Italia delle Regioni
Un noto portale di viaggi ha recentemente annunciato i vincitori dei Travelers’ Choice Hotel Awards 2014: ottime notizie per l’Italia, che si classifica prima a livello mondiale per numero di strutture premiate (152) e che vanta il miglior hotel per famiglie al mondo a Ortisei (Bolzano). Nell’edizione 2014 sono state premiate 7.117 strutture a livello mondiale. Oltre al miglior hotel per famiglie, il Trentino Alto Adige può vantare il primato di regione italiana con il maggior numero di strutture premiate.
Questa notizia ci da l’opportunità di fornire una chiave di lettura “regionale” delle eccellenze dei siti culturali in rapporto alla rete della ricettività di carattere familiare e “sociale”. Cosa fanno le regioni per la promozione della cultura e del turismo nei territori ? In Italia un Comune su tre ospita almeno una struttura a carattere museale come rileva una ricerca dell’Istat relativa all’anno 2011, condotta in collaborazione con il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, le Regioni e le Province autonome. Sul territorio nazionale sono 4.588 i musei e gli istituti aperti al pubblico, circa uno ogni 13 mila abitanti.
Di questi, 3.847 musei, gallerie o collezioni; 240 sono le aree o parchi archeologici; 501 i complessi monumentali. La maggior parte dei musei è di proprietà pubblica. Il 41% del totale appartiene ai Comuni, mentre il 9% al ministero competente. In quasi la metà degli istituti, l’ingresso è gratuito. Per un terzo degli istituti l’incasso annuo derivante dai biglietti non supera i 20.000 euro. Poco meno della metà’ dei visitatori è straniero. Ma per più della metà’ degli istituti, gli stranieri restano una componente minoritaria di pubblico con il 10% di visitatori.
La Toscana registra il maggior numero di istituti a carattere culturale (550). Seguono l’Emilia-Romagna, 440, e il Piemonte con 397 strutture. Nel complesso, il sud e le isole presentano il 52,1% di aree archeologiche, mentre al nord sono localizzati il 48% dei musei e il 43% dei monumenti. Il Lazio è la regione che registra il più alto numero medio di visitatori per singolo istituto. Seguono Toscana e Campania. Ultime, Marche, Abruzzo e Molise.
Sul fronte del personale, gli istituti presentano poche unità. Circa l’80% degli istituti non ha più di 5 addetti e soltanto l’1,5% ne conta da 50 in su. Sono sempre di più i collaboratori volontari che complessivamente si attestano sui 16.400. Ancora poco avviata risulta l’informatizzazione da parte dei musei. Solo la metà ha un proprio sito, il 42,3% pubblica online iniziative ed eventi, il 22,6% diffonde una newsletter, il 16,3% consente l’accesso online a singoli beni selezionati e il 13,3% rende disponibile un catalogo online.
Un nuovo sviluppo economico dell’Italia non può prescindere dalla valorizzazione culturale e turistica delle peculiarità presenti in ogni regione italiana. Il valore della proposta turistica delle regioni Italiane è strettamente collegato alla grande bellezza e specifica peculiarità dei luoghi, alla qualità dei servizi, primo fra tutti l’accoglienza che le singole realtà territoriali regionali sono in grado di offrire.
Sul fronte degli operatori turistici le regioni si stanno impegnando, nei limiti dei rispettivi bilanci, ad investire con grande attenzione sul versante della formazione e della riqualificazione professionale del comparto turistico. Questa riqualificazione potrà avvenire in coincidenza con alcune azioni mirate: 1 – l’avvio del progetto sull’occupazione giovanile denominato “Garanzia Giovani”, un nuovo approccio, scaturito dalla collaborazione tra Unione Europea, Ministero del Lavoro e regioni italiane in risposta alla disoccupazione giovanile, per garantire che tutti i giovani di età inferiore ai 25 anni – iscritti o meno ai servizi per l’impiego – possano ottenere un’offerta valida entro 4 mesi dalla fine degli studi o dall’inizio della disoccupazione. L’offerta può consistere in un impiego, apprendistato, tirocinio, o ulteriore corso di studi e va adeguata alla situazione e alle esigenze dell’interessato; 2 – il varo del network di iniziative di alta formazione sul turismo, fondazione di studi universitari, di perfezionamento sul turismo, e l’inserimento di programmi di formazione permanente per chi già opera nel settore, e nello stesso tempo con il conferimento di nuovo sostegno ai programmi di eccellenza nella formazione turistica nazionale (scuole professionali).
La forte scelta di investire nel campo del turismo dovrà generare posti di lavoro qualificati nelle differenti filiere dell’offerta. Dalla collaborazione tra Ministeri competenti e Regioni potrà scaturire un modello di formazione di addetti lavori, che crei specializzazione a tutti i livelli come in tutti i Paesi europei. In tal senso le stesse guide turistiche, che rappresentano il primo momento di divulgazione e il primo biglietto da visita del nostro Paese, dovranno essere stimolate e incentivate al fine di non appiattirsi ai pacchetti standard richiesti dai tour operator e di proporre itinerari meno sclerotizzati, costruiti secondo metri adatti a ciascun gruppo di turisti.
Il turismo, anzi i turismi con tutte le componenti trasversali, devono essere ricondotti al centro di una strategia complessiva, di azioni coordinate tra le regioni e le loro specifiche peculiarità, nella convinzione che il turismo insieme alla cultura potrà costituire un patrimonio naturale per il nostro Paese sino a oggi non compiutamente valorizzato. Entrambi rappresentano le facce di una medesima medaglia di uno stesso modello di crescita sostenibile, cui saremo tutti chiamati a fornire un contributo per il progresso del nostro Paese. Expo Milano 2015 sarà la vetrina mondiale di un nuovo Rinascimento, di un nuovo inizio.
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