Teheran, Italia

C’è una notizia ancora peggiore di quella della sparizione (dopo l’arresto) della ragazza iraniana che per protesta si è denudata in pubblico: l’ho appena letta ed è accaduta qui da noi. A Modena, una ragazza che aveva deciso in accordo con la sua famiglia di origine marocchina di non indossare più il velo è finita in ospedale bullizzata da coetanee che non condividevano la sua scelta.

Ecco, questo è terribile. Pensare che esistano ragazze talmente radicali da non accogliere nessun gesto di apertura o meno ancora di contestazioni di leggi arcaiche e che non esitino a usare la violenza per testimoniare il loro credo. È un periodo strano questo, drammatico. Gli adolescenti invece di uscire con il lip gloss oppure le gomme da masticare in tasca, escono con i coltelli. E si azzuffano e qualche volta uccidono i loro coetanei per rivendicare le loro insindacabili ragioni. Non c’è più dialogo o discussione, c’è violenza e determinazione a prevaricare. Queste ragazze che hanno picchiato la loro compagna sono solo l’ultimo esempio di una serie infinita di fatti violenti che indicano il disagio di questi ragazzi.

La famiglia è sempre ignara in questi casi, convinta di aver cresciuto una brava persona e, forse, per certi versi è così ma poi questi episodi dimostrano il contrario. Ci vuole sicuramente più attenzione da parte di tutti ma anche nuove regole; è necessario inserire subito i ragazzi fin dalla scuola primaria nello spirito della collettività cercando di monitorare nella loro crescita le persone che poi li influenzeranno. Tutte queste canzoni violente e questi eroi musicali farlocchi che cantano amori tossici. Io non dico che si debba tornare a Biancaneve ma penso che sia il caso di seguire di più la crescita di quelli che saranno un giorno la classe dirigente. Io, per fortuna sarò già un ricordo.

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