungo e largo, l’Italia dei deputati.
L’unica, lasciatemelo dire che non ha fatto figuracce, qualunque cosa ne pensiate, è stata Giorgia. Brava non c’è che dire; non si è fatta tirare dentro alla giostra e ha tenuto sempre la stessa linea.
Adesso pensiamo come l’italiano che guarda il Tiggì tutte le sere tra una forchettata di matriciana o un cucchiaio di risi e bisi o di polpo e patate in mano; eccolo lì, lui che ferocemente critica tutti. Stavolta aveva tutte le ragioni. Porca miseria, sono 7 anni che sanno che dopo 7 anni 7 deve essere rieletto il Presidente della Repubblica. Chiaro non è come mai si sono attardati nelle decisioni, come non hanno pensato per tempo a qualche nome condivisibile; invece di bruciare candidatura su candidatura, che ci voleva a distribuire ogni capo partito uno schemino con sopra almeno 5 nomi? Chiedendo di mettere la crocetta sotto il nome preferito. E invece no. Ma forse lo hanno fatto per far comprare qualche giornale in più. Non saprei; una cosa però la so. Stavolta questa sceneggiata non sarà dimenticata in fretta. Gli elettori non dimenticheranno. Almeno lo voglio sperare.
Buon lavoro Presidente.
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