Cronache dai Palazzi
Il caso (o meglio, caos) Mose deturpa il successo elettorale del Pd e del suo leader. Grillo nel frattempo approfitta, ancora una volta, per urlare contro il sistema, tornando a contrapporre il ‘noi’ al ‘loro’. A proposito di corruzione il premier conferma che “bisogna muoversi” conferendo ampi poteri all’Autorità competente ma il problema non è la mancanza di regole: “Smettiamo di dire che ci sono i ladri perché non ci sono le regole”, ammonisce Matteo Renzi. “Il problema delle tangenti non sta nelle regole ma nei ladri”, quindi il premier parla di “Daspo per i politici che rubano e di “alto tradimento”. Il decreto sull’Expò, inoltre, “va fatto presto ma bene”, affermano da Palazzo Chigi, “c’è un un’urgenza ma non un’emergenza”.
Rientrando dal G7 di Bruxelles, Matteo Renzi ha trovato non poche grane sul tavolo, dalla revoca degli appalti di Milano al disegno di legge anticorruzione rinviato. Cantone afferma che nonostante non si possano interrompere gli appalti “già perfezionati”, qualora la verifica dia “esiti negativi” per l’appalto si presenterebbe “un ventaglio di soluzioni. Dalla denuncia alla Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica, al commissariamento, alla richiesta di modifica”. Tra le questioni aperte c’è anche quella di definire il confine delle funzioni dell’Anac di Cantone e l’Avcp, Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi, forniture, guidata dal presidente di sezione del Consiglio di Stato.
Il governo assicura di avere in cantiere altre iniziative fondamentali: “Interverremo presto per introdurre il reato di auto riciclaggio e per rivedere la disciplina di falso in bilancio”, afferma il Guardasigilli Andrea Orlando. Il ddl anticorruzione appare di fatto congelato e dovrebbe arrivare in Aula al Senato il 10 giugno, anche se è atteso non prima del 25. Il presidente Pietro Grasso pur non disconoscendo le iniziative del governo ripete che “bisogna fare presto sperando che l’attesa possa essere utile per rafforzare l’impianto preventivo e repressivo contro la corruzione”.
Nel frattempo i problemi europei, in primo luogo immigrazione e fine della fase di sola austerità economica, sembrano passare in secondo piano di fronte alle inchieste giudiziarie che possono diventare la vera sfida del governo Renzi. La risposta che l’esecutivo riuscirà a dare misurerà non solo la capacità risolutiva e decisionale del governo ma peserà anche i rapporti di forza tra le forze della maggioranza. Il Movimento di Beppe Grillo è per di più sempre in agguato e non mira ad includere la coalizione di governo all’interno della cerchia dei politici corrotti.
Occorre adottare seri provvedimenti contro il malaffare ma nel contempo occorre evitare di bloccare le grandi opere. Il percorso contorto del ddl anticorruzione in Parlamento rappresenta la radiografia delle difficoltà che esistono nel risolvere il problema. Un percorso contorto che per Palazzo Chigi può diventare un percorso ad ostacoli rianimando gli attacchi strumentali dei grillini. A proposito di Expò il ruolo del commissario straordinario anticorruzione Raffaele Cantone, inoltre, non è chiaro ai più: “Non so quali siano i suoi poteri, ha ammesso il presidente del Csm, Michele Vietti, rigettando l’ipotesi di istituire una Procura nazionale che si occupi del caso.
Nel contesto generale si tratta ora di capire se quanto sta succedendo rallenterà le riforme istituzionali. Il ministro Maria Elena Boschi è convinta che si faranno in tempi brevi mentre a proposito di crescita e occupazione Padoan da Berlino, dove ha incontrato il suo omonimo tedesco, Wolfgang Schaeudle, ha ribadito che il semestre europeo di presidenza italiana “metterà al centro del dibattito una nuova fase della politica economica in Europa, che abbia l’obiettivo di rafforzare l’economia e fare in modo che sia in grado di produrre risultati migliori per crescita e posti di lavoro”.
Le misure messe in campo dalla Bce, come i bassi tassi di interesse si riveleranno decisivi per i Paesi più indebitati, quindi l’Italia, afferma Padoan dovrà “utilizzare la finestra dei bassi tassi di interesse il più possibile”. A Schaeudle il primo inquilino di Via XX Settembre ha sottolineato che l’economia italiana crescerà grazie alle riforme che “daranno risultati nel tempo e produrranno maggiore crescita”. Per il momento il ministro Pier Carlo Padoan assicura che le entrate tributarie del primo quadrimestre (gennaio-aprile 2014), accertate in base al criterio della competenza giuridica, hanno raggiunto quota 119 miliardi di euro registrando quindi una crescita dell’1,6% rispetto allo stesso periodo del 2013.
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