Italia delle Regioni
“La gestione del Pnrr ha dimostrato in maniera uniforme, con performance del Mezzogiorno in alcuni casi migliori rispetto ad altre parti del Paese, che le amministrazioni pubbliche più efficaci della realizzazione del Piano di Ripresa e Resilienza sono stati proprio i Comuni. Se vogliamo un cambio di passo nella qualità dell’amministrazione del Paese, dobbiamo dare più ruolo ai Comuni ed assicurare loro più spazio nella programmazione”. Lo ha detto Gaetano Manfredi, neopresidente dell’Associazione dei Comuni Italiani Anci e sindaco di Napoli, intervenendo Il 27 novembre scorso alla presentazione del 51esimo Rapporto Svimez sul Mezzogiorno.
“Sindaci e Comuni conoscono molto bene le esigenze dei territori – ha sottolineato Manfredi – quindi vanno inseriti in una pianificazione di area vasta, che può anche rispondere ad esigenze più puntuali dei territori”. Il presidente Anci si è detto convinto che “è il momento di dare più spazio ai Comuni sia nel campo della gestione che della realizzazione delle infrastrutture, ma anche nel rapporto con la Commissione europea. Abbiamo davanti una stagione di riforme delle politiche di coesione; dare più spazio ai Comuni non è solo un’idea italiana, ma dei responsabili politici di altri Stati con cui mi sono confrontato”.
Venendo poi alla fotografia delineata dallo Svimez, Ente per lo Sviluppo del Mezzogiorno, Manfredi ha ribadito che “l’Italia ha una grande potenzialità inespressa, un Mezzogiorno che aumenta la capacità di esportazione e di consumo, e rappresenta un grande ponte politico, tecnologico ed economico nel bacino del Mediterraneo”.
Il sindaco di Napoli ha ricordato come questo trend sia “il risultato di una serie di fattori” come “il miglioramento della qualità della pubblica amministrazione del Mezzogiorno, del clima più rivolto alla competizione che all’assistenzialismo, ma anche di politiche dagli effetti molto positivi come il Pnrr, la decontribuzione e la Zes Zona Economica Speciale”.
Secondo Manfredi bisognerà valutare bene “l’impatto della riduzione delle politiche di sostegno: la perdita di velocità del Sud rappresenta un fattore di rischio per l’Italia, un Paese che cresce poco nel suo complesso. Sarà molto importante la presenza a Bruxelles del commissario Fitto, che può essere una grande opportunità. Tutti insieme, Comuni, governo nazionale ed Europa dobbiamo valutare le nuove politiche di sostegno ad una crescita sana del Mezzogiorno.
Nella conferenza Stato-Città del 29 novembre scorso l’Anci, rappresentata dal presidente Gaetano Manfredi, ha dato il suo assenso al riparto del Fondo di solidarietà comunale per il 2025, considerando positivamente la prospettiva di un finanziamento statale aggiuntivo di 56 milioni annui e di 310 milioni dal 2030, contenuto nella Legge di bilancio all’esame del Parlamento. Queste nuove risorse potranno essere impiegate per ridurre di circa la metà la quota di finanziamento della perequazione a carico degli stessi Comuni, già gravati dalle misure restrittive in atto e dai maggiori costi per la fornitura dei servizi fondamentali. Resta tuttavia necessario attivare un confronto urgente per rivedere il modello della perequazione delle risorse ai Comuni, concepito oltre 15 anni fa, per renderlo efficace e adeguato ai tanti cambiamenti intervenuti.
Anci evidenzia, inoltre, le principali richieste dell’Associazione per la Legge di bilancio: dall’abolizione del vincolo per le assunzioni di personale, inaspettatamente inserito per il 2025, alle necessarie correzioni della norma che assegna un contributo ai Comuni per l’affidamento di minori. Poi l’introduzione di maggiore flessibilità nell’utilizzo delle risorse di parte corrente, fino al ripristino dei contributi agli investimenti che risultano azzerati nell’attuale testo della manovra.
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