Regione Lombardia, rimpasto in Giunta

Milano – Dopo un braccio di ferro che ha messo a dura prova la maggioranza al Pirellone, il Nuovo Centrodestra ha ottenuto l’assessore che ambiva. Ma ripercorriamo i passi che hanno portato al rimpasto di Giunta di Regione Lombardia. Dopo la scissione di Alfano da Berlusconi, in Lombardia, su diciannove consiglieri eletti nelle file del PDL ben 9 hanno seguito il leader di NCD, spaccando di fatto in due la maggioranza ex berlusconiana. Ad allontanarsi dall’ex premier, oltre alla compagine ciellina, grande forza del Centrodestra lombardo, anche due ex forzisti di lunga data e tra questi anche il Presidente del Consiglio Regionale e un Assessore.

Acquietate le acque dopo la tempesta, l’NCD ha sollecitato Maroni a ridistribuire i pesi in Giunta regionale per “meglio rappresentare una forza che, in consiglio regionale, ha un notevole peso”. E proprio di fronte al niet leghista che NCD ha mostrato i muscoli. La prova di forza ha però convinto il Governatore Maroni a ridistribuire le deleghe tra le due forze politiche (FI e NCD) che, nonostante abbia sempre pubblicamente fatto melina sul rimpasto, si è dovuto piegare di fronte al rischio scissione in Consiglio Regionale.

Da allora è iniziato un mese estremamente caldo per l’ex ministro dell’interno che, dopo lunghi ed estenuanti incontri con i rappresentanti politici dei due movimenti è riuscito a sbrogliare la matassa. Ovviamente, a rimetterci il proprio peso in giunta è stata Forza Italia. Maurizio Del Tenno, uomo vicino a Denis Verdini, ha dovuto cedere la propria poltrona di Assessore alla Infrastrutture, passandola al collega di partito Alberto Cavalli, che a sua volta a dovuto cedere le deleghe del Commercio e Turismo al Capogruppo NCD Mauro Parolini. Poi, per placare gli animi e per non ampliare la squadra di governo, Maroni ha creato due nuovi sottosegretariati, uno per NCD (che in realtà chiedeva due assessori in più) e uno per Maurizio Del Tenno.

Da questa lotta, chi ne è uscito livido è sicuramente Forza Italia. Il partito di Berlusconi avrebbe preferito misurare il reale peso di NCD alle elezioni europee e solo dopo di esse pensare ad un rimpasto di Giunta. Purtroppo però, confermato anche dallo stesso Coordinatore Regionale Mariastella Gelmini, Forza Italia non è stata in grado di imporsi per spostare la decisione a dopo le elezioni, subendo di fatto una sconfitta politica.

Ora sembrerebbe tornata la pace nella maggioranza, almeno fino alla fine di maggio quando il verdetto delle urne potrà portare in Lombardia ancora venti di tempesta.

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