Letto numero 6 (Film, 2019)

La buona notizia è che in Italia di tanto in tanto si torna a fare horror, certo non con la stessa intensità degli anni Settanta, ma capita che qualche buona idea venga sceneggiata e girata con discreta competenza. Il ghost thriller Letto numero 6 è un film di questo tipo, scritto dai Manetti Bros (una garanzia), sceneggiato da Carmine Elia, girato dalla debuttante Michela Cocozza, prodotto dalla Mompracem degli stessi Manetti e da Rai Cinema.

La trama (ricca di colpi di scena) in rapida sintesi, senza fare troppe rivelazioni. Bianca (Crescentini) è una giovane dottoressa assunta in una clinica pediatrica gestita da religiosi, senza dire al direttore, padre Severo (Citran), di essere incinta. Bianca, medico di guardia notturno, viene a sapere che la precedente dottoressa si è suicidata lanciandosi dalla finestra della sua stanza, mentre comincia a vedere oscure presenze. Un bambino, nel letto numero 6, piange perché vuole la mamma, ma il giorno dopo la donna capisce che quel ragazzino non può essere reale. Il film procede tra visioni e incubi che nascondono un terribile passato, la dottoressa affronta i suoi fantasmi con l’aiuto dell’assistente sanitario Francesco (Lattanzi), pur se non viene capita dal compagno Ettore (Bellocchio).

Punto di forza del film la continua tensione narrativa, gli incubi della protagonista, le parti oniriche che riportano al passato e alle torture (elettroshock) compiute su pazienti di un antico manicomio infantile. Terrificanti le apparizioni del bambino fantasma, morto in maniera violenta, rievocato da una seduta spiritica, anima inquieta che tormenta e uccide impossessandosi di altri corpi. La parte debole va ricercata in una sceneggiatura troppo macchinosa e in alcuni dialoghi forzati, non troppo spontanei, in un eccesso di verbosità, il tutto compensato da ottime immagini e da una suspense costruita a dovere.

Cast molto televisivo, dove spiccano la protagonista Crescentini e l’onnipresente Citran, mentre un ruolo muto viene ritagliato per Caldonazzo e un cameo per Cassola, icona dell’horror anni Ottanta. Un piccolo film girato a Roma, quasi completamente in interni, che in sala ha circolato poco e che abbiamo visto grazie a Rai 4, il canale del cinema di genere. Da vedere.

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Lingua Originale: Italiano. Paesi di Produzione: Italia, Argentina (2019). Duarta: 107’. Genere: Horror. Regia: Michela Cocozza. Soggetto: Manetti Bros. Sceneggiatura: Carmine Elia. Fotografia: Francesca Amitrano. Montaggio: Federico maria Maneschi. Scenografia: Noemi Marchica. Musiche: Motta. Produttori Esecutivi: Pier Giorgio Bellocchio, Laura Contarino. Case di Produzione: Madelein, Mompracem, Rai Cinema. Distribuzione: 01. Interpreti: Carolina Crescentini (Bianca), Andrea Lattanzi (Francesco), Roberto Citran (padre Severo), Pier Giorgio Bellocchio (Ettore), Carla Cassola (Donna Letizia), Riccardo Bortoluzzi (Michele), Paola Sotgiu (suor Giacinta), Pepe Servillo (il Vescovo), Nathaly Caldonazzo (Isabella Curioni Colonna), Camilla Bianchini (suor Maria Pia), Alice palazzi (la ginecologa), Urbano Barberini (Giulio Curioni Colonna), G-Max (dottor Serra).

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[NdR – L’autore dell’articolo ha un suo blog “La Cineteca di Caino”]

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