Expo 2030

Roma è una delle candidate ad ospitare Expo 2030. Le sue concorrenti sono Riyadh in Arabia Saudita e Busan in Corea del Sud. C’era anche Odessa tra le candidate che per motivi ovvi ha dovuto rinunciare.

La storia di Expo ha un percorso lungo 172 anni; è nato per volontà del Principe Alberto, marito della regina Vittoria d’Inghilterra, con lo scopo di mostrare al mondo la crescita industriale inglese. È un evento internazionale molto importante, dura 6 mesi e si svolge ogni 5 anni.

C’è un organismo deputato, il Bureau International des Expositions composto da 179 elettori di tutti i Paesi che dovrà, il 28 novembre decidere chi ospiterà Expo nel 2030.

Il progetto di Roma è bello e ambizioso: l’area principale sarà Tor Vergata, un area proiettata verso un futuro più verde, al servizio del mondo che vuole confrontarsi con le sfide del nostro tempo, parole del Sindaco di Roma Gualtieri.

Credo che Roma sia una candidata ideale: oltre alla ricaduta economica che porterebbe grandi benefici, penso che Roma possa essere un’offerta straordinaria e una grande opportunità per tutti. Roma è bella, si cammina nella storia, chiunque c’è stato ne è rimasto incantato. E poi, diciamolo senza veli, ma vi rendete conto che, se fosse Riyadh la città prescelta (il competitor più forte) sarebbe un Expo senza nemmeno una birretta? Con uomini e donne in spazi separati, un tempo scandito da preghiere dal Minareto, da donne avvolte in abiti lunghi e neri.

Ma che posto sarebbe? Una specie di Disneyland senza Minnie, con tanti Paperini in bianco. Pensateci bene cari elettori. Non a caso Roma è stata chiamata La Città Eterna.

E poi questi arabi che stanno comprando tutto, che usano il loro denaro per costruirsi una nuova identità, per offrirsi al turismo, ben sapendo che il petrolio primo o poi finirà, non vi inquietano un po’?  Certo è che il Principe saudita è stato a luglio in Francia, Paese suo alleato a monitorare la candidatura.

Noi nel piatto abbiamo la nostra Storia di secoli e una bellezza incredibile e, soprattutto, siamo un Paese tradizionalmente impegnato in prima linea nella campagna internazionale per una moratoria universale delle esecuzioni capitali, nella ferma convinzione che la pena di morte costituisca una inaccettabile violazione della dignità umana.

Da noi in Italia c’è la Democrazia. Tenetelo a mente cari elettori quando sceglierete la sede di Expo 2030.

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