Italia delle Regioni
CostituzionalMente: un’idea per ridare fiducia ai giovani, unendo la conoscenza della Carta fondamentale dello Stato e le aspirazioni dei giovani ad una realizzazione lavorativa nel loro futuro di cittadini. Partendo dai territori regionali, con le loro specifiche peculiarità, i giovani si ispirano alla Costituzione per riacquisite fiducia in sé stessi e nel loro futuro. Un’iniziativa “per” e “con” i ragazzi, che attraverso esempi positivi di realizzazione personale vuole ridare fiducia agli studenti in procinto di lasciare la scuola. La lotta all’indifferenza e alla frustrazione passa anche attraverso il messaggio costruttivo della Costituzione Italiana e all’esempio di chi si è affermato grazie alla propria determinazione.
“È meglio provare e non riuscire che non riuscire a provare”. Da questo presupposto nasce la quarta edizione di ‘CostituzionalMente”, un’iniziativa di L’Osservatorio sulle strategie europee per la crescita e l’occupazione e l’associazione culturale ”Cento giovani” che porta nelle regioni la Costituzione italiana declinata sui temi dell’attualità e sulle aspirazioni dei giovani che partecipano agli incontri.
Da Roma a Catanzaro, da Tarquinia a L’Aquila, sono molte le tappe del tour attraverso i territori regionali che copre settemila chilometri per promuovere un ciclo di dialoghi “politicamente scorretti” sulla prima parte della Costituzione, nel cui ambito gli studenti si confrontano con rappresentanti delle istituzioni, accademici e giovani che sono riusciti a farsi strada nei mestieri, nell’impresa, nelle arti e nelle professioni.
“È difficile da credere – afferma Michele Gerace, ideatore del progetto – ma molti ragazzi arrivano a 16, 17 anni già totalmente sfiduciati verso se stessi e verso il futuro. Per questo abbiamo deciso di portare davanti ai ragazzi esempi di persone affermate, non solo negli studi, ma anche attraverso la riscoperta di professioni vecchie e nuove”. La Costituzione diventa così un testo “vivo” sul quale i giovani possono misurare le loro aspirazioni con lo sviluppo reale del Paese spesso molto distante da quanto prevede la Carta costituzionale.
Insieme alla formazione scolastica e professionale, l’accesso al mondo del lavoro – anche nella sua dimensione di rilievo costituzionale – rappresenta per i giovani un’incognita di difficile risoluzione. Ma segnali di dinamismo emergono dalla concreta applicazione del “Piano Garanzia Giovani”. Queste misure si collocano tra i principali ambiti in cui si è sviluppata l’azione coordinata tra Unione Europea, da oggi 1 luglio con il Semestre di presidenza italiano, Governo e Regioni per prevenire e fronteggiare la disoccupazione giovanile.
Il Piano rappresenta un’opportunità molto importante, ad un mese dal concreto avvio, sono già 67mila i ragazzi iscritti al progetto che le Regioni intendono cogliere anche mettendo in rete una serie di interventi e di esperienze relative all’orientamento e ai servizi per la ricerca dell’impiego che si sono già concretizzati in molte realtà regionali. In Toscana i colloqui di orientamento sono già stati avviati.
Le regioni italiane assicurano ai ragazzi tra i 15 e i 29 anni un’offerta formativa o di lavoro entro 4 mesi dalla presa in carico da parte dei Centri per l’Impiego e dalla firma del Patto di Servizio, con più risorse per la formazione, per aiutare i giovani a migliorare le loro competenze e a inserirsi nel mondo del lavoro.
Il contratto di collocazione. I giovani lo firmeranno con il Centro per l’impiego e il soggetto accreditato. In questo modo la Regione potrà supportarli fino a quando non troveranno un lavoro. La Regione paga le agenzie per il lavoro solo quando il ragazzo o la ragazza firmano un contratto di lavoro vero, a tempo determinato, indeterminato o un apprendistato entro 4 mesi dalla firma del contratto di collocazione. Il Lazio è la prima Regione a realizzare questo progetto. In Campania si registra invece il record di iscrizioni, ben 14.652
Il rimborso. Il suo valore sarà proporzionale alle difficoltà di collocazione dei ragazzi e delle ragazze che in questo modo potranno ottenere servizi specifici presso uno dei soggetti accreditati. I giovani dovranno impegnarsi a essere formati, a cercare un’occupazione e ad accettare offerte di lavoro adeguate alle loro capacità. Ognuno di loro sarà seguito anche da un tutor fino al raggiungimento del risultato per cui si è impegnata l’agenzia per il lavoro. Il sistema per l’accreditamento degli operatori privati che affiancheranno il servizio pubblico. È stato attivato per la prima volta proprio per favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro.
Cosa deve fare un giovane per aderire al programma ‘Garanzia Giovani’? Per prima cosa deve iscriversi on-line compilando la scheda di adesione che può trovare collegandosi al sito regionale , al sito nazionale o recandosi in un Centro per l’Impiego. Nei mesi scorsi sono stati attivati appositi siti regionali con tutte le informazioni sia per i giovani sia per gli enti accreditati che forniranno i servizi per il lavoro. Una volta compilata la scheda di adesione il giovane riceverà entro 2 mesi una mail e dovrà recarsi presso il Centro per l’Impiego dove riceverà la prima accoglienza e orientamento. Successivamente il giovane stipula il “Patto di servizio”. Dopo la firma del “Patto di servizio”, il Centro per l’Impiego indirizzerà il giovane verso le opportunità proposte per lui dalla Regione con “Garanzia Giovani”. Entro 4 mesi dalla firma la Regione metterà a disposizione del giovane una serie di servizi come l’orientamento, la formazione e l’inserimento nel mondo del lavoro.
Il progetto è senz’altro ambizioso. Un presupposto per la ripresa economica del Paese: in nome della Costituzione: la massima occupazione giovanile, il Lavoro diritto-dovere, nelle sue espressioni imprenditoriali, dipendenti, formative, artistiche e libero professionali, deve tornare il fondamento che ha fatto grande l’Italia nel mondo.
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