Colombia, previsioni incerte alle Presidenziali

Domenica prossima la Colombia voterà per eleggere il suo Presidente. Nelle repubbliche presidenziali il Presidente ha certamente un ruolo centrale nella vita politica del paese, ma questa volta in Colombia i due candidati che arriveranno al secondo turno dovranno affrontare il problema dei problemi del paese, che fare con la guerriglia delle FARC e dell’ELN.

Bisogna tornare brevemente agli inizi del XXI secolo per capire cosa significa per la vita quotidiana dei colombiani la guerriglia. L’80% del territorio era soggetto alle “pescas milagrosas”, i guerriglieri sequestravano a caso chi passava, per poi chiedere il riscatto. Esisteva una radio dove le migliaia di sequestrati mandavano messaggi ai parenti per dire che erano vivi e che dovevano pagare il riscatto. L’arrivo dell’energico Alvaro Uribe alla presidenza e l’aiuto militare americano consentì al paese di emarginare la guerriglia e di riportare il paese sotto la legge. La svolta avviene quando Manuel Santos, già ministro della difesa di Uribe, diventato presidente, apre una trattativa di pace con le FARC a Cuba. Spaccature tra i due vecchi alleati: Uribe è contro la trattativa, con i terroristi delle FARC solo azione militare e niente trattativa.

Ed è questa la questione in campo nella contesa elettorale. Juan Manuel Santos, che ha già raggiunto risultati nella trattativa, vuole andare avanti, pagando anche prezzi importanti, quale la partecipazione delle FARC alla vita politica una volta raggiunto un accordo. L’altro candidato, Oscar Ivan Zuluaga, l’uomo di Uribe, è contro e dice che, se vincerà, fermerà la trattativa. Fino a  pochi giorni fa, i sondaggi indicavano un vantaggio di Santos su Zuluaga, anche se piccolo. Giovedì 15 i dati cambiano, Zuluaga è leggermente in vantaggio, ma è dato vincitore al secondo turno. Dato che il margine di errore nei sondaggi è del 2,5%, in basso o in alto, praticamente sono in pareggio.

A pochi giorni dal voto ci sono due novità che potrebbero pesare sul risultato: le due organizzazioni della guerriglia, FARC e ELN, hanno annunciato una tregua di una settimana per consentire ai colombiani di votare in pace. Inoltre a Cuba è stato raggiunto un accordo tra FARC e governo colombiano su un tema delicatissimo, le FARC, in caso di accordi di pace, interromperanno i loro rapporti con i narcotrafficanti e aiuteranno a sostituire le coltivazioni di droghe in colture legali. È la prima volta che le trattative si spingono così lontano. Gli USA hanno salutato con enfasi l’accordo. Il 25 sapremo cosa ne pensano i colombiani.

©Futuro Europa®

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