Italia delle Regioni

“Il Pnrr è un piano che parte dal basso e che ha bisogno del vostro contributo – e di quello dei vostri colleghi – per avere successo. Tocca a voi progettare interventi di rilevanza strategica per lo sviluppo dei vostri territori. Siete i protagonisti del Piano, e il Governo vuole sostenervi”.

Così il premier Mario Draghi ai governatori delle regioni alla firma dei protocolli per i primi progetti bandiera del Pnrr con le Regioni a Palazzo Chigi, come riportato dall’Agenzia Ansa. “Il progetto delle regioni Piemonte, Friuli-Venezia-Giulia, Umbria, Basilicata e Puglia punta a realizzare siti di produzione di idrogeno verde in aree industriali dismesse. Contribuisce a stimolare la crescita, a creare occupazione. Ci avvicina ai nostri obiettivi energetici e climatici, che il Governo è determinato a mantenere e anzi a perseguire con sempre maggiore convinzione”, aggiunge il Premier a proposito del progetto di Hydrogen Valley.

“I protocolli che abbiamo sottoscritto – spiega – riguardano due progetti di grande interesse territoriale e nazionale. Entrambi mettono a sistema diversi interventi previsti dal Pnrr grazie alla capacità di selezione e progettazione territoriale promossa dalle Regioni”. E “i ‘progetti bandiera’ intendono premiare le capacità creative degli enti territoriali, rafforzare la coesione sociale e territoriale. Quelli di oggi sono soltanto i primi, a cui ne seguiranno altri. Sarà un grande piacere presentarli e realizzarli insieme”. “Il progetto proposto dalla Regione Liguria – osserva – serve a realizzare un “Centro di Medicina Computazionale e Tecnologica”. Unisce infrastrutture scientifiche, tecnologiche e cliniche in modi innovativi e ha l’ambizione di diventare un punto di riferimento nel settore”.

Tra le prime regioni italiane, la regione Lazio ha recentemente approvato la delibera dell’Assessorato alla Transizione Ecologica e Trasformazione Digitale che definisce le linee guida per individuare le aree non idonee alla realizzazione di impianti alimentati da Fonti Energetiche Rinnovabili (FER) cui si aggiungono specifiche linee di indirizzo di supporto ai Comuni, nell’ambito del rilascio delle autorizzazioni e per gli operatori del settore per i necessari studi, indagini e valutazioni per gli iter autorizzativi della costruzione o installazione di impianti FER nel Lazio, che saranno approvati con successivo atto amministrativo.

Si intende rendere compatibili con lo sviluppo sostenibile gli impianti di Fonti energetiche rinnovabili, in armonia con la tutela del territorio e le economie locali, con i successivi passaggi dell’adozione di un nuovo Piano Energetico Regionale e una legge sulle semplificazioni amministrative per le installazioni.  “Si tratta di una delibera che stabilisce una serie di regole e parametri precisi per tre ambiti fondamentali – Ambiente, Paesaggio e Beni Culturali, Agricoltura – classificando la compatibilità degli impianti FER in base alla loro tipologia e dimensione (impianti fotovoltaici, solari termici, eolici, solari termodinamici, idroelettrici di piccola dimensione o a biomasse) e al grado di pregio dell’ambito interessato, coerentemente con quanto già disposto dalla normativa nazionale e regionale, come ad esempio il Piano Territoriale e Paesaggistico Regionale (PTPR). Ha spiegato Roberta Lombardi, assessore regionale alla Transizione Ecologica e Trasformazione Digitale.

“Con questo insieme di criteri perseguiamo quindi un triplice obiettivo: tutelare le economie locali, le eccellenze e bellezze dei nostri territori; dare ai Comuni e agli operatori del settore delle rinnovabili la certezza su dove poter investire, in maniera semplificata, e dove no, senza inutili perdite di tempo; contribuire al conseguimento dell’obiettivo di sviluppo delle fonti rinnovabili al 2030 nell’ambito degli obiettivi nazionali del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC). Un provvedimento chiave quindi per il più ampio processo di transizione ecologica del Lazio, i cui prossimi passi saranno: l’adozione del nuovo Piano Energetico Regionale (PER), dopo la verifica di assoggettabilità a Valutazione Ambientale Strategica (VAS), e la legge regionale sulle Semplificazioni Amministrative per le installazioni sulle aree idonee, non appena arriverà il relativo decreto del Ministero della Transizione Ecologica”, ha concluso l’assessore Lombardi.

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