Copenaghen, un supermercato dove la spesa è gratis
Il supermarket dove tutto è gratis. Non è il prodotto di una fantasia ma realtà in Danimarca e più precisamente a Copenaghen dove da poco meno di un mese è stato aperto “Freemarket”. Come suggerisce il nome, in questo inedito punto vendita le casse sono bandite perché qui vige lo slogan “Try before you buy” (Prova prima di comprare) e l’unica forma di pagamento richiesta è un po’ di pubblicità sui social media.
Ma come funziona nel dettaglio? Per prima cosa bisogna registrarsi sul sito di Freemarket e fornire tutti i dati richiesti a fini di una corretta profilazione (età, sesso, professione, ecc.). Una volta completo il form d’iscrizione, bisogna autorizzare il pagamento di una cifra simbolica di 2,50 euro al mese (anche alle aziende fornitrici è richiesto il pagamento di un canone).
In aggiunta alla sottoscrizione di questo abbonamento mensile, la startup dietro all’innovazione di Freemarket richiede pubblicità a costo zero su Facebook & Co. Il meccanismo è molto semplice: gli avventori del supermercato testimoniano gli acquisti fatti postando foto, descrizioni o recensioni sui vari social networks. L’obiettivo è innescare il cosiddetto effetto-passaparola per fare di Freemarket un fenomeno virale (i primi risultati si sono visti già a distanza di poche settimane dal suo debutto considerando che la notizia è stata riverberata sui principali quotidiani, nazionali ed esteri). In futuro, quando la massa di clienti diventerà critica, un’altra forma di monetizzazione potrà essere quella di vendere a terze parti (ad esempio le aziende della grande distribuzione organizzata) i dati raccolti con l’autorizzazione dei consumatori.
Al momento l’assortimento di Freemarket è limitato solo ad alcuni marchi internazionali (tra cui San Pellegrino e Frisko, l’Algida danese), che hanno colto l’occasione per indagare la risposta del pubblico verso i loro prodotti (anche semplicemente a livello di packaging o posizione sullo scaffale). In ogni caso, secondo le regole del supermercato, si possono mettere nel carrello al massimo 10 prodotti al mese, tutti diversi tra di loro. A coronamento del tutto bisogna poi recensire online il prodotto consumato, un po’ alla Tripadvisor con la differenza che qui non c’è alcun esborso (fatta eccezione per la cifra irrisoria dell’abbonamento). Da qui il concetto di tryvertising inventato dai fondatori per indicare il mix tra prova gratuita del prodotto e pubblicità.
L’iniziativa sembra incontrare l’interesse dei consumatori: in un solo mese la clientela è letteralmente triplicata, da 5mila a 15mila. Se le previsioni di crescita verranno confermate, la startup danese ha in programma l’apertura di nuovi store in Svezia e Finlandia (già dal 2015) e in Inghilterra all’inizio del 2016.
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