Rassegna stampa estera
Non facile il discorso di apertura del nostro Premier all’inaugurazione del semestre di presidenza italiano all’UE. Non facile soprattutto per gli occhi puntati addosso dal Mondo intero e per l’atmosfera accesa che si respira tra le mura del Parlamento europeo. Come si legge sull’editoriale dell’Express, “il discorso di Renzi è un classico per il Paese che arriva alla guida del semestre di presidenza dell’UE, ma le aspettative sono particolarmente forti per l’Italia per via del contesto politico, dopo l’ascesa degli euroscettici alle elezioni europee, del rinnovamento delle istituzioni dell’UE e della personalità stessa del giovane Primo Ministro”. Per l’eurodeputato socialista belga Marc Tabarella, per il quale il rilancio dell’Europa è fondamentale e senza il quale si rischia di “non avere più l’Europa tra 10 anni”, Renzi rappresenta la speranza in Italia. Bisogna che ne diventi il vessillo anche a livello europeo.”
Interessante la lunga intervista di La Voix de la Russie al Prof. Poletti Arlo, professore di scienze politiche alla LUISS di Roma, che vede tra gli obbiettivi più importanti della politica di Renzi in Europa, se non la completa revisione, “almeno una maggiore flessibilità nell’interpretazione di alcune disposizioni del Patto europeo di stabilità e crescita”, meglio conosciuto come Fiscal Compact. “Questa innovazione mira a dare un maggior margine di manovra ai membri dell’UE che non si sentono troppo a loro agio con l’attuale disciplina di bilancio”. Secondo il Professore, gli obbiettivi di Renzi non sono troppo ambiziosi se si pongono nel contesto europeo. Certamente la loro trasposizione da parole in fatti non avverrà solo “grazie a Renzi (…) ma anche grazie alle condizioni attualmente riunite a livello di Unione Europea”. La salita degli euroscettici ha “convinto i più ferventi partigiani delle misure di austerità che fosse tempo di cambiare politica economica nell’UE”. Nell’intervista anche Stati Uniti d’Europa, attuabili solo se c’è un vero “cambiamento di approccio nella politica economica dell’UE che possa consentire di rafforzare la fiducia delle popolazioni degli Stati membri e mettere fine all’insoddisfazione che ha permesso la vittoria degli euroscettici.” Viene affrontato anche il tema immigrazione e il testo scritto da Van Rompuy, che presenterà a fine sessione del Consiglio, dove menzionerà la necessità di una partecipazione più attiva degli Stati membri dell’UE nella gestione dei flussi migratori. Un accenno anche alle relazioni UE-Russia, che Poletti Arlo vede con ottimismo: “ molti Stati membri, Italia in testa, tengono alle loro relazioni commerciali e soprattutto sono favorevoli ad una soluzione pacifica del conflitto in Ucraina”.
Ma ci sono tanti ma su Renzi. In molti si chiedono se il nostro Primo Ministro riuscirà a dare lo slancio necessario a portare i cambiamenti promessi a livello europeo. Sul Shanghai Daily, Eric J. Lyman scrive: “Potrà trasferire questo slancio sulla scena europea? Gli esperti sono divisi.” E ancora il giornalista radiofonico Eric Zemmour su RTL definisce Renzi come il nuovo “beniamino” dell’Europa. Ha “l’ironia del Sud” e “l’impertinenza dei suoi 39 anni”, ma secondo il giornalista il suo bilancio è ancora magro. Ad oggi non è che “una bolla si sapone mediatica”. L’unico vero risultato importante è aver trionfato alle ultime elezioni europee, fa notare il cronista. Stessi dubbi sul marocchino Medias24 che scrive: “alla vigilia del semestre di Presidenza italiana dell’Unione Europea, che inizia martedì, tutti si chiedono se il Capo del Governo italiano è in grado di scatenare il cambiamento necessario al rilancio della crescita e lottare contro la disoccupazione in Europa, come ha promesso e perorato a più riprese. In altri termini, riuscirà, su scala europea, in quello cha ha fallito a realizzare finora a livello nazionale?”. Non proprio parole di incoraggiamento. C’è chi però punta sul successo dell’Italia e del semestre europeo. Lo scrive Gregory Raymon sull’Huffington Post francese, ponendo le chiavi di questo successo in 5 punti che caratterizzano la “Renzimania”: non ha un passato di politico di primo piano e conta sulla sua personalità; riesce a far piover miliardi anche se non è ancora chiaro da dove li farà arrivare; il centro e la destra sono ai loro minimi storici; è entrato di diritto nella linea di successione di giovani leader che come John Kennedy o Tony Blair sono naturalmente fatti per vivere sulla carta patinata dei giornali. “Non è un caso se Barack Obama lo ha subito identificato come uno sei suoi”, afferma Raymond. Romand Renier su La Tribune fa il punto del discorso di Renzi davanti al Parlamento Europeo: “in una versione più giovanile, Matteo Renzi riprende di fatto le argomentazioni già usate diverse volte, dal 2012 ad oggi, da Mario Monti, ex Presidente del Consiglio, Enrico Letta, suo predecessore e François Hollande, con l’aggiunta di una parte striminzita dedicata al Patto di Stabilità (…) Nessuna rivoluzione, solo la ricerca di una soluzione equilibrata”.
Immigrazione, crescita, Fiscal Compact, disoccupazione, corruzione, recupero dell’anima europea degli abitanti del Vecchio continente, soprattutto degli inglesi, più di altri contagiati dall’euroscetticismo. Solo alcune delle sfide che aspettano Renzi e l’Italia al varco. I prossimi sei mesi saranno un esame continuo.
Renzi au Parlement européen pour plaidoyer la croissance titola il suo editoriale l’Express. “Il Capo del Governo italiano, Matteo Renzi, ha nuovamente perorato mercoledì la causa di una politica europea che voltasse la pagina del rigore, presentando le priorità della presidenza dell’UE davanti ad un nuovo Parlamento dove gli euroscettici sono decisi a far sentire la loro voce (…) Renzi, che rappresenta un nuovo stile, più moderno e dinamico, pensa utilizzare la crescita degli euroscettici come leva per spingere l’UE a cambiare in profondità”. (…) (L’Express, 2 Luglio 2014)
Presentazione dell’intervista fatta al Prof. Poletti Arlo da La Voix de Russie. “A partire dal 1° Luglio, l’Italia prende le redini del Consiglio Europeo. Il suo giovane e ambizioso Primo Ministro, Matteo Renzi, ha l’intenzione di fare di tutto durante il semestre italiano, per rilanciare la crescita economica senza ricorrere a dolorose misure di austerità. Poletti Arlo, professore di scienze politiche alla LUISS-Guido Carli di Roma ha condiviso la sua analisi con La Voix de Russie”. (L’Italie souhaite transformer l’Union européenne en six mois, La Voix de Russie, 1° Luglio 2014)
Eric Lyman scrive sul Shanghai Daily: “(…) Secondo Umberto Triulzi, un esperto di scienze politiche ed economista dell’Università La Sapienza di Roma, Renzi avrà dalla sua la forza dei risultati ottenuti al Parlamento europeo per dare alle sue argomentazioni più forza a Bruxelles (…) Ma altri pensano che i risultati elettorali possano dare una visione distorta dell’unità politica in Italia, e senza un Paese forte alle spalle, non si può essere convincenti in tutto un continente.” (…) (E. Lyman, Can Italy Premier Renzi carry momentum into Italy’s EU presidency?, Shanghai Daily, 1° Luglio 2014)
Eric Zemmour per RTL: Matteo Renzi la nouvelle coqueluche dell’Europe. “Renzi è un giovane prodotto della vecchia Democrazia Cristiana, un Berlusconi giovane, un Blair che non ha nessuna voglia di rovesciare i tavoli. Nel circolo mediatico dei leader politici di oggi, ognuno ha diritto al suo quarto d’ora di gloria dove viene consacrato modello da seguire. Anche François Hollande l’ha avuto. Si, l’ha avuto, ma è stato così breve che non se n’è accorto nessuno.” (E. Zemmour, RTL, 1° Luglio 2014)
Titola Medias 24: L’Italie aux commandes de l’UE: Renzi saura-t-il impulser l’Europe vers le changement? “(…) Secondo gli osservatori, il semestre di presidenza italiana comincia con molte difficoltà sia sul piano interno che europeo. L’Italia, che lotta contro una crescita anemica e una disoccupazione del 12,6%, fatica ad uscire dalla crisi economica che dura da anni. Le riforme, soprattutto costituzionali non trovano la eco necessaria presso una certa classe politica, soprattutto per quanto riguarda il Senato. A livello europeo, la spartizione di importanti incarichi in seno alle istituzioni europee, e un Parlamento eletto da poco che ha visto l’affermarsi delle forze anti-europee,costituiscono altrettante sfide per la Presidenza italiana.” (Medias 24, 1° Luglio 2014)
Matteo Renzi et la présidence de l’UE: les 5 raisons de la “Renzimania”, titola il suo articolo Gregory Raymond. “Non è un eufemismo affermare che Nicolas Sarkozy a suo tempo invidiava Barack Obama. Ma cosa pensare di François Hollande, la cui aura europea si è ridotta a nulla dall’arrivo del nuovo Presidente del Consiglio italiano, Matteo Renzi? A 39 anni, l’ex Sindaco di Firenze si appresta a prendere la presidenza dell’Unione Europea con una popolarità ai massimi storici (…) Ritorno sui 5 punti chiave della ‘Renzimania’ che potrebbero trascinare con sé l’Europa.” (…) (G. Raymond, Huffington Post, 1° Luglio 2014)
Romain Renier per La Tribune: “Durante il suo semestre di presidenza dell’Unione Europea che inizia martedì, l’Italia di Matteo Renzi intende far nascere un’Europa più impegnata in favore della crescita. Ma non torna sul Patto di stabilità, che impone la disciplina di bilancio agli Stati Membri (…) In menu nel suo discorso inaugurale frasi choc, riferimenti contemporanei e antichi (…) nessuna rivoluzione (…) piuttosto la ricerca di una soluzione equilibrata.” (…) (R. Ranier, Renzi: rendre son ame à l’Europe, mais…sans en changer les règles, La Tribune, 2 Luglio 2014)
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