Politici in TV
Il Tgcom24 riporta i dubbi della Consulta sulla proposta di riforma elettorale voluta da Renzi e approvata da Berlusconi, che avrebbe un vizio di costituzionalità per la mancanza delle preferenze. Contro sono minoranza PD e NCD.
“La maggioranza dei giudici – riporta Repubblica e afferma il servizio di Tgcom24 del 23 gennaio – la penserebbe allo stesso modo: le preferenze ci vogliono. La riflessione che circolerebbe è questa: “Non sarei troppo sicuro nel ritenere che c’è un nostro pieno via libera a una legge elettorale in cui non sia prevista almeno una preferenza – dice una fonte anonima citata dal quotidiano – La Corte non ha sdoganato un sistema senza preferenze. Insomma il vero scoglio sono le preferenze e la necessità che ce ne sia almeno una”.
Al tempo stesso i dubbi della Corte Costituzionale sono anche sul premio di maggioranza al 35%, percentuale considerata troppo bassa e “nessun via libera incondizionato al sistema spagnolo e alle liste corte da 3 a 6 candidati, presenti nel testo della proposta della nuova legge elettorale. Perché – dice ancora la fonte – non significa affatto che un sistema senza preferenze sia costituzionale”.
Porta a Porta del 21 gennaio intervista Matteo Renzi sui piani per il futuro del neosegretario PD. Vespa: “Lei torna dalle Primarie essendo diventato segretario del PD e, soprattutto, dopo avere ottenuto, con molte riserve da parte delle minoranze, l’approvazione di una grossa riforma elettorale e costituzionale, quando ha capito che ce l’avrebbe fatta?”. Renzi: “Aspettiamo di vedere che in Parlamento votino le cose concordate. A me ha colpito molto il risultato delle primarie che hanno votato soltanto per me. Cioè non hanno detto ‘Adesso c’è Renzi pensa lui’. Non è così. Le persone che sono andate a votare, tantissime, alle primarie hanno espresso un messaggio di ultima spiaggia, di dire proviamo anche questo Renzi e poi non abbiamo alternative”. “La sintesi è che sono stati d’accordo tutti i principali partiti sulle cose da fare che ho indicato – continua Renzi – anche quelli che si sono insultati e offesi fino al giorno prima. Io sono stato chiaro: via il Senato come lo conosciamo adesso, il Senato diventa gratis, espressione delle autonomie locali evitando il solito ping pong istituzionale per cui, per fare una legge, ci vogliono anni; poi via il Senato che dia la fiducia, ci pensa la Camera. Quindi stop al rischio di avere due maggioranze diverse. Due: lotta alla casta dei consiglieri regionali, perché molti fanno bene il loro lavoro, ma qualcuno fa il furbo, le creste sui rimborsi. Semplificare il livello istituzionale tra regioni e stato con la riforma costituzionale del titolo quinto. Il consigliere regionale deve guadagnare come il sindaco di un Comune e basta”.
Sul terzo punto, la legge elettorale, Renzi è altrettanto chiaro: “C’è un pacchetto che cambia l’Italia. Non possiamo fare gli stessi errori che fece il centrosinistra quando Berlusconi fece Il Porcellum con la sua maggioranza: quindi le regole si scrivono insieme all’avversario politico”.
Il Tg LA7 del 23 gennaio riporta la notizia del “nuovo processo per Silvio Berlusconi, che risulta indagato dalla Procura di Milano nell’ambito di quello che è stato definito il Ruby-ter”. “L’iscrizione nel registro degli indagati – riporta il servizio – è avvenuta in seguito alla trasmissione degli atti da parte del Tribunale di Milano dopo le sentenze ai processi Ruby e Ruby 2. Il Cavaliere è accusato di aver corrotto alcuni testimoni. 45 in tutto gli indagati, ha annunciato il procuratore capo Edmondo Bruti Liberati. Tra questi anche i due legali storici del Cavaliere, Nicolò Ghedini e Piero Longo, accusati di aver detto il falso”.
Non finiscono, quindi, i guai per il Cavaliere. “L’inchiesta è stata affidata al procuratore aggiunto Piero Forno e al pm Luca Gaglio – conclude il TG LA7 – in quanto il procuratore Ilda Boccassini aveva chiesto espressamente di non occuparsi dell’indagine per altri impegni più pressanti in questo momento”.
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