Raffaele Fitto proposto Commissario UE

La Commissione europea è il principale organo esecutivo dell’Unione europea ed è composta da 27 membri, uno per ciascun Paese dell’Ue. Dopo l’elezione del Presidente si devono ricoprire i ruoli di ‘ministri’ della Commissione, ciascuno Stato membro può proporre al presidente della Commissione uno o più profili idonei a ricoprire il ruolo di commissario. I trattati prevedono che la scelta debba avvenire «in base alla loro competenza generale e al loro impegno europeo e tra personalità che offrono tutte le garanzie di indipendenza, dal momento che ciascun commissario non rappresenta il proprio Paese, bensì difende gli interessi comuni dell’Ue. In questa tornata i desiderata della Von der Leyen chiedevano di equilibrare per genere uomo-donna i ruoli, per cui agli Stati si era chiesto di indicare due nomi. L’Italia ha recentemente proposto Raffaele Fitto come nuovo Commissario Europeo, una mossa che ha suscitato ampio dibattito sia a livello nazionale che europeo.

Fitto, politico di lungo corso e membro di spicco di Fratelli d’Italia, ha già ricoperto incarichi rilevanti nel panorama politico italiano ed europeo, e la sua candidatura rappresenta una scelta significativa per il governo italiano guidato da Giorgia Meloni, che così ha annunciato la sua scelta durante il Consiglio dei ministri: “Ho ricevuto la lettera della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, con la quale si chiede al governo la designazione della proposta di candidato italiano al ruolo di commissario europea. La nostra scelta ricade su una persona che ha una grandissima esperienza e che ha saputo governare le deleghe che gli sono state affidate in questo governo con ottimi risultati: il ministro Raffaele Fitto. Avrà davanti un compito estremamente complesso e allo stesso entusiasmante. È una scelta dolorosa per me, credo anche per lui, e per il governo. Ma è una scelta necessaria. Ovviamente continuiamo a lavorare sul ruolo che chiediamo venga affidato all’Italia. E, nonostante veda molti italiani che tifano contro un ruolo adeguato alla nostra Nazione, non ho motivo di credere che quel ruolo non verrà riconosciuto”.

Raffaele Fitto è nato a Maglie nel 1969, ha un vasto curriculum politico che spazia dalle esperienze a livello regionale in Puglia fino al Parlamento Europeo. Ex presidente della Regione Puglia e deputato italiano, Fitto ha ricoperto incarichi di responsabilità sia nel centrodestra che in istituzioni europee. Dal 2019 è membro del Parlamento Europeo, dove ha acquisito una profonda conoscenza dei meccanismi di Bruxelles, un’esperienza che lo rende un candidato adatto per il ruolo di Commissario Europeo. Nel contesto europeo, Fitto è stato tra i fondatori del gruppo ECR (Conservatori e Riformisti Europei), un blocco politico che raccoglie partiti di centrodestra e destra conservatrice. La sua visione politica si concentra su temi come il rispetto delle sovranità nazionali, la riforma delle istituzioni europee e un approccio più attento alla difesa degli interessi degli Stati membri, in particolare quelli del Sud Europa.

Così il probabile futuro Commissario ha commentato la sua candidatura: “Ringrazio il presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il Consiglio dei ministri per la fiducia accordata nell’indicarmi a ricoprire il ruolo di membro della Commissione europea. Attendo adesso con fiducia i prossimi passaggi previsti dai Trattati per il completamento del processo di nomina. Nei prossimi cinque anni, la Commissione guidata da Ursula Von der Leyen avrà un ruolo fondamentale per il rafforzamento dell’Unione europea, del benessere e della sicurezza dei suoi cittadini nonché per favorire la soluzione delle maggiori crisi internazionali. Sono pronto a dare il mio contributo per raggiungere questi obiettivi”.

Fitto ha delineato diverse priorità che, in caso di nomina, intende portare avanti durante il suo mandato in Commissione Europea. Tra queste spicca l’impegno per una maggiore flessibilità nelle politiche economiche europee, con particolare attenzione all’utilizzo dei fondi europei e alla gestione del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), argomento di cui si è occupato come Ministro nell’attuale governo Meloni. L’Europa, secondo Fitto, ha bisogno di una maggiore attenzione verso le esigenze dei Paesi membri meridionali, spesso penalizzati da regole fiscali troppo rigide che limitano la crescita economica. In questa direzione, Fitto intende promuovere un approccio più flessibile e pragmatico, specialmente per quanto riguarda i vincoli di bilancio e le politiche di coesione. Altri temi chiave del suo programma includono il rafforzamento della politica energetica europea, con l’obiettivo di ridurre la dipendenza energetica dai Paesi terzi e promuovere le energie rinnovabili, e la gestione della questione migratoria, puntando su una maggiore cooperazione tra gli Stati membri per affrontare le sfide legate alle migrazioni verso l’Europa.

La nomina di Fitto si inserisce in un momento delicato per l’Unione Europea. Le sfide economiche legate all’inflazione, alla crisi energetica e alla ripresa post-pandemica rendono cruciale il ruolo della Commissione Europea nel tracciare un percorso di stabilità e crescita per l’intero continente. Inoltre, la sua candidatura potrebbe essere vista come un tentativo del governo Meloni di rafforzare la propria posizione a Bruxelles, puntando su una figura che condivide la visione sovranista e conservatrice del partito al potere in Italia. Tuttavia, questo potrebbe anche sollevare preoccupazioni in alcuni ambienti europei, preoccupati da possibili tensioni tra una politica più nazionalista e il tradizionale spirito di cooperazione dell’UE. La candidatura di Fitto ha diviso l’opinione pubblica europea. Da una parte, alcuni vedono in lui un politico esperto e capace di portare avanti le istanze dei Paesi del Mediterraneo, dall’altra, ci sono timori che la sua nomina possa rappresentare un passo verso una linea politica più euroscettica. Le istituzioni europee si trovano ora a dover valutare la sua candidatura in un quadro politico complesso, dove il consenso tra i diversi Stati membri e i gruppi politici diventa essenziale per garantire un’Unione Europea stabile e unita.

Raffaele Fitto, con la sua vasta esperienza politica e il suo impegno in Europa, potrebbe rappresentare un punto di svolta per l’Italia nelle dinamiche comunitarie. La sua candidatura a Commissario Europeo sarà sicuramente un tema di dibattito nei prossimi mesi, e la sua eventuale nomina potrebbe influenzare in modo significativo l’evoluzione delle politiche europee in settori cruciali come l’economia, l’energia e la gestione delle migrazioni. In un’epoca di incertezza, il ruolo della Commissione Europea diventa sempre più centrale, e la figura del Commissario Italiano potrebbe avere un impatto determinante nel futuro dell’Europa. Resta il rischio di quella che viene chiamata la “graticola”, ovvero quando vengono esaminati i nomi proposti al ruolo di Commissario da parte dell’Europarlamento, e ai candidati vengono fatte le “pulci” come si usa dire. Ricordiamo che Buttiglione, proposto dal governo Berlusconi, venne bocciato per alcune dichiarazioni fuori luogo rispetto gli standard europei. Bisognerà valutare anche il ‘peso’ della delega che verrà conferita a Fitto, quanto per la Von der Leyen peseranno gli sgarbi della Meloni, che ha risposto picche alla richiesta della Presidente di avere due nomi di genere, un candidato e una candidata, e il fatto che FdI ha votato contro di lei quando si è svolta la seduta elettiva per l’incarico.

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