Italia delle Regioni

#Lucispente: Piazze, edifici e monumenti al buio. Le immagini dai Comuni di tutta Italia. L’ombra è calata su piazze, monumenti, edifici rappresentativi delle città italiane. I Comuni hanno deciso di spegnere gli “interruttori” per accendere invece l’attenzione sulla questione dei rincari delle bollette. La risposta dei sindaci è stata compatta alla campagna #Lucispente lanciata dal presidente di Anci, Antonio Decaro: un gesto simbolico per richiamare l’attenzione del governo.

Sul sito dell’Anci sono stati pubblicati alcuni scatti inviati da moltissimi Comuni che mostrano strade, piazze e luoghi significativi completamente al buio.

Dal Ministero della Transizione ecologica prorogati di 30 giorni i termini dei bandi su economia circolare. Sono stati prorogati di un mese, i termini per la presentazione delle domande per i fondi del PNRR per l’economia circolare. I termini, inizialmente fissati a metà febbraio, sono stati prorogati dal 16 al 23 marzo, a seconda della linea di intervento.

La proroga è stata decisa dal Ministero della Transizione Ecologica per favorire una maggiore partecipazione delle aziende e delle Pubbliche amministrazioni del Sud ai bandi, che riguardano impianti per il trattamento e il riciclo dei rifiuti.

I bandi del PNRR, rivolti a beneficiari pubblici e privati stanno andando bene: all’11 febbraio sono 1.400 le domande presentate al Ministero della Transizione ecologica, per 1.600 milioni di euro sui 2.100 disponibili , 1.500 per comuni e imprese pubbliche e 600 per le imprese private.  La maggior parte di queste domande è stata presentata da aziende del Centro-Nord. Sono ancora poche le richieste di finanziamenti dal Mezzogiorno, dove invece le strutture per il trattamento e il riciclo dei rifiuti sono particolarmente carenti. Di qui la decisione del MiTE di prorogare di un mese i termini per la presentazione delle domande, con l’obiettivo di garantire l’obiettivo di coesione territoriale stabilito dal PNRR (60% Centro-Sud).

Per la Conferenza delle regioni il pieno impiego delle risorse si conseguirà solo con il coinvolgimento di Regioni ed autonomie locali. E’ certamente apprezzabile lo sforzo compiuto da Governo e Parlamento nel costruire un sistema di governance del Piano Nazionale di ripresa e resilienza che tiene conto delle competenze e del ruolo che hanno le Regioni nella programmazione degli interventi per lo sviluppo territoriale e la coesione ed in quella europea. Ed è anche vero che molte proposte formulate dalla Conferenza delle regioni sono state accolte a partire dalla presenza delle singole Regioni nella Cabina di regia nazionale e nei Comitati interministeriali quando sono trattate questioni di loro competenza funzionale e territoriale”, a sottolinearlo, nel corso dell’audizione parlamentare alla Commissione Bilancio della Camera, è il Vicepresidente delle Regione Sicilia, Gaetano Armao, Coordinatore della Commissione Affari europei della Conferenza delle Regioni.

“Siamo tuttavia preoccupati per la piena attuazione di queste disposizioni normative. La Cabina di regia, ad esempio, è stata convocata soltanto una volta ed è mancata – afferma Armao – un’adeguata informazione preventiva sugli interventi ministeriali. Non risultano essere state adottate le linee-guida che avrebbero dovuto orientare le attività dei singoli ministeri e delle amministrazioni coinvolte nell’attuazione del Piano. I Comitati per la transizione digitale e per la transizione ecologica similmente contemplano la presenza delle Regioni, ma senza un coinvolgimento nell’attività istruttoria.

Eppure, è essenziale, per l’attuazione del PNRR – ricorda il Vicepresidente della Regione Siciliana – la partnership multilivello che consente di superare le sperequazioni territoriali e di evitare l’accertamento decisionale, così come auspicato anche dalla stessa Commissione UE. La sfida per il pieno impiego delle risorse del Next generation EU si vince solo col pieno coinvolgimento delle componenti della Repubblica, quindi anche delle Regioni e degli Enti locali e non solo dallo Stato.

Per questo occorre un monitoraggio costante a livello di sistema dei progetti, dei bandi e dei finanziamenti attuativi del PNRR. Occorre un raccordo stabile tra Governo e Regioni che consenta di avere un quadro di riferimento complessivo dell’attuazione del PNRR e non di rispondere di volta in volta a singole iniziative di spesa delle amministrazioni centrali quando i relativi avvisi giungono alla pubblicazione.

Del resto, quando le Regioni sono state coinvolte come nell’attuazione del così detto “Progetto mille esperti” – ricorda il coordinatore della Commissione Affari europei della Conferenza delle Regioni – la risposta è stata positiva e il successo ottenuto, in fase di avvio del progetto, si deve anche allo sforzo del sistema delle Regioni e alla collaborazione con l’amministrazione centrale di riferimento e con gli enti locali”.

“Infine – conclude Armao – preoccupa l’assenza di un raccordo puntuale fra gli strumenti e gli interventi previsti dal PNRR e la programmazione dei fondi strutturali 2021-27, innanzitutto perché al stessa Commissione europea lo richiede e poi perché solo l’integrazione fra le diverse leve finanziarie può evitare duplicazioni e può garantire un efficace governo della spesa”.

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