Cultura

Addio, bellissima Eleonora

Eleonora Giorgi muore e d’un tratto mi passano davanti le stagioni della mia giovinezza cinematografica con tutte le sale di terza visione che ho frequentato. Ho conosciuto per la prima volta la bella attrice romana con Appassionata (1974) di Calderone, una storia torbida – interpretata con Ornella Muti – di un amore tra un uomo maturo e una ragazzina adolescente, amica di famiglia. Ricordo le polemiche televisive, i microfoni degli opinionisti bigotti, i censori che per professione bruciavano le pellicole. So bene di andare controcorrente, ma difenderò Appassionata fino alla morte, un buon film erotico, datato quanto si vuole, ma per il periodo storico sconvolgente.

Soltanto dopo ho recuperato il vero esordio: Storia di una monaca di clausura (1973), girato da Paolella, un tonaca movie d’autore, un film erotico-storico di grande interesse; poi sono arrivati film importanti come Il bacio (1974) di Lanfranchi – un lacrima movie tormentato – e commedie d’autore come Alla mia cara mamma nel giorno del suo compleanno, con Salce e Villaggio, La sbandata di Samperi, Conviene far bene l’amore di Campanile e Cuore di cane di Lattuada.

Eleonora Giorgi, nonostante il fascino torbido e inquietante, non si lascia irretire dalle gabbie della commedia sexy né cade nei meandri del cinema erotico puro, perché sa gestire la sua professionalità e la sua bellezza. Troviamo il suo nome in uno straordinario film di Montaldo (L’Agnese va a morire), poi la guidano Eriprando Visconti (Una spirale di nebbia), Lado (L’ultima volta), Stegani (Disposta a tutto), anche se Suggestionata di Rizzo sembra un ritorno al puro cinema di genere, il film migliore del periodo porta la firma di Brusati ed è Dimenticare Venezia.

La vera stagione d’oro di Eleonora Giorgi segna gli anni Ottanta, tutti ricordiamo le commedie popolari del sabato sera scritte e dirette da due sceneggiatori in prestito alla regia (Castellano e Pipolo), interpretate accanto a mostri sacri della comicità come Adriano Celentano, Renato Pozzetto e Carlo Verdone (anche regista dei suoi lavori). Sono titoli che spesso vengono passati in televisione e che il grande pubblico (specie della mia generazione) conosce bene: Mia moglie è una strega, Mani di velluto, Borotalco, Mani di fata (di Steno), Grand Hotel Excelsior, Sapore di mare 2 (Vanzina), Il volpone (Ponzi) e Compagni di scuola (Verdone). In mezzo a tanta commedia qualche divagazione horror (Inferno di Argento) e cinema d’autore (Oltre la porta della Cavani), con gli originali Vediamoci chiaro di Salce e Giovanni Senzapensieri di Colli.

A un certo punto della sua vita, Eleonora Giorgi decide che è giunto il momento di passare dietro la macchina da presa, per questo gira un film intelligente e divertente come Uomini & donne, amori & bugie (2003), chiamando la collega Ornella Muti a recitare per lei. Sono lontane le tempeste giovanili, le risse sul set di Appassionata e le polemiche televisive sui nudi adolescenziali. Le amiche – rivali d’un tempo – si ritrovano per lavorare a una pellicola che racconta il rapporto genitori-figli dal punto di vista di una figlia. Eleonora Giorgi racconta la netta divisione dei ruoli tra uomini e donne tipica degli anni Sessanta-Settanta, le prime ribellioni femministe, le proteste studentesche, i turbamenti e gli amori giovanili, la famiglia che si sfalda, i divorzi sempre più frequenti.

Nuova esperienza alla regia con L’ultima estate (2009), molta produzione, un po’ di teatro (Due ragazzi irresistibili) e tanta televisione (persino un evitabile Grande Fratello Vip!), che ha sempre fatto senza tirarsi indietro, consapevole che serve a consolidare la popolarità di un’attrice. Alcune miniserie televisive che ha interpretato possiedono la dignità di commedie cinematografiche, pensiamo a Festa di Capodanno (1988), dove – guidata da un esperto Schivazzappa – incontra Johnny Dorelli e Gloria Guida. Eleonora Giorgi aveva una vita sentimentale stabile a fianco di Andrea De Carlo, dopo alcune storie romantiche con Alessandro Momo (morto tragicamente), Warren Beatty, Angelo Rizzoli e Massimo Ciavarro, conosciuto sul set di Sapore di mare 2.

Eleonora ha affrontato la malattia con dolcezza e sensibilità, con coraggio e amore, nonostante tutto. Ci mancherà il tuo sorriso, ma da fan fedelissimi – che ti conobbero adolescente Appassionata – continueremo a vedere i tuoi film senza smettere mai.

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[NdR – L’autore dell’articolo ha un suo blog La Cineteca di Caino”]

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