Italia delle Regioni
I comuni dell’Anci: ascoltare i territori per migliorare i processi innovativi di sviluppo urbano. “Creiamo il Ministero delle città perché in città si fanno politiche sociali, educative, sulla sicurezza urbana e sociale, di attrazione degli investimenti e le città crescono di più insieme ai cittadini, sulla base di progetti e situazioni premianti che incentivino agende di sviluppo territoriali”.
Così Alessandro Canelli, Presidente di Ifel lancia l’idea di creare il Ministero delle città alla presentazione del Progetto Valore Comune realizzato dalla Fondazione con la collaborazione ed il contributo di Fondazione Cariplo e la collaborazione di ARC dell’Università Cattolica.
“La conoscenza della base territoriale, economica e sociale, su cui costruire interventi puntuali – ha proseguito Canelli – è fondamentale all’interno del processo programmatorio innovativo per avere un’agenda di sviluppo urbano connessa alla capacità relazioni e di ascolto.
L’evento promosso da IFEL intende portare alla discussione come un nuovo modello di amministrazione comunale possa contribuire alla creazione di migliori impatti sull’ambiente, sulle realtà sociali e sulle economie locali. In questo contesto i Comuni possono avvantaggiarsi facilitando l’aggregazione e lo scambio tra pari, producendo valore comune e nuovo capitale sociale”.
La sperimentazione di Valore Comune, un progetto fortemente voluto da IFEL con il contributo della Fondazione Cariplo e la collaborazione di Arc dell’Università Cattolica, si inquadra in un contesto nazionale e internazionale a favore di processi locali di innovazione, a partire dal presupposto che i territori possano affrontare la complessità del presente attraverso nuove politiche di sviluppo sostenibili e partecipate. Il Valore Comune come amministrazione condivisa e territori generativi.
“L’idea di Valore Comune – ha spiegato il Direttore di IFEL Pierciro Galeone – è quello di promuovere forme strutturate di innovazione locale con la regia dell’amministrazione comunale, aggregando gli attori di una comunità, come istituzioni, imprese, sindacati, volontariato, associazioni tematiche e di filiera, Università. Intorno ad un patto generativo di comunità si può creare un accordo comune che definisca obiettivi strategici locali attraverso una declinazione territoriale dei 17 goals individuati dall’ONU quali driver per uno sviluppo equo, etico e sostenibile.
Insieme alla Fondazione Cariplo e con la preziosa collaborazione del Centro di ricerca ARC dell’Università Cattolica IFEL ha in atto sperimentazioni con diverse realtà locali che ci hanno portato ad osservare come il welfare locale sia diventato, di fatto, la missione-chiave intorno alla quale aggregare le altre politiche per rispondere ai bisogni emersi dalla lettura delle condizioni del territorio e come driver dello sviluppo locale”.
Il covid, si è spiegato nel corso dell’evento, ha fatto conoscere ai servizi sociali comunali nuove famiglie e ha costretto a prendere in considerazione nuovi bisogni legati alle nuove povertà. IFEL, in questo contesto, ha generato WILL (Welfare Innovation Local Lab), che ha come capo fila il Comune di Bergamo e che coinvolge altri 8 Comuni come Ravenna, Reggio Emilia, Parma, Padova, Novara, Como, Mantova, Rovigo.
Tra gli interventi previsti, quello di Mauro Magatti, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, che puntato l’accento su tre elementi fondamentali nel quadro di un cambiamento globale nell’amministrare oggi le città. “Dalla percezione dei disagi sociali in aumento in una nuova epoca di cui non conosciamo bene i tratti – ha spiegato il sociologo – nel neologismo supersocietà digitale, passando per il welfare, che si incrocia alla questione ecologica e alla trasformazione dell’ambiente naturale attraverso anche azioni di integrazione sociale sia sul versante sanitario, sia sul lato conoscitivo, alle soglie del metaverso”.
Di misurazione del valore finanziario e di intreccio con le politiche pubbliche ha parlato Luigi Corvo di Open Impact dell’Università Bicocca, mentre Giovanni Fosti, Presidente Fondazione Cariplo, ha portato il suo contributo illustrando quali siano le risorse per sperimentare nuove soluzioni e che tipo di esigenze emergono da parte dei Comuni in questa rivoluzionaria stagione di grandi investimenti richiesti dal Next Generation EU.
All’incontro hanno inoltre partecipato Michele Bertola, Direttore Generale Comune di Bergamo e Presidente ANDIGEL, Paolo Pezzana di ARC, Daniele Marchi, Assessore al Bilancio e Welfare Comune di Reggio Emilia ed infine Angelo Rughetti, Responsabile Osservatorio sugli Investimenti Comunali Fondazione IFEL, che presentando il progetto di IFEL ha definito Valore comune “come ricerca e innovazione applicata, forma di sperimentazione che non si ferma a tesi teoriche ma che si scontra con le amministrazioni, sia negli aspetti giuridici che economici, cambiando in bene o in male le cose e le persone di cui si occupano”.
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