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Vietnam 1965, un dibattito ancora aperto
Secondo alcune fonti come, ad esempio, la non sempre affidabile Wikipedia, le prime truppe americane furono inviate in Vietnam il 9 febbraio del 1965 e, di conseguenza, oggi sarebbe l’anniversario dell’inizio di una guerra che porta ancora dietro di sé un profondo dibattito e uno strascico di polemiche più ideologiche che, ormai, sostanziali.
Più verosimilmente risale a questa data la decisione del presidente americano Lyndon Johnson di inviare le truppe che iniziarono ad arrivare a Da Nang, nel Vietnam del Sud, il successivo otto marzo, In ogni caso il coinvolgimento americano era cominciato molti anni prima, con un ruolo significativo durante la presidenza di John F. Kennedy.
L’America di quegli anni era ossessionata dalla lotta contro il comunismo. La politica estera degli Stati Uniti si basava su un principio semplice: fermare l’avanzata comunista ovunque fosse possibile. La Guerra Fredda con l’Unione Sovietica aveva trasformato il mondo in un campo di battaglia ideologico e il Vietnam diventò uno dei fronti più caldi di questo confronto.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, il Vietnam era stato una colonia francese, ma il leader comunista Ho Chi Minh guidò un movimento di liberazione che culminò nella sconfitta della Francia nel 1954. Gli accordi di pace di Ginevra sancirono la divisione temporanea del Vietnam in due Stati: il Vietnam del Nord, guidato da Ho Chi Minh, appoggiato da Unione Sovietica e Cina, e il Vietnam del Sud, sostenuto dagli Stati Uniti e sotto il controllo di Ngo Dinh Diem, un leader autoritario ma fermamente anticomunista.
Gli accordi prevedevano che il Vietnam sarebbe stato riunificato attraverso elezioni democratiche nel 1956. Ma gli Stati Uniti temevano che queste elezioni avrebbero portato alla vittoria dei comunisti; quindi, appoggiarono Diem nel boicottaggio delle elezioni. Fu l’inizio della guerra civile interna tra il Nord e il Sud, con le due superpotenze coinvolte nel conflitto.
Già negli anni Cinquanta, gli Stati Uniti avevano iniziato a fornire supporto economico e militare al Vietnam del Sud. Il presidente Harry Truman appoggiò la Francia durante la Guerra d’Indocina, mentre il suo successore, Dwight D. Eisenhower, continuò il sostegno al governo sudvietnamita di Diem, inviando consiglieri militari e finanziamenti.
Ma fu sotto la presidenza di John F. Kennedy che il coinvolgimento americano in Vietnam prese una piega più seria. Kennedy credeva fermamente nella necessità di fermare la diffusione del comunismo, seguendo la cosiddetta “teoria del domino”: se un Paese asiatico fosse caduto sotto il controllo comunista, anche gli altri Paesi vicini avrebbero seguito la stessa sorte.
Durante la sua presidenza aumentò il numero di consiglieri militari americani in Vietnam da 900 a oltre 16.000 E Fu lui a promuovere la creazione delle forze speciali, i celebri Green Berets, destinati a operazioni di contro-insurrezione. Ma non si fermò qui e appoggiò il governo di Diem nonostante fosse impopolare e repressivo.
Il momento più controverso della presidenza Kennedy fu il colpo di stato del 1963, che portò all’assassinio di Diem. Gli Stati Uniti non lo organizzarono direttamente, ma diedero il loro tacito consenso. L’uccisione di Diem lasciò il Vietnam del Sud in uno stato di caos politico, creando le condizioni per un’escalation del conflitto.
La svolta decisiva arrivò nel 1964, con il cosiddetto “Gulf of Tonkin Incident”, un presunto attacco nordvietnamita contro navi americane. Questo episodio, sebbene controverso, fu usato da Johnson come pretesto per ottenere il Gulf of Tonkin Resolution, che gli diede pieni poteri militari per intervenire in Vietnam.
Anche se Kennedy non era più in vita quando le truppe da combattimento sbarcarono in Vietnam, il suo ruolo nell’escalation del conflitto fu determinante. Le sue responsabilità possono essere individuate nel massiccio aumento di consiglieri militari in Vietnam, l’appoggio. a un regime autoritario e impopolare, quello di Diem, e la pessima gestione della crisi politica successiva al colpo di stato contro Diem. Kennedy aveva ereditato una situazione difficile, ma le sue decisioni contribuirono a trasformare un conflitto locale in una guerra internazionale.
La guerra del Vietnam è stata il risultato di decenni di decisioni politiche, ma la presidenza di Kennedy ha giocato un ruolo chiave nella trasformazione del conflitto. La sua politica di aumento della presenza militare e il suo tacito consenso al colpo di stato contro Diem crearono le condizioni per un’escalation che Johnson avrebbe poi portato all’estremo.
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