Da uomo a uomo (Film, 1967)
Giulio Petroni (Roma, 1917-2010) è un regista colto e raffinato, laureato in lettere, autore di romanzi (ha vinto il Premio Dessì per la narrativa nel 1986) e saggi sul cinema (e non solo). Non sono molti i film che portano la sua firma da regista e sceneggiatore, circa una dozzina, tra questi citiamo Tepepa (1969), Non commettere atti impuri (1971) e La vita, a volte, è molto dura, vero Provvidenza? (1972). Il suo ultimo lavoro per il cinema è Il rivale (1987), dopo tale data si dedica anima e corpo alla narrativa e alla saggistica, coltivando le sue doti letterarie.
Da uomo a uomo è un film western interessante che lo vede impegnato solo come regista, perché soggetto e sceneggiatura sono di Luciano Vincenzoni. Pellicola girata in Almeria con la finzione (molto credibile) di essere ai confini del Messico, inquadrature panoramiche fantastiche, dissolvenze giuste, movimenti di macchina calibrati, montaggio compassato (Eraldo Da Roma), colonna sonora del grande Ennio Morricone, inconfondibile ed epica, fotografia luminosa di Carlo Carlini, stupende scenografie di Franco Bottari.
Il film è una produzione italiana realizzata in inglese perché i due attori principali (Lee Van Cleef e John Phillip Law) sono statunitensi e usando la lingua madre il lavoro scorre meglio. Cast perfetto, soprattutto Lee Van Cleef (doppiato dal mitico Emilio Cigoli), pistolero vendicativo dagli occhi di ghiaccio e le giuste movenze, ma anche Phillip Law (lo ricordiamo Angelo in Barbarella di Vadim e come psichedelico Diabolik nell’omonimo film di Bava) non se la cava male nei panni del giovane cow-boy in cerca di vendetta. Luigi Pistilli è un ottimo cattivo in doppio petto (doppiato dal grande Gigi Proietti), mentre Mario Brega ha il fisico del picchiatore e Anthony Dawson è un altro buon attore di lingua inglese (scozzese) che fa parte della banda dei perfidi da sgominare. Piccolo ruolo per Carlo Pisacane, il popolare Capannelle de I soliti ignoti, in questo film è un capostazione.
Da uomo a uomo è una storia di violenza e vendetta, quasi un rape and revenge, meglio un revenge movie in salsa western, che vede il piccolo Bill (Law) – unico superstite della strage familiare compiuta da un gruppo di banditi – crescere alimentando un grande desiderio di vendetta. Una volta adulto, troverà un alleato (involontario) come il pistolero Ryan (Van Cleef) che si è fatto 15 anni di galera grazie agli ex amici banditi che l’hanno scaricato. Per ironia della sorte i due uomini si rendono conto che devono vendicarsi delle stesse persone. Non solo, verso la fine del film, durante le stupende sequenze di assedio e massacro, Bill comprende che Ryan era tra gli uomini autori dell’eccidio ai danni della sua famiglia. In realtà Ryan avrebbe voluto evitarlo, ma – arrivato a cose fatte – era riuscito solo a mettere in salvo il bambino. Molto ben fatta la parte del duello tra i protagonisti, convenzionale ma con un finale originale, perché Bill non spara a un uomo che non si volta, non è un pistolero che uccide alle spalle, mentre Ryan fa capire che non avrebbe mai fatto fuoco sul ragazzo, non avendo inserito il proiettile nella pistola.
Una storia che mette in primo piano il rapporto tra vecchi e giovani, in questo caso una simbologia padre-figlio, citata da Ryan quando dice: “Avrei voluto avere un figlio come te. Io morirò con un proiettile nella schiena e nessuno mi vendicherà”. Giulio Petroni che incontra Luciano Vincenzoni, con il sottofondo di Ennio Morricone, non può che produrre un ottimo risultato. Film da riscoprire, con l’aiuto di Rai Movie e Rai Play.
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Regia: Giulio Petroni. Soggetto e Sceneggiatura: Luciano Vincenzoni. Fotografia: Carlo Carlini. Montaggio: Eraldo Da Roma. Effetti Speciali: Sergio Sagnotti, Eros Bacciucchi. Musiche: Ennio Morricone. Scenografia: Franco Bottari. Costumi: Luciano Sagoni. Trucco: Maurizio Giustini. Paese di Produzione: Italia, 1967. Lingua Originale: Inglese. Durata: 110’. Genere: Western. Produttori: Alfonso Sansone, Henryk Chroscicki. Casa di Produzione: P.E.C. Distribuzione (Italia): Titanus. Interpreti: Lee Van Cleef (Ryan) – doppiato da Emilio Cigoli, John Phillip Law (Bill) – doppiato da Luciano Melani, Mario Brega (complice di Walcott), Luigi Pistilli (Walcott) – doppiato da Gigi Proietti, Anthony Dawson (Burt Cavanaugh) – doppiato da Carlo Hintermann, Carlo Pisacane (capostazione), José Torres (Pedro), Archie Savage (mulatto), Felicita Fanny (ragazza al villaggio), Ignazio Leone (ex pastore), Nerina Montagnani (moglie dell’ex pastore), Romano Puppo (vice sceriffo), Elena Hall (madre di Bill), Nino Vingelli (giocatore), Franco Balducci (sceriffo), Bruno Corazzari, Nazzareno Natale, Giovanni Petrucci, Guglielmo Spoletini, Mario Mandalari, Walter Giuliangeli, Ennio Pagliani, Angelo Susani, Vivienne Bocca.
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[NdR – L’autore dell’articolo ha un suo blog “La Cineteca di Caino”]