Imprese e ripresa al femminile

Il PNRR è una grande occasione per le imprese femminili. Può dare vita a nuove forme di impresa, nuovi modelli economici e anche ridisegnare il ruolo di banche ed assicurazioni. Fra i tanti aiuti sono molto importanti i finanziamenti all’imprenditoria femminile del Fondo Impresa Donna (ci sono 400 mln di euro), contributi e prestiti agevolati per i Contratti di sviluppo (2,2 miliardi di euro) e di distretto e di filiera (1,2 miliardi di euro).

In Italia a febbraio 2022 le imprese femminili sono risultate essere 1.381.987 (erano 1.312.451 alla fine del 2015), ma rappresentano solo il 22% delle imprese italiane. È quanto rivela un’analisi realizzata per comprendere lo stato dell’arte dell’imprenditoria femminile in Italia e quali sono le potenzialità messe a disposizione dal PNRR.

Le micro, piccole e medie imprese (MPMI) di proprietà e guidate da donne rappresentano attualmente il 38% meno di tutte le MPMI a livello globale. Il contributo economico che danno è importante ma in gran parte non riconosciuto.

Le donne imprenditrici hanno il potenziale per aggiungere 13 trilioni di dollari all’economia globale entro il 2030, questo un dato di McKinsey del 2020. Il raggiungimento della parità di genere nella crescita delle imprese potrebbe stimolare il prodotto interno lordo globale fino a 2 trilioni di dollari; il 2%-3% del PIL globale e potrebbe anche generare tra 288-433 milioni di posti di lavoro.

Tuttavia, sono necessari servizi, sostegno e finanziamenti mirati per garantire questo perché al momento manca un quadro globale e nazionale per l’imprenditoria femminile. Mancano informazioni/dati sull’ecosistema imprenditoriale femminile per consentire alle donne di far crescere il loro business e condividere le migliori pratiche.

C’è bisogno di un maggiore accesso delle MPMI alle risorse finanziarie formali e alle reti, che è importante per contribuire ad alimentare la crescita futura. Si stima che il divario finanziario totale delle PMI per le donne sia pari a 1,7 trilioni di dollari, che è oltre il 6% del PIL totale.

Come W20, abbiamo chiesto ai leader del G20 di sviluppare e promulgare un modello per un quadro politico per l’imprenditoria femminile, come raccomandato dall’OCSE nel 2021 e promuovere la mappatura a livello nazionale dell’imprenditorialità. L’imprenditoria femminile è un volano; in questi tempi così incerti che vedono scenari apocalittici non ci si può più permettere di ignorarlo.

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