Votantonio, La Trippa
Mai come ora, in vista delle prossime elezioni europee, un candidato come Antonio la Trippa potrebbe avere delle chance di essere eletto. Vista la povertà dei vari candidati, Totò prenderebbe voti anche solo per la sua magnifica ironia.
E noi? Noi chi voteremo? La domanda comincia a serpeggiare. E le risposte sono miste. Ma facciamo un passo alla volta; intanto lo spauracchio è il popolo sempre più numeroso dei non votanti e il grande disinteresse dei giovani. Quest’ultimi sono confusi; se non hanno mangiato pane e politica in casa vagano indifferenti tra le righe di parole e promesse. Poi si scontrano con i vari personaggi.
Uno tra i tanti, il generale ormai star della carta stampata. Uno che raddrizzerà loro la schiena facendo in modo di arginare questa maggioranza di gay che ormai controlla il mondo. Uno che mangia Patria e panelle ma non diventa più bello anzi. Sostenuto da un tipo che sta inanellando sconfitte su sconfitte che ha tentato ha provato ma non ci è mai riuscito. Uno che non ha il numero giusto di neuroni nemmeno per capire che è ora di farsi da parte e che passerà forse alla storia ma non certo per meriti.
Poi lei la pasionaria, quella che sposa le cause altrui e va all’estero a menare i nazisti. Poi era lei, non lo era, chi lo sa, certo è che ora sta in galera in un Paese poco gentile che porta i suoi carcerati in tribunale con le manette.
I sondaggi già fotografano alcune impressioni degli elettori. La candidatura dell’insegnante in manette spacca in due i consensi del Partito Democratico, tra chi la approva (40,7%) e chi no (42,3%) e quelli del Movimento 5 Stelle (36,1% vs 35,1%)”. Insomma, “quasi il 60,0% degli elettori non condivide la sua candidatura.
Poi c’è il resto del cucuzzaro e cioè i soliti noti, i morti di fama e rari, rarissimi alcuni davvero bravi. Ma spesso in partitini che non superano una percentuale accettabile.
Quindi come dare torto ai giovani che disertano le urne? E al popolo degli assenteisti. Eppure, l’Europa è importante non può andarci chiunque; abbiamo pagato caro e amaro il tempo in cui in Europa ci andava chi non era più collocabile da nessuna parte; ne abbiamo pagato il prezzo. Ora non ci resta che sperare e provare a votare il candidato giusto.
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