Il nuovo ordine mondiale di Putin

Varie volte, dall’inizio dell’aggressione all’Ucraina, Putin ha invocato un nuovo ordine mondiale, il che vuol dire la fine della supremazia americana.

Un po’ di storia, per le memorie corte. Per tutta la Guerra Fredda, l’ordine del mondo è stato bipolare: USA e URSS, ordine garantito dalla mutua capacità di distruzione nucleare. Su quella base, Mosca controllava l’Europa dell’Est, gli USA quella occidentale. Con l’implosione dell’URSS e del Patto di Varsavia, tutto è cambiato e per un buon decennio l’ordine americano e occidentale ha dominato la scena. Questa situazione è terminata all’inizio del Secolo, con il riemergere di un’ambizione assertiva del Cremlino e il sorgere del terzo polo cinese. Ma nel frattempo i paesi dell’Est, uno dopo l’altro, erano entrati nella NATO. Ci sono entrati per loro scelta libera e sovrana, non per un’imposizione atlantica.

Secondo Putin, o il suo valletto Lavrov, NATO e USA dovrebbero ritirarsi dall’Europa Orientale, in modo che la Russia possa ristabilirvi il controllo esercitato prima del 1990. Pretesa assurda e prepotente: la NATO non può certo espellere i suoi membri, e solo questi possono decidere di ritirarsi dall’Alleanza. Cosa sempre improbabile ma che l’aggressione all’Ucraina ha reso del tutto impossibile.

Ora, di questo nuovo ordine, Mosca fa la ragione dell’attacco all’Ucraina: osserviamo che dal febbraio dello scorso anno, le ragioni dell’invasione sono varie volte cambiate, ma nessuna è convincente, a parte quella, ammessa solo dai più fanatici estremisti, di cancellare l’Ucraina e rifarne parte della Russia come ai tempi zaristi e poi sovietici.

Ma fissando il nuovo obiettivo, la Russia indica uno scopo molto difficilmente realizzabile. In sostanza, è un cane che abbaia alla luna.

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