Rajoy e il “caso” Barcenas

Il Capo del Governo di destra spagnolo, Mariano Rajoy, ha ammesso giovedì  scorso, nel corso di un intervento davanti al Parlamento (resosi necessario per chiarire la sua posizione nei confronti di uno scandalo nel quale era apparso il suo nome) essersi “sbagliato” nel dare fiducia all’ex tesoriere del suo Partito, Luis Barcenas.

“Mi presento davanti ai deputati per fornire i chiarimenti necessari sulla situazione che viviamo”, ha affermato Rajoy, aggiungendo che intendeva smentire le “bugie e manipolazioni” che lo riguardavano,  escludendo qualsiasi ipotesi di dimissioni. “Mi sono sbagliato dando la mia fiducia a qualcuno che non la meritava”, ha continuato citando il nome di Luis Barcenas, l’uomo che ha gestito le finanze del Partito Popolare per una ventina di anni, e avrebbe versato dei soldi in nero a diversi dirigenti, tra i quali Mariano Rajoy stesso. Luis Barcenas, che è stato per molto tempo vicino a Rajoy, è in prigione dal 27 Giugno per frode fiscale e riciclaggio, nel quadro di un’inchiesta aperta per un altro caso di corruzione. La magistratura ha scoperto che aveva due conti in Svizzera nei quali erano stati versati 47 milioni di euro. Rispondendo alle incessanti richieste dell’opposizione di sinistra e alle rivelazioni date con il contagocce dalla Stampa, Mariano Rajoy si è finalmente presentato davanti al Parlamento per dare la sua versione dei fatti. Il compito era molto delicato per il Capo del Governo, che malgrado la sua comoda maggioranza assoluta, si trova oggi in una posizione difficile, alle prese con sospetti di corruzione che in piena crisi economica hanno già intaccato la sua credibilità.

Lo scandalo, che prende il nome da Luis Barcenas, intendente poi tesoriere dal 1990 al 2009 del PP, alla cui presidenza c’è Rajoy dal 2004, era scoppiato in Gennaio con la pubblicazione, da parte della Stampa, di documenti che rivelavano una presunta contabilità “parallela” in seno al Partito. Il nome di Mariano Rajoy è apparso per la prima volta il 31 Gennaio in alcune note pubblicate da El Pais, diventate famose sotto il nome di “note Barcenas”. Secondo questi documenti, il Capo del Governo avrebbe percepito, tra il 1997 e il 2008, “pagamenti per un totale di 25mila euro l’anno” frutto di donazioni di imprenditori privati. Il quotidiano El Mundo ha calcolato che in 20 anni Rajoy avrebbe così percepito, dall’ex tesoriere, una somma pari a 344mila euro. Il Primo Ministro ha riconosciuto giovedì che il Partito aveva versato delle “remunerazioni complementari” ad alcuni dei suoi dirigenti “per il loro lavoro”. Queste somme “sono state pagate per un lavoro, legalmente, e sono state incluse nella contabilità. Dichiarare questi soldi al fisco è una responsabilità individuale”, ha aggiunto. Mai, da quando lo scandalo è scoppiato, il Capo del Governo, in carica dalla fine del 2011, aveva dato spiegazioni davanti al Paese anche se aveva, già nello scorso Febbraio, negato aver toccato del denaro in nero. Ma di fronte ai sospetti che si sono insinuati nella gente e in Parlamento, davanti al malumore di parte dell’opinione pubblica e alle pressioni politiche, la strategia sembra essere cambiata.

Durante questa sessione di domande-risposte, Mariano Rajoy si è fatto forte dell’inizio di miglioramento per l’economia spagnola: un calo della disoccupazione nel secondo trimestre di quest’anno, passato dal 27,16% al 26,26% e un rallentamento della recessione. “Si tratta di frenare l’erosione dell’immagine della Spagna che qualcuno invece sembra incoraggiare”, ha rilanciato, sottolineando che il Paese “era effettivamente sul punto di riprendere la crescita”. “Il ritorno della fiducia si fonda principalmente sulla garanzia di stabilità che dà il Governo, che ha tracciato la sua road map  combinando austerità e riforme”, ha detto. Una strategia denunciata dal Partito Socialista, che reclama le dimissioni di Rajoy e delle approfondite spiegazioni sullo scandalo. In questo contesto, le rivelazioni che coinvolgono il Capo del Governo in persona si sono fatte sempre più numerose in queste ultime settimane. Il 14 Luglio scorso, El Mundo ha pubblicato il contenuto di diversi scambi di SMS attribuiti a Rajoy e Barcenas, che dimostrano, secondo il quotidiano, che il Primo Ministro “ha mantenuto un contatto diretto e permanente” con l’ex tesoriere, almeno fino a Marzo 2013, quando lo scandalo era già scoppiato. Il giorno dopo Barcenas è stato interrogato dal giudice Pablo Ruz, confermando l’esistenza di una contabilità B e citando Mariano Rajoy tra i beneficiari.

La prossima tappa sarà l’appuntamento del 14 Agosto, con l’audizione come testimone di Maria Dolores de Cospedal, numero due del PP. Ma nulla sembra intimorire Rajoy che non vuole in alcun modo vedere influenzata la sua attività di Governo con questa storia. “Nulla di tutto questo tocca, limita o condiziona l’agenda del Governo”, ha fermamente dichiarato.

© Futuro Europa

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