Aldo D’Achille: al centro la Comunità
Cinquantadue anni, sposato con Elena, papà di Maria Sole e Allegra. La gioventù vissuta tra il rugby, che a Rovigo è una fede, e gli amici. Dopo la laurea in Scienze motorie e il diploma in masso-fisioterapia ha deciso di percorrere la via più spirituale e ha conseguito a Bologna il magistero in Scienze religiose. Stiamo parlando di Aldo D’Achille, insegnante di religione alle scuole superiori ma in questo periodo è responsabile della segreteria del portavoce di minoranza a Venezia, nel consiglio regionale del Veneto. La sua passione civica, che declinava dai 19 anni in esperienze di associazionismo, lo ha portato a candidarsi e ad entrare nel 1999 in Consiglio comunale nel suo paese, San Bellino in provincia di Rovigo. Da allora, con diversi ruoli, ha continuato ad alimentare questa passione, prima come consigliere comunale, poi come assessore, Vicesindaco e dal 2014 ad oggi come Sindaco. Il suo piccolo paese diventa un laboratorio di prassi politiche che gli permettono di vincere numerosi concorsi nazionali e nel 2021 la World Mayor Foundation di Londra lo insignisce del Community Award, riconoscendolo come uno degli otto migliori Sindaci del mondo. La motivazione per l’assegnazione del premio internazionale recita: “Aldo non è solo un sindaco all’avanguardia con visioni etiche, civiche e sociali di straordinario livello, ma è anche un uomo dotato di una eccezionale positività e cordialità. Il suo modello non solo ispirerà i governi locali di ogni paese e città, ma affiderà ai giovani un testimone di una politica fatta di competenza ed armonia, dove gli investimenti non sono indirizzati solo sui temi, ma sul coinvolgimento concreto di una comunità che vive e cresce insieme ai suoi amministratori”. Lo abbiamo intervistato in occasione del suo speech al TEDx Bologna It’s a miracle.
Buongiorno Sindaco, nel suo speech sul palco del TEDx Bologna It’s a miracle ha detto che fare il sindaco è bellissimo. Negli ultimi tempi, sui maggiori media nazionali, si dice sempre che non si trovano più cittadini disposti a farlo perché è diventato il mestiere più pericoloso in Italia, si finisce facilmente denunciati o querelati, lei è un sindaco fortunato?
No, davvero, quello che è veramente faticoso è sopportare la burocrazia che ci troviamo costretti ad affrontare, sai, le incombenze di un piccolo comune sono le stesse di un grande comune e il nostro lavoro è a diretto contatto con i cittadini. Qui è la bellezza dell’essere sindaco, la ricchezza relazionale delle piccole comunità: patrimonio immateriale della nostra Italia dei piccoli comuni. Spesso purtroppo l’eccessiva burocrazia crea incertezza nell’agire tempestivamente e questo in qualcuno spegne l’entusiasmo e diminuisce il desiderio di candidarsi come è capitato nella precedente turnata elettorale in cui in alcuni piccoli comuni c’è stato un unico candidato, a volte nessuno.
A parte gli scherzi, dal suo intervento si desume come abbia cambiato l’attitudine, ponendo attenzione alle piccole cose che toccano i cittadini tutti i giorni, mentre può essere che in una grande città si cerchi maggiormente il consenso dedicandosi a grandi opere, che però rimangono distanti dalla vita quotidiana.
Cerchiamo di fare le cose nella maniera più ponderata possibile, poi la macchina comunale ha anche il compito di darci il supporto procedurale e giuridico per restare nelle norme ma credo che se vogliamo dare un vero slancio in avanti ai territori dovremmo trasformare i “semafori” della pubblica amministrazione in “rotonde”. Il compito del sindaco è fare da facilitatore e prospettare una visione, dare un indirizzo politico di valorizzazione delle potenzialità della comunità, poi… tutto succede.
Sicuramente balza agli occhi il sistema che ha usato a San Bellino, che tende a coinvolgere moltissimo i cittadini, non solo nelle scelte, ma anche nella loro realizzazione.
Vero, questo è il metodo che è stato premiato dalla World Mayor Fundation con il Community Award nel 2021. L’approccio metodologico insiste sul rendere partecipe la comunità nella realizzazione dei progetti; quindi, cose che per scelta politica devono obbligatoriamente coinvolgere i cittadini per essere realizzate, dico sempre che non è importante il valore assoluto in sé dell’opera, ma quello “relativo” che a mio avviso è principale perché forma le persone coinvolte e quindi una comunità. Cittadini che coinvolti in iniziative, opere e progetti diventano promotori attivi, tutori, sentinelle del territorio. Per scelta con i miei collaboratori abbiamo pensato a progetti con una “scalabilità” realizzabile nei quartieri anche di grandi città, per questo hanno premiato un piccolo comune, cosa che altrimenti non sarebbe mai avvenuta. Di norma hanno sempre premiato comuni e città molto, ma molto più grandi, ci hanno premiato come se fossimo una sorta di laboratorio utile per modellizare una nuova vivibilità nei quartieri delle città.
L’esempio della città dei fiori che avete fatto a San Bellino, dimostra come una cosa che può sembrare minore, migliori la vita di tutti i giorni in maniera superiore a una tangenziale che gira lontana.
Come ho raccontato al Tedx di Bologna è stata un progetto attivato durante la pandemia e abbiamo scelto con i cittadini di affrontare quei giorni tristi “coltivando bellezza per coltivare nuovi e positivi pensieri”: abbiamo donato ai cittadini la “cassetta delle coltiva-azioni” fiori e ortaggi così nella pandemia in una sorta di circolarità sono stati coinvolti dall’amministrazione comunale i cittadini e floricoltori locali che non riuscivano a vendere i loro prodotti ormai maturi. Iniziativa ripresa da altre realtà tra cui la città di Padova che ha oltre 200.000 abitanti. Bellezza allo stato puro! Molte altre iniziative abbiamo fatto utilizzando lo stesso approccio metodologico basato sul coinvolgimento per esempio, è stata cambiata la numerazione civica trasformandola in numerazione metrica questo ha comportato la necessità di rinominare alcune strade e per la scelta dei nomi delle nuove vie nel territorio Comunale si è proceduto non decidendo con uffici comunali ma con un referendum pubblico, così i cittadini hanno potuto votare e scegliere tra una vasta gamma di personalità quella che per loro era più significativa. In questo modo sono stati invitati ad approfondire il valore delle singole personalità e accettare poi il verdetto finale. Un altro esempio è stata la realizzazione di un “monumento verde diffuso alla memoria”, si è cercato di piantare viali alberati lungo tutti gli accessi del paese e di fronte ad una ricorrenza annuale nel mese di ottobre che ricorda i 43 martiri di Villamarzana a causa di un rastrellamento fascista importante in tutta la provincia di Rovigo si è deciso che ogni anno le biografie di quei martiri vengano scritte su carta biodegradabile e affisse da parte dei bambini della scuola primaria su 43 alberi da loro scelti. In questo modo il monumento cambia annualmente sempre di posizione all’interno del territorio e non lascia così indifferenti i cittadini e passanti; quei cartelli descrittivi dei giovani martiri con il tempo svaniscono ma l’anno successivo vengono riscritti e riposizionati da nuovi studenti richiamando così la vita di quelle persone trucidate alla memoria sia dei giovani nelle scuole che di ogni cittadino. Per gli eventi fondamentali della Repubblica italiana il Comune ha donato la stoffa tricolore ad un gruppo di donne volontarie e loro hanno cucito un numero di bandiere tricolore pari al numero delle famiglie e consegnate poi ad ogni famiglia con allegata una spiegazione delle diverse ricorrenze e con l’invito all’esposizione in quelle date specifiche. In questo modo ognuno può scegliere liberamente di partecipare ma in ogni caso dovrà approfondire la motivazione per esporre o non esporre la bandiera. Posso continuare se lo desidera. Un altro esempio riguarda l’uso del verde privato a uso pubblico: l’aria non segue i confini dei comuni e quindi piantare un albero in proprietà pubblica o privata può in ogni caso portare un vantaggio per tutti. Da questa visione nasce una collaborazione con un vicino comune della provincia di Padova e poi si sviluppa il progetto “ridiamo il sorriso la pianura padana“che coinvolge i cittadini nel piantare piante nelle proprie proprietà private, ma donate gratuitamente dall’ente pubblico. Oggi questo progetto, nato della sperimentazione nei piccoli comuni, coinvolge i cittadini e li responsabilizza, facendo azioni concrete in favore della tutela ambientale: patrimonio dell’intera Regione Veneto e a disposizione di circa 350 comuni. Nel primo anno di sperimentazione regionale sono state donate 70.000 piante in soli 40 giorni e così anche quest’anno con un totale di 140.000 piante donate in due anni. I cittadini così sono stati resi protagonisti del cambiamento e l’ente pubblico ha svolto il ruolo di facilitatore di questo cambio di paradigma!
Continui.
Un altro esempio da ricordare è stata la realizzazione dell’ascensore presso il Comune per accedere alla sala consigliare e ad alcuni uffici. Per realizzare questo ascensore si è fatta una promozione culturale affermando che il Comune deve diventare una “casa di vetro” e accessibile a tutti! Per fare questo tutti hanno potuto contribuire ad un Crowdfunding. Un’opera che poteva essere fatta direttamente con i fondi comunali, che avevamo, si è pensato di realizzarla dopo la raccolta di parte dei fondi dai cittadini nel giro di un anno. Il budget è stato raggiunto ed anche qui si è preferito ad un semplice lavoro pubblico aggiungere l’aspetto culturale della corresponsabilità per creare il “paese a barriere architettoniche zero”. È stata ristrutturata la fontana del paese ed è tornata a zampillare dopo 15 anni di degrado e inattività. Si è iniziato il suo restauro dopo uno stage scolastico che a permesso a dei giovani studenti, guidati dai loro insegnanti, di predisporre l’impianto idraulico ed elettrico. Successivamente una ditta specializzata ha concluso l’opera. In questo modo quei Giovani studenti, cittadini adulti di domani, che hanno lavorato sentiranno la realizzazione di quel manufatto come il prolungamento del loro impegno e così non sarà un luogo da deturpare ma sicuramente da rispettare. Continuo?
Certamente.
Il progetto per un Paese fotovoltaico per rendere la transizione ecologica conveniente per i cittadini con l’impiego di un contributo comunale fino a 3000€ che si somma agli sgravi fiscali dello Stato per realizzare un impianto Fotovoltaico sui tetti dei privati x una reale transizione ecologica e diminuzione delle emissioni oltre che un sostegno indiretto alle famiglie che risparmieranno così sui consumi di energia e potranno utilizzare quei soldi per altre esigenze della famiglia. La Tartufaia comunale sperimentale, un altro progetto che vede la piantumazione di oltre 400 querce micorizzate per produrre tartufi, con lo scopo di dare una nuova skyline al territorio e una rinnovata leva economica all’agricoltura locale. Rimettere le piante nelle nostre campagne sarebbe la leva promozionale del nostro Polesine fondamentale perché la competenza dell’agricoltore indirizzata a questo scopo potrebbe valorizzare il risultato finale. La connessione in fibra FTTH oggi è a disposizione e alla portata di tutti i cittadini e stiamo offrendo un contributo comunale ad ogni famiglia che si allaccia alla fibra pari a tre mensilità del canone. Un modo per rendere il piccolo comune connesso con il resto del mondo. Abbiamo creato un polo socio-sanitario con un infermiere di comunità a disposizione dei cittadini. Un modo per permettere alle persone di avere una sanità di prossimità vicina ai bisogni e di facile fruizione anche per gli anziani, alla quale possono ricorrere in autonomia senza richiedere aiuto ai familiari per il trasporto anche per una semplice iniezione in struttura o nei punti sanità. Potremmo aggiungere altri esempi ma penso che si possa intuire come abbiamo impostato la nostra azione amministrativa.
In quest’ottica la parola ‘comunità’ assume un valore proprio molto alto.
Possiamo parlare di diritti e doveri nell’amministrare ed è corretto, ma dal momento che parliamo di ‘comunità’, l’obiettivo diventa l’affinare le relazioni fondamentali che permettono a una persona di sentirsi parte importante del progetto paese. C’è anche chi non vuole essere coinvolto e per queste persone servono dei “correttivi creativi” che a volte funzionano e a volte no ma stimolano ogni cittadino ad uscire dalla logica della lamentela e lo inseriscono in un approccio mentale propositivo in modo “inconsapevole”. Ad esempio fuori dal mio ufficio ho messo un cartello con scritto: “Prima di entrare con un problema, pensa alle possibili soluzioni”. Chi è agitato a volte Io lascio attendere seduto davanti alla porta del mio ufficio qualche minuto così, intanto, nell’attesa di entrare, legge quel cartello sulla porta e dialoga con sé stesso, e a volte capita che quando entra per espormi il suo problema, in realtà mi esprime già soluzioni per risolvere il suo problema. Bisogna fare un passo in avanti e penso che si debbano realizzare le opere ‘per le persone’ e ‘con le persone’, questo rende i cittadini parte della ‘comunità’ in cui benessere aumenta con la corresponsabilità. Ad esempio, a San Bellino tutti i cittadini dispongono di un numero verde telefonico per avvertire la ditta incaricata alla manutenzione dell’impianto di illuminazione pubblica se un lampione viene danneggiato o non funziona. Il cittadino non chiama il tecnico del comune, ma direttamente può provvedere alla segnalazione, questo lo rende persona corresponsabile della manutenzione, gli permette di uscire dall’indifferenza e promuovere il decoro urbano e la sicurezza dell’intero paese in cui vive o anche solo della luce pubblica davanti alla sua casa. Prima ho usato il termine ‘inconsapevole’, perché queste scelte personali finiscono per essere interiorizzate, è normale non vedere cartacce per terra o lampioni rotti da noi, la modalità è entrata nel naturale modo del vivere quotidiano.
Come è avvenuta la candidatura e il successivo premio da parte della World Mayor Foundation?
Nei dettagli non saprei, si parte con una segnalazione, mi è arrivata una mail dove mi informavano che ero entrato in una prima selezione di circa 160 candidati. Confesso che ho sorriso, mi sembrava impossibile, ma da quel momento ci sono stati circa 6 mesi di attesa, dove chiunque nel mondo poteva dire quello che voleva sul candidato. Ho chiesto ai cittadini che conosco di scrivere qualcosa per evitare di fare una brutta figura, con meno di mille abitanti è difficile pensare che si potessero avere dei grandi supporti. E invece ho scoperto che arrivavano endorsement da tutto il mondo, dagli Stati Uniti, da altri angoli sparsi nel mondo, che venivano a vedere online il paese e quello che facevamo, restandone colpiti. La selezione è stata ridotta a 40, poi hanno inviato a tutti i candidati una decina di domande a cui rispondere, poi dopo la valutazione da parte della Giuria siamo rimasti in 12 e da lì sono stati prescelti gli 8 finalisti. Ha vinto Rotterdam, il più grande porto europeo; ma ho avuto il World Community per l’approccio metodologico sulla comunità, cosa che la giuria ha ritenuto di grande valore. Mi ha fatto davvero piacere ricevere questo riconoscimento internazionale perché questo approccio metodologico è stato un percorso pensato e programmato dal 2014 con la mia amministrazione. Questo premio ci dà la contezza che la nostra idea è degna di nota, ci regala una certezza: siamo sulla strada giusta!
In seguito al premio avete avuto del turismo, dei visitatori?
E’ arrivato qualcuno dalla Germania per vedere il paese, poi dall’Austria, sono arrivati degli inviati dei giornali esteri, sono venuti a intervistare i residenti, il paese è piccolo, poco più di 1.000 abitanti. La settimana scorsa ero in Molise, a Castel Del Giudice, ad imparare da questo sindaco che fa cose meravigliose in un comune con poco più di 300 abitanti, ha trasformato 30 stalle in un albergo diffuso, Borgotufi. Questo significa che piccolo è bello se individui le cose giuste da fare, io non ho stalle come lui, ma similmente stiamo provando a recuperare spazi in rovina, cerchiamo qualche imprenditore lungimirante che voglia dare una mano perché abbiamo una via fluviale importantissima, con tanti turisti stranieri che vanno in barca da Mantova a Venezia, il nostro Polesine conta 2.050 km d’acqua in 800 canali e il turismo lento, bike and boot potrà in futuro a mio avviso essere molto importante.
Vi siete attivati fortemente anche sul superamento delle barriere per i disabili, ne ha parlato nello speech.
Abbiamo lavorato sulle barriere per la disabilità motoria, in questo senso si può già accedere ovunque o quasi. L’accessibilità dei luoghi è stato un grande lavoro in questi anni. In occasione della Giornata Mondiale delle Malattie Rare, si tiene nel mio comune una manifestazione ciclistica e camminata a sostegno dell’associazione Parent Project Onlus (genitori di bambini affetti da distrofia muscolare di Duchenne/Becker). Abbiamo avuto un numero di iscritti superiore agli abitanti: sport e solidarietà sono ingredienti importanti per la formazione di una comunità. Quello che ci crea problemi al dinamismo delle comunità è la burocrazia, che ho detto, è la stessa di un comune grande…in Italia ci sono 8.000 comuni, ma in Francia ce ne sono 35.000. La differenza è che lì certe pianificazioni sono fatte per aree vaste, togliendo impegni ai piccoli comuni che possono muoversi più agilmente.
Mi diceva che avete avuto anche cittadini molto famosi nati nella vostra zona che potrebbero supportare la valorizzazione del territorio.
Certo! Hanno origini polesane il primo cicloturista al mondo nella sua accezione moderna, Luigi Masetti; la prima pilota donna a correre la Mille Miglia e vincere la Targa Florio, Maria Antonietta Avanzo detta “Baronessa”, colei che posò la prima pietra 100 anni fa nell’autodromo di Monza; la prima voce del cinema fino a quel momento muto, Dria Paola; a questi tre nomi fondamentali va aggiunto Giacomo Matteotti, che fu anche consigliere comunale proprio a San Bellino, nel mio comune. Il prossimo anno ci sarà la commemorazione del centenario con la presenza del Presidente Mattarella. In paese bisogna assolutamente visitare la Basilica e la vetreria artistica, una vera eccellenza che ha creato opere d’arte splendide, tra cui la riproduzione in grandezza reale delle antiche vetrate della facciata della Cattedrale di Chartres.
[NdR – Si ringrazia Andrea Pauri – TEDx Bologna, per la consueta assistenza e ospitalità]
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