La posizione della Cina
Dall’inizio dell’aggressione russa all’Ucraina tutto il mondo ha guardato con un misto di frustrazione e di speranza alla posizione della Cina. Questa è stata dal primo momento ambigua: deplorare l’uso della violenza, ma persistere a dare la colpa di tutto ad USA e NATO. Questa posizione ambigua si è confermata con l’astensione alle Nazioni Unite. L’appoggio politico dato al despota di Mosca non deve stupire: al fondo, la mentalità, i sistemi, l’avversione alla democrazia liberale occidentale, sono gli stessi. L’intenzione di limitare la presenza e il potere degli Stati Uniti è identica.
Altra cosa però sarebbe passare da un sostegno politico-propagandistico a uno economico-militare. In questo caso, l’Occidente non avrebbe altra scelta che imporre sanzioni economiche, alle quali la Cina è assai più vulnerabile. Biden lo ha detto chiaramente a Xi, il quale non è andato al di là di una pilatesca dichiarazione che “la guerra non conviene a nessuno”.
Purtroppo, l’Occidente libero e liberale è contrapposto ad un Oriente illiberale e antidemocratico, pari al conflitto tra nazismo e democrazie. Se non vogliamo soccombere – e cambiare totalmente il nostro sistema di valori e di vita – dobbiamo combattere questa guerra con i mezzi che abbiamo disponibili, e farlo in piena unità. La prossima visita di Biden all’Europa sarà l’occasione per dimostrare questa unità, che non può fare a meno della nostra forza morale, ma anche della enorme forza militare degli Stati Uniti.
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