UE, ripristino aree naturali

Uno studio dell’Agenzia Europea dell’Ambiente pubblicato nel 2020 ha rivelato che solo il 15% degli ambienti naturali europei in cui un animale o una pianta vive o conduce una parte dell’intero ciclo vitale, ha un buono stato di conservazione, mentre l’81% ha uno stato di conservazione inadeguato (45%) o cattivo (36%). Inoltre, il 9% degli habitat che presentano uno stato di conservazione sfavorevole mostra trend di miglioramento, mentre il 36% mostra tendenze al deterioramento. Ora l’Unione Europea ha compiuto un passo decisivo verso un futuro più sostenibile con l’approvazione della legge sul ripristino della natura, malgrado il voto contrario dell’Italia insieme a Ungheria, Paesi Bassi, Polonia, Finlandia e Svezia, mentre solo il Belgio si è astenuto.

Questa normativa storica, entrata in vigore nel 2024, rappresenta un punto di svolta nella gestione degli ecosistemi europei e pone le basi per un ripristino su larga scala delle aree naturali degradate; puntando a ripristinare almeno il 30 per cento delle aree terrestri e marine dell’Unione entro il 2030 e tutti gli ecosistemi interessati entro il 2050. Negli ultimi decenni, l’intensificazione dell’agricoltura, l’urbanizzazione e i cambiamenti climatici hanno provocato un grave deterioramento degli habitat naturali in Europa. La perdita di biodiversità, l’erosione del suolo e l’inquinamento delle acque sono solo alcune delle conseguenze di questo declino. La nuova legge riconosce l’importanza cruciale della natura per il benessere umano e per l’economia, e mira a invertire questa tendenza.

La legge prevede delle misure specifiche per “invertire il declino delle popolazioni di impollinatori entro il 2030” e segna dei criteri per aumentare la popolazione di uccelli forestali e per garantire che non vi siano perdite nette di spazi verdi urbani e di copertura arborea entro il 2030. Stabilito che entro il 2030, almeno il 30% delle zone degli ecosistemi degradati dovrà essere ripristinato, questo significa riportare foreste, praterie, zone umide e altri habitat in uno stato di salute migliore, consentendo loro di svolgere le loro funzioni ecologiche in modo più efficace. Ogni Stato membro dovrà elaborare un piano nazionale di ripristino dettagliato che indichi le azioni specifiche da intraprendere per raggiungere gli obiettivi fissati dalla legge, come provvedere alla piantumazione di almeno tre miliardi di alberi in più di quelli già esistenti entro il 2030 e trasformare almeno 25mila chilometri di fiumi in fiumi liberi.

La normativa introduce una serie di misure di salvaguardia per proteggere gli ecosistemi più vulnerabili e per garantire che il ripristino sia effettuato in modo sostenibile e a lungo termine. In circostanze eccezionali, gli Stati membri potranno sospendere temporaneamente alcune disposizioni della legge, ma solo se ciò è strettamente necessario per motivi di sicurezza nazionale o pubblica.

Il ripristino degli ecosistemi naturali porterà numerosi benefici, tra cui l’aumento della biodiversità e un maggior numero di specie vegetali e animali potrà prosperare in ambienti più sani. Ci si aspetta un sensibile miglioramento della qualità dell’acqua e dell’aria, in un ambiente sano gli ecosistemi svolgono un ruolo fondamentale nella purificazione dell’acqua e dell’aria. Un’area naturale ripristinata offre protezione dai disastri naturali, foreste e zone umide possono attenuare gli effetti di eventi estremi come inondazioni e siccità. Aree di gradevole impatto sono un sostegno all’economia locale, appare evidente che Il ripristino della natura può creare nuove opportunità di lavoro e promuovere lo sviluppo di settori come l’agricoltura sostenibile e il turismo ecologico.

L’attuazione della legge sul ripristino della natura non sarà priva di sfide e sarà necessario un impegno significativo da parte di tutti gli attori coinvolti, dalle istituzioni europee e nazionali alle imprese e ai cittadini. Tuttavia, gli obiettivi ambiziosi di questa normativa rappresentano un segnale chiaro che l’Unione Europea è determinata a proteggere il suo patrimonio naturale per le generazioni future. La legge sul ripristino della natura rappresenta un passo fondamentale verso un futuro più sostenibile per l’Europa, solo ripristinando i nostri ecosistemi, possiamo non solo proteggere la biodiversità ma anche migliorare la qualità della nostra vita e rafforzare la resilienza dei nostri territori di fronte ai cambiamenti climatici.

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