
UE, Piano d’azione per l’Economia Sociale
L’Europa scommette sul sociale: svelato il Piano d’Azione UE per l’Economia Sociale mettendo a punto una strategia ambiziosa per sbloccare il potenziale di imprese e organizzazioni che mettono le persone e l’ambiente al primo posto. In realtà, il Piano è stato originariamente lanciato nel Dicembre 2021, ora l’Unione Europea ha messo nero su bianco il suo impegno per un modello economico più inclusivo e sostenibile. Questa strategia mira a rafforzare e promuovere un settore vitale, spesso definito il “terzo pilastro” dell’economia europea, che comprende cooperative, mutue, associazioni, fondazioni e imprese sociali. L’economia sociale racchiude una vasta gamma di organizzazioni e imprese il cui scopo principale non è il profitto, ma il benessere della comunità. Include cooperative, associazioni, fondazioni, mutue e imprese sociali che lavorano per migliorare la vita delle persone, promuovere la solidarietà, e affrontare le sfide sociali ed economiche. L’economia sociale si distingue per il suo modello di governance democratico e inclusivo, dove spesso gli stessi membri o lavoratori partecipano alle decisioni.
L’economia sociale raggruppa una vasta gamma di attori privati che operano indipendentemente dal settore pubblico, caratterizzati dal porre finalità sociali e/o ambientali al centro della loro attività, reinvestendo la maggior parte dei profitti per perseguire la propria missione. Questo settore impiega milioni di persone in tutta Europa, fornendo beni e servizi essenziali, promuovendo l’inclusione lavorativa di gruppi vulnerabili, favorendo l’innovazione sociale e contribuendo alla coesione territoriale e alla transizione verde e digitale. Nonostante il suo impatto significativo, l’economia sociale affronta ancora diverse sfide: accesso limitato ai finanziamenti, scarsa visibilità, quadri giuridici e fiscali non sempre adeguati e necessità di sviluppare ulteriormente le competenze specifiche.
Il Piano d’Azione della Commissione si articola attorno a “tre assi principali” per creare un ecosistema più favorevole entro il 2030: il primo passo consiste nel Creare le Giuste Condizioni Quadro attraverso il miglioramento delle politiche e i quadri giuridici, aspetto su cui la Commissione ha lavorato con gli Stati membri (ad esempio tramite una proposta di Raccomandazione del Consiglio) per adattare le normative fiscali, sugli aiuti di Stato e sugli appalti pubblici, riconoscendo le specificità dell’economia sociale. Semplificare le procedure riducendo gli oneri burocratici per facilitare la nascita e la crescita delle organizzazioni dell’economia sociale, anche a livello transfrontaliero.
Il secondo asse vuole Aprire Nuove Opportunità facilitando l’Accesso ai Finanziamenti e Mobilitando i fondi UE (come InvestEU, FSE+, Orizzonte Europa) e privati per sostenere l’avvio, lo sviluppo e l’innovazione delle imprese sociali. Sono stati creati nuovi strumenti finanziari e migliorato l’accesso a quelli esistenti. Sostegno all’Imprenditorialità e alle Competenze lanciando iniziative per sviluppare le capacità manageriali, digitali e “verdi” all’interno del settore. Promuovere l’educazione all’imprenditoria sociale. Innovazione Sociale sostenendo progetti che sviluppano soluzioni innovative a sfide sociali e ambientali. Accesso ai Mercati incoraggiando l’uso degli appalti pubblici sociali e responsabili da parte delle amministrazioni pubbliche e promuovere partnership tra economia sociale e imprese tradizionali. Transizione Verde e Digitale aiutando le organizzazioni dell’economia sociale ad abbracciare la digitalizzazione e a contribuire attivamente agli obiettivi del Green Deal Europeo.
Il terzo asso intende Aumentare la Visibilità e il Riconoscimento attraverso la comunicazione e la sensibilizzazione: promuovendo la conoscenza e la comprensione dell’economia sociale e dei suoi benefici presso il pubblico, i decisori politici e gli investitori. Migliorare la raccolta di dati statistici a livello europeo per misurare l’impatto del settore in modo più accurato. Creare piattaforme e reti, come il “Portale Europeo per l’Economia Sociale” (Social Economy Gateway), per facilitare lo scambio di buone pratiche e la collaborazione.
Il Piano d’Azione per l’Economia Sociale non è solo un documento programmatico, ma una vera e propria tabella di marcia per valorizzare un modello economico intrinsecamente legato ai valori europei di solidarietà, democrazia e sostenibilità. Il Piano d’Azione si inserisce in una più ampia visione europea che punta a un’economia più equa, resiliente e sostenibile. Per concretizzare questo obiettivo, la Commissione si impegna a monitorare regolarmente l’attuazione delle misure, in stretta collaborazione con gli Stati membri e con gli attori del settore. Ci si attende che le misure implementate contribuiscano a creare posti di lavoro di qualità, a rafforzare la resilienza delle comunità locali, a promuovere l’innovazione sociale e a rendere l’economia europea più equa e sostenibile. Mentre le azioni specifiche continuano ad essere implementate fino al 2030, il successo del piano dipenderà dalla stretta collaborazione tra istituzioni UE, governi nazionali e regionali, e gli stessi attori dell’economia sociale. È un investimento strategico per un’Europa che vuole crescere non solo economicamente, ma anche socialmente. Ma è necessario ribadire che il successo del Piano dipenderà però anche dalla capacità degli enti locali, delle imprese sociali e della società civile di cogliere le opportunità offerte e fare rete a livello europeo.
©Futuro Europa® Riproduzione autorizzata citando la fonte. Eventuali immagini utilizzate sono tratte da Internet e valutate di pubblico dominio: per segnalarne l’eventuale uso improprio scrivere alla Redazione