Europa

L’Armenia verso la UE?

L’Armenia, piccola Nazione caucasica con una storia millenaria e una cultura ricca, si trova oggi a un bivio geopolitico cruciale, nel suo percorso verso l’adesione all’Unione Europea (UE). Si tratta di un processo complesso e in continua evoluzione, caratterizzato da una combinazione di progressi, sfide e opportunità. Dopo decenni di allineamento con la Russia, il Paese sta gradualmente esplorando nuove vie di cooperazione internazionale, guardando con crescente interesse all’integrazione con l’Unione Europea. Questo percorso, però, è tutt’altro che semplice e presenta una serie di sfide complesse, sia interne che esterne, per quanto le relazioni tra l’UE e l’Armenia si basino su valori condivisi, tra cui la democrazia, i diritti umani e lo stato di diritto. L’UE sostiene le riforme politiche ed economiche in Armenia attraverso vari strumenti, tra cui l’Accordo di partenariato globale e rafforzato (CEPA). L’Armenia non è attualmente un paese candidato all’adesione all’UE, ma il governo armeno ha espresso interesse ad approfondire le relazioni con l’UE e a valutare la possibilità di una futura adesione.

L’Armenia è storicamente legata alla Russia, sia per motivi storici che per necessità strategiche e proprio Mosca ha svolto un ruolo di garante della sicurezza armena in occasione del conflitto del Nagorno-Karabakh con l’Azerbaigian. Ma proprio questa guerra del 2020 nel Nagorno-Karabakh, con il successivo ritiro delle forze armene dalla regione, ha messo in discussione la fiducia di Yerevan nella protezione russa. Inoltre, l’invasione russa dell’Ucraina nel 2022 ha ulteriormente complicato le relazioni tra Armenia e Russia, spingendo il governo armeno a cercare alternative per garantire la propria sicurezza e stabilità economica. Negli ultimi anni, l’Armenia ha intensificato i suoi sforzi per avvicinarsi all’UE, aderendo alla Politica Europea di Vicinato nel 2004 e nel 2009 partecipando al Partenariato Orientale dell’UE. Nel 2010 ha iniziato i negoziati per un Accordo di Associazione (AA) che includeva un’area di libero scambio, trattativa interrotta nel 2013, quando l’allora presidente Serzh Sargsyan ha annunciato l’intenzione di aderire all’Unione Economica Eurasiatica (UEE), organismo che soggiace all’influenza della Russia, interrompendo così il percorso verso l’AA con l’UE.  Successivamente, nel 2017, il paese ha firmato un accordo di partenariato globale e rafforzato (CEPA) con l’Unione Europea, che mira a promuovere la cooperazione in settori chiave come il commercio, la governance, i diritti umani e lo sviluppo sostenibile. Questo accordo rappresenta un primo passo significativo verso un’integrazione più profonda, anche se a un livello inferiore all’AA.

Nel 2023, l’Armenia ha espresso apertamente il desiderio di approfondire i legami con l’UE, arrivando a dichiarare di voler diventare un “partner affidabile” dell’Unione. Il governo armeno ha sottolineato l’importanza di allineare le proprie politiche interne agli standard europei, in particolare in materia di democrazia, stato di diritto e diritti umani, sebbene l’adesione formale all’UE non sia ancora all’ordine del giorno, poiché il Paese non ha presentato una candidatura ufficiale.

Il cammino dell’Armenia verso l’UE è irto di ostacoli. Innanzitutto, la dipendenza economica e militare dalla Russia rimane significativa. Mosca continua a essere un attore chiave nella regione e qualsiasi mossa troppo decisa verso l’UE potrebbe provocare reazioni negative da parte del Cremlino. Inoltre, la questione del Nagorno-Karabakh e le tensioni con l’Azerbaigian rappresentano un ulteriore elemento di instabilità, che potrebbe complicare i rapporti con l’UE, specialmente considerando i legami energetici tra Bruxelles e Baku. Un’altra sfida è rappresentata dalla necessità di riforme interne. L’Armenia deve affrontare problemi di corruzione, inefficienza amministrativa e debolezze nel sistema giudiziario. Per avvicinarsi agli standard europei, il paese dovrà intraprendere riforme strutturali profonde, che richiedono tempo e volontà politica.

E la notizia di questi giorni è che proprio a gennaio il governo armeno ha approvato un disegno di legge per avviare formalmente il processo di adesione all’UE, accogliendo una petizione popolare che ha raccolto le firme necessarie. Questo percorso prevede la discussione parlamentare e, in caso di approvazione, l’indizione di un referendum nazionale che, come ha ricordato il ministro degli Esteri armeno, Ararat Mirzoyan, lascerà al popolo armeno la decisione finale secondo il risultato del referendum popolare.

Nonostante le sfide, l’avvicinamento all’UE offre all’Armenia numerose opportunità. In primo luogo, l’integrazione con il mercato unico europeo potrebbe stimolare la crescita economica, attrarre investimenti esteri e diversificare l’economia armena, riducendo la dipendenza dalla Russia. In secondo luogo, l’allineamento agli standard europei in materia di democrazia e diritti umani potrebbe rafforzare le istituzioni armene e promuovere una maggiore stabilità politica. Inoltre, l’UE potrebbe svolgere un ruolo di mediatore nel conflitto del Nagorno-Karabakh, contribuendo a ridurre le tensioni regionali e a creare un ambiente più sicuro per l’Armenia. La cooperazione con l’UE in settori come l’energia, i trasporti e la digitalizzazione potrebbe inoltre migliorare la connettività del paese e la sua integrazione nelle reti europee.

Il cammino dell’Armenia verso l’Unione Europea è un processo complesso e multidimensionale, che richiede un’attenta gestione delle relazioni internazionali e un impegno costante per le riforme interne. Sebbene le sfide siano significative, le opportunità offerte da un più stretto legame con l’UE potrebbero trasformare il futuro dell’Armenia, portando maggiore stabilità, prosperità e integrazione nel contesto europeo. La scelta di Yerevan di avvicinarsi all’UE rappresenta una svolta storica, che potrebbe ridefinire il ruolo del Paese nel Caucaso ed oltre e un’eventuale adesione all’UE offre anche importanti opportunità per l’Armenia, tra cui l’accesso al mercato unico europeo, maggiori investimenti e sostegno finanziario, nonché una maggiore integrazione politica e culturale.

©Futuro Europa® Riproduzione autorizzata citando la fonte. Eventuali immagini utilizzate sono tratte da Internet e valutate di pubblico dominio: per segnalarne l’eventuale uso improprio scrivere alla Redazione

Condividi
precedente

Italia delle Regioni

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *