
L’ombra di Caravaggio (Film, 2022)
Niente convince in questo Caravaggio diretto da Michele Placido e interpretato per il ruolo ambiguo di Michelangelo Merisi da Riccardo Scamarcio, soprattutto non intriga la sceneggiatura scritta da Petraglia, Placido e Signorile, che in parte pesca dalla realtà in parte dal mito, in puro stile fiction televisiva nordamericana. Ce l’eravamo perso al cinema, a questo punto diciamo per fortuna, ché la visione su piccolo schermo basta e avanza, visto che per quasi due ore si procede a suon di sbadigli e il leitmotiv di una ripetitività senza fine, con Caravaggio in fuga, la sua ombra (Garrel) che lo perseguita e il Papa che lo vorrebbe morto.
Uno spreco di interpreti questo Caravaggio, Placido mette in campo Louis Garrel (doppiato da Adriano Giannini) come persecutore, ma l’attore francese non è convinto e sfoggia per tutto il film identica espressione allibita. Isabelle Huppert (doppiata da Angiola Baggi) è sprecata per il ruolo di Costanza Colonna, parla poco e sta sulla scena l’essenziale, così come Scamarcio non è il migliore dei Caravaggio possibili. Micaela Ramazzotti interpreta sempre sé stessa, in qualsiasi secolo della storia ci troviamo, non cambia, forse qualcuno le ha detto che va bene così, convinta lei convinti tutti. Persino Marchioni e Haber sprofondano nel niente di cotanto cinema, per non parlare del figlio di Michele Placido, che si chiama Brenno, non trovo altro degno di commento. Resta Michele Placido cardinale lussurioso, non male, perché il vero mestiere del regista è fare l’attore, dove non è esente da pecche ma si fa valere. Placido regista, invece, è scolastico e si abbandona a una tempesta di salti temporali che confondono la materia rendendola poco leggibile.
Fotografia scura e cupa di Michele D’Attanasio, che vorrebbe imitare i colori della pittura di Caravaggio – rosso e nero su tutti – ma riesce solo a comporre un calderone informe di immagini poco coinvolgenti. Montaggio compassato di Consuelo Catucci, ai limiti della noia, per un film che vorrebbe essere d’autore ma resta solo una pellicola mal fatta. Le musiche di Iervolino e Vincenti sono fastidiose e inutili.
L’ombra di Caravaggio ha vinto pure dei premi, qualcuno l’ha definito un film sorprendente. Niente da dire, pure io sono rimasto sorpreso. Se potete evitatelo, non sarà facile, è tra le novità di Ray Play. Provateci con tutte le vostre forze, io non ci sono riuscito.
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Regia: Michele Placido. Sceneggiatura. Sandro Petraglia, Michele Placido, Fidel Signorile. Fotografia: Michele D’Attanasio. Montaggio: Consuelo Catucci. Musiche: Umberto Iervolino, Federica Luna Vincenti. Scenografia: Tonino Zera. Costumi: Carlo Poggioli. Produttore: Federica Luna Vincenti. Casa di Produzione: Goldenart Production. Distribuzione: 01 Distribution. Produzione: Italia / Francia, 2022. Durata 119’. Genere: Drammatico, Storico (?). Interpreti: Riccardo Scamarcio (Caravaggio), Louis Garrel (l’Ombra), Isabelle Huppert (Costanza Colonna), Michele Placido (cardinale Del Monte), Micaela Ramazzotti (Lena Antonietti), Vinicio Marchioni (Giovanni Baglione), Carlo Giuseppe Gabardini (Onorio), Maurizio Donadoni (Papa Paolo V), Lolita Chammah (Annuccia), Erika D’Ambrosio, Gianfranco Gallo (Giordano Bruno), Gianluca Gobbi (cardinale Scipione Borghese), Lorenzo Lavia (Orazio Gentileschi), Moni Ovadia (filippo Neri), Alessandro Haber (modello per la crocifissione di San Pietro), Tedua (Cecco), Brenno Placido (Ranuccio Tomassoni), Davide Paganini (cavalier D’Arpino).
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[NdR – L’autore dell’articolo ha un suo blog “La Cineteca di Caino”]