Susan Anthony e quei cento dollari di multa

Esattamente centocinquanta anni fa, il 18 giugno 1873, l’attivista americana Susan Brownell Anthony, venne multata di cento dollari per avere tentato di votare l’anno prima alle elezioni statunitensi che dettero il secondo mandato al Presidente Ulysses Grant. La Anthony aveva provato ad accedere ai seggi insieme ad altre donne che, come lei, vennero arrestate.

Susan Anthony è stata una figura di spicco nel movimento per i diritti delle donne negli Stati Uniti durante il XIX secolo. Con una dedizione inflessibile e un’impareggiabile passione per l’uguaglianza di genere, ha lavorato instancabilmente per ottenere il diritto di voto per le donne e per promuovere la loro uguaglianza nelle sfere politiche e sociali.

La sua formazione venne influenzata dal padre, di religione quacchera ma di mentalità molto aperta che, dopo aver constatato che nella scuola di quartiere dove l’aveva iscritta stava ricevendo un’istruzione di livello inferiore rispetto agli allievi maschi, la fece trasferire in una scuola dove egli stesso insegnava. A lei, come a tutti i suoi otto figli, impartì un’educazione austera, ma non rigida né moralista, incoraggiando il pieno sviluppo di personalità autonome, basate su valori profondi e sulla fiducia nella propria autostima. Non era facile all’epoca imbattersi in simili contesti familiari.

Questo tipo di educazione portò l’intera famiglia a condividere la passione per le riforme sociale. I suoi fratelli Daniel e Merritt si trasferirono in Kansas per sostenere il movimento contro la schiavitù e il primo combatté con John Brown. La sorella Mary divenne preside di scuola e attivista per i diritti delle donne. Anche il padre si schierò con i movimenti a favore dell’abolizionismo.

Fin da giovane venne attratta dalle idee riformiste più radicali di personaggi come William Lloyd Garrison e George Thompson, ed indossò anche il controverso abito Bloomer (un code dress dei riformisti), che voleva per le donne i pantaloni indossati sotto un abito al ginocchio. Smise tuttavia, con riluttanza, di indossarlo dopo un anno perché dava ai suoi avversari l’opportunità di concentrarsi sul suo abbigliamento piuttosto che sulle sue idee.

Nel 1851 conobbe Elizabeth Stanton, una delle organizzatrici della Convention che aveva introdotto la risoluzione a sostegno del suffragio femminile. Insieme instaurarono un rapporto che fu fondamentale per il movimento delle donne. Insieme crearono la Women’s Loyal National League nel 1863 per una campagna volta a introdurre un emendamento nella Costituzione degli Stati Uniti per abolire la schiavitù. È stata la prima organizzazione politica femminile nazionale e raccolse quasi 400.000 firme per l’abolizione; una petizione che ha contribuito in modo significativo all’approvazione del tredicesimo emendamento, che ha posto fine alla schiavitù.

Dopo questa battaglia quella successiva fu il voto alle donne. Nel 1872 con quasi cinquanta donne a Rochester Susan Anthony si iscrisse per votare alle elezioni presidenziali e, il giorno delle elezioni, lei e altre quattordici donne convinsero gli ispettori elettorali a farle votare, ma le donne di altri distretti furono respinte. La Anthony fu arrestata e accusata di aver votato illegalmente. Anche le altre donne che avevano votato con lei furono arrestate e rilasciate in attesa del suo processo.

All’epoca, una norma impediva agli imputati nei tribunali federali di testimoniare e alle donne non era permesso essere giurati. Il giudice non le concesse di parlare fino a quando il verdetto non fosse stato emesso. Parlò il secondo giorno, protestando contro quello che definì “un oltraggio arrogante ai diritti dei miei concittadini”.

Di fronte alla condanna alla pena di una multa di cento dollari, dichiarò che non avrebbe pagato. Il giudice poteva imporglielo, ma non lo fece. Forse, se avesse pagato, il movimento per il voto femminile avrebbe subito un forte rallentamento. Continuò fino alla morte, nel 1906, le sue battaglie.

Le donne ottennero il diritto di voto negli Stati Uniti nel 1920, quando la Anthony era già da tempo morta.

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